Clarence Clemons addio: è morto il sassofonista di Springsteen

Clarence Clemons addio: è morto il sassofonista di Springsteen. °°°Grande musicista e grande uomo. Nulla a che fare con gigi d’alessio o al bano. Ah, l’avevate intuito?

Clarence Clemons addio: è morto
il sassofonista di Springsteen

clarence clemons

A 69 anni il gigante buono di Bruce Springsteen, Clarence Clemons, ha posato per l’ultima volta sul pavimento il suo sax tenore. Il musicista, l’amico più caro del “Boss”, quello che dava un colore unico alla E Street Band, colui che dà un timbro speciale, notturno e caldo a brani come “Jungle Land”, è morto a 69 anni. Non ha retto l’ictus che lo aveva colpito martedì scorso. Sabato 18 si è spento a Palm Beach in Florida e oggi, domenica, è stata divulgata la notizia.

Tra le arti il rock è l’unica che dà il senso del gruppo, dell’amicizia che regge gli anni e le rotture, di una famiglia aperta, e la E Street Band con Bruce resta uno dei fenomeni più duraturi e potenti del rock’n’roll. Dopo aver perso il tastierista Danny Federici, morto dopo una lunga malattia, la scomparsa di un’autentica colonna, umana e musicale, come il nero Clarence fa vacillare il futuro stesso del gruppo e centinaia di migliaia di fan si domandano cosa accadrà ora. L’ultimo tour di Springsteen e la E Street è stato nel 2009, Clarence appariva affaticato eppure il suo sax tenore riscaldava stadi interi nel fiume di note e vibrava di calore dalle viscere. La sua morte addolora i fan di Bruce tanto più perché lo sentivano come una presenza rassicurante, solida, il fratello più grande a cui ti puoi sempre affidare, solido, una gran persona oltre che un artista sopraffino e caloroso. In un mondo dove siamo tutti sostituibili, lui non potrà essere facilmente sostituito. Umanamente non sarà rimpiazzato mai.

Figlio di un idraulico, ha scelto la musica alla carriera da giocatore di football americano. Si infortunò, si appassionò al jazz e al soul, lasciò lo sport. Per fortuna. Entrò nella band (che ancora non si chiamava E Street) nel 1972 durante le registrazioni di “Greetings from Asbury Park”. Da allora è stato il grande amico di Bruce, lo ha affiancato da sempre, da quando giovanissimi andavano ad Asbury Park in poi. Solido, sembrava incrollabile. “Clarence ha vissuto una vita meravigliosa – scrive Springsteen nel suo sito – Aveva un amore tale per le persone che faceva sì che le persone lo amassero. Ha creato una famiglia meravigliosa ed estesa. Amava il sassofono, i nostri fan e ogni notte sul palco dava tutto se stesso. La sua perdita è infinita e siamo onorati di averlo conosciuto e di aver avuto l’opportunità di affiancarlo per quasi quaranta anni. Era il mio grande amico – ricorda Bruce – il mio partner, e con lui al fianco la band ed io abbiamo potuto raccontare una storia molto più profonda di quella contenuta semplicemente nella nostra musica”. È il giusto e addolorato epitaffio per un artista, e un uomo, che non ha molti paragoni nel rock: ha inciso cinque album suoi, ma è nella E Street Band e con Bruce ha conquistato un ruolo, disco dopo disco, tour dopo tour, e ha conquistato il forte affetto e la stima dei fan che lo piangono come si piange un amico fidato andato via troppo presto.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter