Peter Gomez
Berlusconi cerca l’incidente
La strategia seguita da Berlusconi è evidente. Da una parte utilizzare i processi per fare propaganda politica. Dall’altra tentare d’intimidire i giudici, arroventando il clima nella speranza inconfessabile che scoppi un incidente tale (basta una lite) da giustificare una richiesta di spostamento dei dibattimenti ad altra sede per legittimo sospetto. È bene dunque che in futuro i cittadini in disaccordo con i supporter del Cavaliere rinuncino per un giorno al loro diritto alla protesta e lascino sfilare Berlusconi in tribunale da solo.
Del resto proprio quello che è accaduto durante la piazzata di via Freguglia (una strada significativamente laterale rispetto al Palazzo di Giustizia) è la fotografia perfetta dello status in cui versa – politicamente, ma non solo – il premier. Costantemente accompagnato dal suo medico, Alberto Zangrillo, e con il volto coperto da un pesante fondo tinta virato d’arancione, il primo ministro non è riuscito a concedersi il bagno di folla che sperava. Mario Mantovani, nominato coordinatore lombardo del Pdl, dopo aver fatto edificare in quel di Arconate un monumento a mamma Rosa (Berlusconi), aveva detto esplicitamente di attendere un “migliaio di persone”. Sms e email erano stati inviati a tutti i Promotori della libertà. Ma alla fine per sostenere il premier sono arrivati solo dei pullman semivuoti e quasi nessun milanese. Segno che, se si manterranno i nervi saldi, la situazione si rivelerà per quel che è. Grave. Anzi tragica, ma ormai tendente al comico.
Il Fatto Quotidiano, 12 aprile 2011