Buonanotte a tutti! Le cazzate dell’Istat…

La denuncia della Cgia di Mestre:
la pressione fiscale reale è al 52%

Nove punti percentuali in più rispetto al dato ufficiale Istat
VENEZIA
I dati presentati oggi dall’Istat dimostrano come nel 2009 sia cresciuta, per effetto della crisi economica, sia la spesa pubblica sia la pressione fiscale anche se quella reale, ricordano dalla Cgia di Mestre, pesa sui contribuenti italiani quasi 9 punti percentuali in più.

«La pressione fiscale reale sui contribuenti italiani, secondo i dati presentati oggi dall’Istat, è pari al 43,2%. In verità quella reale sfiora il 52% del Pil. Un dato – quello denunciato dal segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi – che supera di quasi 9 punti percentuali quello ufficiale». In sostanza, spiega la Cgia, il nostro Pil nazionale (che nel 2009 è stato pari a oltre 1.520 miliardi di euro) include anche la cifra imputabile all’economia sommersa stimata annualmente dall’Istat attorno ai 250 miliardi di euro. Ricordando che la pressione fiscale è data dal rapporto tra le entrate fiscali e il Pil prodotto in un anno, nel 2009 la pressione ha toccato, come dicevamo, il 43,2%. Pertanto, se ’storniamo’ dalla ricchezza prodotta la quota addebitabile al sommerso economico il Pil diminuisce (quindi si contrae anche il denominatore) e, pertanto, aumenta il risultato che emerge dal rapporto. Ovvero, la pressione fiscale. Ebbene, secondo la stima della Cgia di Mestre, nel 2009 la pressione fiscale ’reale’ che pesa sui contribuenti italiani è attorno al 52%. Un dato, sottolineano dalla Cgia, «non certo in contrasto con quello rilevato dall’Istat».

«L’Istituto nazionale di statistica – conclude Giuseppe Bortolussi – non fa altro che applicare le disposizioni previste dall`Eurostat (Istituto europeo di statistica), che stabilisce che i sistemi di contabilità nazionale di tutti i Paesi europei, devono includere nel conteggio del Pil nazionale anche l’economia non osservata. Ovvero, il sommerso economico che, in Italia, è stato nel 2009 attorno ai 250 miliardi di euro».

°°° Che  vi dicevo?

“CIAMO, MAMMA. TI CHIAMO  DALL’ITALIA… QUI SIAMO NELLA MERDA ALTA!”

nella cacca

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