“Il crocifisso di B. sui seni della Minetti”°°° ma sallustinchè e gli altri servi smentiscono goffamente.

Davide Vecchi


“Il crocifisso di B. sui seni della Minetti”

Parla un’altra testimone delle notti di Arcore: “Lei era vestita da suora, poi il premier ha preso la croce di legno e lo ha usato per benedirla. Perché a Silvio piaceva una volta al mese organizzare delle feste dedicate ai film, come Sister Act”.

A fine spettacolo si è avvicinato a Nicole e con il crocifisso in mano le ha detto: ‘Dio santo ti benedica’. Poi ha fatto il segno della croce sul corpo di Nicole. Lo faceva sempre, era la specialità del presidente: benediceva e toccava”. Silvio Berlusconi era solito chiudere così gli spettacoli nella sala del bunga bunga. “Accadeva una volta al mese”, quando venivano “organizzate serate speciali dedicate a
un film”. E nel febbraio 2010 toccò a Nicole Minetti scegliere la pellicola. “Voleva Sister Act e Nicole era bellissima vestita da suora. Salì sul palco, quello ormai famoso con il palo da lap dance. Fece un balletto e lo spogliarello. Un bellissimo spettacolo, davvero. Rimasta nuda il presidente le si è avvicinato, ha preso la croce di legno che tiene al collo e ha detto ‘Dio santo ti benedica’; poi le ha appoggiato il crocifisso sulla testa, tra le gambe e sui seni”. A raccontare nuovi particolari sulle “serate di relax” del presidente del Consiglio è una delle testimoni chiave di tutta la vicenda Ruby. Amica della marocchina, di Nicole Minetti, di Silvio Berlusconi (a cui telefonava liberamente sul cellulare privato) e di tutte le Olgettine.
“Se mi faranno domande risponderò in tribunale”
Durante diversi colloqui (tutti registrati) la ragazza ha descritto le serate fornendo dettagli e particolari prima mai rivelati. Tanto meno ai pm, dice. Perché “ho un grande debito con lui (Berlusconi, ndr), non potevo e non posso distruggere questa amicizia”. Finora “l’ho difeso, ma io so tutto e lì dentro ho visto di tutto e di più, succedeva di tutto e di più”. Ma garantisce: se in aula “mi faranno le domande io risponderò a tutto, per forza; dirò quello che so”.

Il processo comincerà a Milano il 3 ottobre e quello che pubblichiamo (dell’ampia testimonianza che abbiamo raccolto) è soltanto un piccolo frammento di quanto potrebbero raccontare in aula le ragazze che hanno partecipato ai festini del premier in questi anni. Ad Arcore, a Palazzo Grazioli, a Stresa, a villa La Certosa in Sardegna. Decine e decine di serate, decine e decine di ragazze che finora agli inquirenti hanno raccontato solo una parte di verità. Per proteggere Berlusconi e ottenere così la sua riconoscenza. Ma non è la gratitudine ciò che si aspettano in cambio del silenzio. Nel mondo di regali e buste colme di banconote da 500 euro, le molte starlette delle notti a ritmo di bunga bunga negli ultimi mesi sono rimaste senza punti di riferimento e, soprattutto, senza le entrate facili cui erano abituate. Chiusi gli appartamenti in via Olgettina, sparito l’ingegnere Giuseppe Spinelli (il “ragioniere” di Berlusconi) da usare come bancomat, inutile chiamare Nicole Minetti per essere invitate a qualche festa “per alzare due lire”. E non c’è più neanche Lele Mora da cui andare a frignare per ottenere almeno qualche apparizione televisiva “o una marchetta”.
“Sentiamo la tv, prendiamo ciò che resta”
Il premier ha dovuto “dimenticarsi” di molte di loro e ha “tenuto con sé solo poche di noi”, continua la ragazza: le più coinvolte e le preferite. Ma la festa non si è mai fermata. È stato ridotto il numero di partecipanti. “A Pasqua mi ha invitato a casa sua in Sardegna”, ricorda la testimone. “Con Barbara Guerra, Barbara Faggioli, la Polanco e Nicole Minetti. Lui prendeva in giro Nicole in modo pesante e l’ha fatta pure piangere. Lui è così, fa le battute ed è pesante”. Berlusconi “è buono e disponibile però è anche uno stronzo. E chi ha il coraggio di andare a dire queste cose su di lui? Sono tutti lì che aspettano che lui molli, che lui dia qualcosa, cinquanta, centomila, una casa: qualcosa”. Ma quel qualcosa non è ancora arrivato e rischia di essere soltanto un miraggio.

Le ragazze ne percepiscono il timore. “Sentiamo le notizie in tv”. L’inchiesta sulle escort chiusa a Bari e Napoli, con le intercettazioni che aggravano ulteriormente la posizione del premier; i guai nella maggioranza di governo, con l’alleato Umberto Bossi ormai senza più il polso della Lega; l’imputazione coatta per il Cavaliere per il caso Unipol, i processi Mills, Mediatrade, Mediaset che avanzano e quello a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti che comincerà poco dopo quello sul caso Ruby hanno sgretolato l’immagine di Cesare potente e intoccabile che di Berlusconi avevano le pulzelle del bunga bunga. Così cominciano a parlare. “Alcune lo fanno sperando di ricevere qualcosa subito e salvarsi la faccia”, dice la testimone.

La rivolta contro la fidanzata: “O noi o lei”
Come la marocchina 27enne Fadil Imane, che lo scorso agosto si è presentata spontaneamente ai pubblici ministeri titolari dell’inchiesta (Ilda Boccassini, Pietro Forno e Antonio Sangermano) raccontando di essersi scandalizzata a vedere ciò che accadeva ad Arcore. “Imane lavorava con Mora – ricorda la testimone – fidati: era come le altre, figurati. Ma lei è capitata nel periodo della fidanzata”. Che sarebbe la montenegrina Catarina. Era nota a molte. “Io la conoscevo. L’ho vista ad Arcore, sì. Ed è vero quello che ha detto Imane, Catarina era una pazza scatenata. Lei non viveva a Milano e dormiva ad Arcore all’epoca, un anno fa circa”; ricorda. “Si metteva nuda in mezzo al tavolo mentre mangiavamo, era insostenibile”. E incontrollabile. Per questo “Barbara, io e altre ragazze lo abbiamo preso (Berlusconi, ndr) e gli abbiamo detto che se non la mandava via, noi non saremo più andate da lui”. Lui ha ceduto. Sempre in cerca di nuove giovani da portare nel palazzo del bunga bunga, pronto a cacciare le già conosciute “anche se lei era innamorata pazza”.
“Se parliamo Nicole va dentro”
Un’altra preferita è stata Roberta Bonasia, “portata da Nicole”, ricorda la nostra testimone. “Lui voleva sempre ragazze nuove, per quello è arrivata anche Imane. E se Roberta o Barbara parlano, Minetti finisce dritta in galera credimi”. Il Consigliere regionale, ex igienista dentale e ballerina Mediaset, inserita nel listino bloccato di Roberto Formigoni alle ultime elezioni era la regina delle notti di Arcore. Secondo i riscontri era lei che gestiva gli appartamenti, selezionava le ragazze da far partecipare ai festini, intercedeva per conto loro con Spinelli così da farle avere i soldi di cui avevano bisogno, persino per le bollette della luce e per la benzina. È Minetti che avvisa il premier del fermo di Ruby ed è lei che prende in affidamento la minorenne dopo il rilascio dalla questura. Indagata per favoreggiamento della prostituzione, la consigliera ai pm si è avvalsa della facoltà di non rispondere. “Lei è l’ultima a poter parlare, è tranquilla e ha un suo stipendio”, dice la ragazza. Con un però. “Ma quello da cui lavora lui (Roberto Formigoni, ndr) è cattolicissimo e questa storia della suora per lei è pesante. Quella sera c’era anche Imane è vero, eravamo dieci ragazze. Un’altra sera si travestì la Barbara quella bionda, da Marylin Monroe. Mentre la Polanco una volta fece lo spettacolo vestita da gatto, sai Cats? Quello. Una serata speciale ogni mese e ogni volta, alla fine dello spogliarello, il presidente prendeva il crocifisso e benediceva, ‘Dio Santo ti benedica’. Benediceva e toccava”.

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