Altri domestici di Hardcore ai ministeri del ducetto

Bernini, zeru tituli

Dunque domani Paolo Romani sarà ministro. In un governo guidato da un tycoon televisivo, che sogna un’Italia uguale agli studi di Cologno Monzese, è più che normale che allo Sviluppo vada un imprenditore tv. (ma de che?)

Il degno corollario dell’operazione è invece la prevista nomina a viceministro di Anna Maria Bernini, con niente meno che la delega alle Comunicazioni.

Per l’onorevole pidiellina è il giusto premio per essersi immolata alle Regionali nella sfida impossibile con Errani in Emilia Romagna. Ma di certo, non è un premio alla competenza.

Scorrendo la sua attività parlamentare c’è di tutto, dalle tante proposte di legge sulla giustizia alla promozione della pasta sfoglia emiliano-romagnola, dalle nuove norme per i padri separati alle radici giudaico-cristiane dell’Europa.

Di comunicazione e affini, un buco di un buco di nulla. A confermare la regola che nei settori che stanno cuore al capo o va un fedelissimo o uno che ne capisce poco.

Se poi quella che ne capisce poco è anche una fedelissima, tutti più contenti.

ESPERTE DEL PDL

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