B. E’ completamente pazzo e in preda a dosi industriali di cocaina

http://www.repubblica.it/politica/2011/04/08/news/berlusconi_riforma_istituzioni-14666471/?ref=HRER1-1

Berlusconi: “Riformeremo giustizia e fisco
per vera democrazia cambiare la Carta”

Il premier: “Ora c’è maggioranza più esile ma più coesa, faremo le riforme”. E ancora: “In Italia bisogna modificare l’architettura istituzionale e riformare la Costituzione”. Il tutto tra show, barzelette e inviti al bunga bunga

Berlusconi: "Riformeremo giustizia e fisco per vera democrazia cambiare la Carta" Silvio Berlusconi

ROMA – Torna a puntare il dito contro Fini e Casini, che in passato hanno impedito la riforma della giustizia 1. Ma, guardando avanti, il Cavaliere si dice ottimista: ora “abbiamo una maggioranza più esile nel numero, ma assolutamente più coesa 2“, che permetterà di portare avanti il progetto (P2-Mafie, naturalmente N-d.Lucio). Silvio Berlusconi lancia il suo atto d’accusa davanti alle

giovani eccellenze del progetto ‘campus mentis’ promosso dal ministero della gioventù, premiate oggi a Palazzo Chigi.

“Non sono riuscito a fare la riforma della giustizia – ha affermato il premier – perché non sono stato capace di avere il 51 per cento dei voti. Mi sono trovato ad avere una maggioranza di coalizione in cui c’erano dei partiti, quelli di Fini e Casini, che ogni volta stavano dalla parte dei privilegi dei giudici. Ora ho una maggioranza esile nei numeri, ma più coesa e dunque in grado di fare le riforme”, a cominciare da quella della giustizia.

E’ poi la volta della Carta costituzionale: “Per avere in Italia una vera democrazia bisogna cambiare l’architettura istituzionale e riformare la Costituzione”, dice il premier, ribadendo che “è necessaria una riforma dell’architettura costituzionale perché il Governo non ha il potere di decidere ma può

al massimo suggerire al Parlamento un provvedimento. Questo va poi nelle Commissioni parlamentari, poi in aula, infine deve piacere al Capo dello Stato”. Una legge, ha aggiunto Berlusconi, “che è un purosangue quando esce dal Consiglio dei ministri, diventa un ippopotamo alla fine di questo iter”.

Inoltre – ha proseguito Berlusconi – “se non piace ai giudici della sinistra quella legge viene impugnata davanti alla Corte costituzionale che, poichè è composta per la maggior parte da giudici di sinistra, la rende nulla. Dunque – è la conclusione del premier – per avere una vera democrazia bisogna cambiare la Costituzione e riformare questa architettura istituzionale”.

Il terzo punto riguarda il fisco: “Le aziende”, dice il premier, “sanno che è praticamente impossibile trovare la situazione giusta in una selva tale di leggi”. Ecco perchè “stiamo studiando la riforma tributaria e dobbiamo arrivare nei prossimi due anni ad avere un codice che unisca tutte le norme tributarie e che dia norme certe a cui ottemperare”.

Lo show. Ai giovani talenti Berlusconi raccomanda di essere ottimisti e ambiziosi, e di fare tutti i sacrifici necessari per raggiungere gli obiettivi che si prefiggeranno, prendendo ad esempio i propri successi personali e citando, ovviamente, il Milan. “Dovete avere fiducia in voi stessi: non esiste periodo difficile da cui chi è bravo e sa sacrificarsi non ne possa venire fuori. E’ nei momenti di crisi – sottolinea- che vengono fuori le vere capacità, il talento creativo”. “Abbiate il sole in tasca”, continua il premier. Che non rinuncia ad un vero e proprio show, improvvisandosi intrattenitore, dispensatore di consigli e mattatore, con battute, bunga-bunga incluso, riferimenti all’inviato di Ballarò (“il più cattivo”) e barzelletta spinta.

Ad un ragazzo calvo che siede in prima fila offre “il telefono del mio dottore, così avrai una chioma come dovrebbero averla tutti i giovani”.

“Siete così brave che mi verrebbe voglia di invitarvi al bunga-bunga”, dice invece, rivolgendosi a due ragazze premiate nell’ambito dell’iniziativa, nel cortile di Palazzo Chigi. Poi, rivolgendosi ad un ragazzo, aggiunge sorridendo: “anche tu sei abbastanza carino, potresti venire…”.

Avverte il giovane che ha dimenticato di radersi (“la barba induce diffidenza nell’interlocutore, può nascondere una malformazione. Se troppo vasta può nascondere l’espressione del viso”) e incalza il neolaureato timido, che dice di volere fare “un po’” di carriera: “solo un pò di carriera? così cominci male – replica il Cavaliere – devi dire un carrierone. Sei tu che devi importi agli altri, non sono gli altri che devono accettarti”. A tutti regala cravatte e un libro con i suoi discorsi. A tutti, o quasi, aggiusta la giacca, il nodo della cravatta, contesta l’abbinamento dei colori: “con un vestito blu- dice- non si mettono le scarpe marroni”.

Poi, il clou: la nuova barzelletta a sfondo sessuale. Dopo quella della mela ed il lato B 3, ripresa in un video “rubato”, durante un incontro a Palazzo Grazioli, questa volta il premier racconta la storiella durante la cerimonia ufficiale. Tutto parte dalla premiazione di una ragazza impiegata in un’azienda che produce birra. Resiste a malapena: “Avrei tante storielle sulla birra…”, si schernisce. E subito dopo aggiunge: “Ok, ne racconto una, ma la più casta”. Ed ecco la barzelletta: “C’è un italiano che insegna a un tedesco come si conquista una bella signora. Gli dice: ‘fai questo e quest’altro, poi finalmente prendi la coppa di champagne, la versi, vabbé non si può dire, sul davanti e lo suggi da sotto. Il tedesco risponde: pellissimo, possibile fare con pirra?”. Fredda la reazione della platea, e Berlusconi aggiunge: “Beh, credo non sia così romantico farlo con la birra”.

Le reazioni. Le parole di Berlusconi scatenano un coro di reazioni. “Quanto non si hanno argomenti, si
dicono cose prive di fondamento”, dice Gianfranco Fini, commentando le dichiarazioni del premier sulla maggioranza “più coesa, adesso che non ci sono Fini e Casini”. Mentre il leader centrista ironizza: “Ha delle ossessioni”, dice Casini del premier.

Giù le mani dalla Costituzione, avverte l’Italia dei Valori: “La Carta è patrimonio di tutti gli italiani, nata dal sacrificio e dal pensiero di uomini liberi. Non permetteremo a questa maggioranza di cambiarla e stravolgerla a proprio piacimento”, afferma il presidente del gruppo parlamentare Idv Massimo Donadi, mentre Bersani ricorda che la vera democrazia c’era prima di Berlusconi: “Prima che arrivasse lui nessuno aveva dubbi che noi avessimo una vera democrazia”, dice il segretario del Pd.

°°° Se Napolitano non interviene IMMEDIATAMENTE e drasticamente sciogliendo le camere e indicendo le elezioni anticipate E’ COMPLICE di questo sfascio epocale! Notate le chiose sulle barbe. L’avrei voluto davanti. Quindi Leonardo, Michelangelo, Marx, e mille GRANDI veri, secondo i codici sballati di questo delinquente complessato non sarebbero mai stati nessuno! Tanto basta.

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