Berlusconi ancora snobbato da Obama

Lorsignori di Lorsignori

Obama snobba il Cavaliere: troppo amico di Puti

SILVIO, RI-TIE’!!!

B-Obama-Silvio

Con il Consiglio d’Europa convocato oggi a Bruxelles inizia per Berlusconi una serie di

summit internazionali che si concluderà con la partecipazione al vertice Onu sul clima, il 22 settembre, e con il G20 di Pittsburgh nei due giorni seguenti. Per un premier considerato, a torto o a ragione, in crisi di immagine all’estero si tratta di un’occasione da non sprecare. Anche se l’intervista rilasciata ieri al Corsera dal nuovo ambasciatore statunitense in Italia David Thorne non è certo il miglior viatico.Il diplomatico, infatti, ha confermato quello che da tempo a Palazzo Chigi e alla Farnesina sanno benissimo, e che nelle sue audizioni al Senato Usa lo stesso ambasciatore aveva detto in modo ancora più netto: a Washington la nostra partnership energetica con la Russia non piace affatto. Quello che Thorne non dice apertamente, ma che gli analisti Usa (sia democratici che repubblicani) sostengono da tempo, è che la politica energetica del nostro Paese è un problema serio, una mina per la coesione dell’intera Unione Europea e della Nato. Questo a tutto vantaggio del dominio della Russia di Putin e della sua Gazprom sul Vecchio Continente, presentato nei dossier circolanti a Capitol Hill come potenziale ostaggio di Mosca. Addirittura a Washington si teme che l’alleanza possa saldarsi indissolubilmente anche con un reciproco scambio di azioni tra le due compagnie petrolifere Eni e Gazprom. Le preferenze dell’Italia per il gasdotto South Stream a danno di Nabucco sono da tempo fonte di preoccupazione oltreoceano, se è vero che in occasione della sua ultima visita a Roma nel 2008 l’allora vicepresidente Cheney chiese a Berlusconi di uscire da South Stream. Finché alla Casa Bianca c’era l’amico George, il problema è stato in qualche modo congelato. Ma dopo l’elezione di Obama alla Casa Bianca hanno messo il caso tra quelli da affrontare e risolvere. Berlusconi intanto è andato avanti sbloccando anche lo stallo su South Stream tra Russia e Turchia. Non c’è dunque da stupirsi se, per ora, negli oltre quattro giorni di trasferta Usa il presidente Obama non ha in agenda nemmeno un minuto in esclusiva per il Cavaliere: le notizie da Washington sono chiare, per Silvio nessun incontro bilaterale.

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