Da Travaglio

G19 e mezzo

Meravigliarsi per l’ennesima figura barbina del Cavalier Macchietta e per come i nostri tg l’han censurata, Raiotta in testa, non è solo sciocco. È inutile. Molto meglio analizzare la sua ottusa fissità, tipica dei guitti un po’ rinco, che ripetono sempre la stessa gag, ai matrimoni come ai funerali. Solo che ai funerali non ride nessuno. Questo, per il mondo, era un funerale. Solo che, diversamente dagli altri 19, lui non se n’è accorto. Per quanto fuori sincrono, comunque, la performance non è stata fra le peggiori. Il Macchietta se l’è cavata con un cazziatone della regina Elisabetta mentre urlava come una groupie da concerto per chiedere a Mr.Obama di fare una foto insieme col cellulare, visto che l’Abbronzato è un tipo “acchiapponico”. Era andata peggio altre volte, tra corna mimate o raccontate e battutine sui lager nazisti, le stragi in Cecenia e i desaparecidos argentini. Vero che stavolta ha raccontato ai giornalisti che, mentre lui spiegava agli altri 19 come uscire dalla crisi, Tremonti stava con gli altri ministri: “al cesso”. Vero che ha umiliato in mondovisione l’umido Bonaiuti, invitandolo a “non disturbare” proprio mentre il pover’uomo tentava di far credere con una nota ufficiale di Palazzo Chigi che l'”acchiapponico” non era Obama, bensì – pensate un po’ -Gigi Proietti. Ma, si sa, la servitù è pagata anche per questo. E poi Paolo Bonaiuti ha potuto finalmente mostrare al mondo la propria decisiva utilità: dove credete che fosse nascosto, mentre il Cainano si ergeva come un corazziere nella foto di gruppo in cima alla piramide umana dei G19 e mezzo?

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