I centenari sardi non leggono i sondaggi, ma fumano e bevono

Salute, i centenari sardi fumano e bevono

Sardi protagonisti al primo simposio italo-coreano sui fattori che favoriscono un buon invecchiamento che si è svolto nel paese asiatico. In Sardegna, circa l’80% dei centenari è stato fumatore e ha consumato quotidianamente vino

Una foto del National Geographic fatta in Sardegna nel 2005

Una foto del National Geographic fatta in Sardegna nel 2005

CAGLIARI. Sardi protagonisti al primo simposio italo-coreano sui fattori genetici e non genetici che favoriscono un buon invecchiamento che si è svolto nel Paese asiatico. Agli studiosi sardi e alle ricerche sulla longevità, illustrate nel simposio internazionale organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Seoul, in collaborazione con il Lee Gil Ya Cancer and Diabetes Institute (Lcdi), è stata anche dedicata la seconda pagina del Choson, il giornale più diffuso in Corea con oltre due milioni di copie. Una curiosità, in particolare, ha impressionato i partecipanti al simposio: in Sardegna, dove si trova un’alta percentuale di centenari, circa l’80% è stato fumatore più o meno abituale e ha consumato quotidianamente del vino.

Questo dato, definito “sorprendente”, è stato confermato dalle

ricerche condotte da Sang-chol Park, direttore del Lee Gil Ya Cancer and Diabetes Institute. Il presidente del Consiglio provinciale di Cagliari, Roberto Pili, invitato a partecipare in qualità di co-fondatore del progetto della “Comunità della Longevità”, network di cui fanno parte alcune delle Regioni riconosciute al mondo come aree della longevità, che attualmente comprende le Province sarde di Cagliari e dell’Ogliastra, alcune Regioni coreane e la Regione di Okinawa in Giappone, ha preso parte al simposio con il presidente della Commissione Cultura, Claudio Uccheddu e il capogruppo dell’Udc, Mario Fadda.

Pili ha introdotto i progetti che la Provincia sta sviluppando con la collaborazione e gli scambi con i coreani.

“Progetti che – ha spiegato – mirano a favorire un buon invecchiamento attraverso la promozione di corretti stili di vita e hanno l’obiettivo di ridurre l’impatto economico dei costi dell’assistenza sulle amministrazioni pubbliche”. In rappresentanza della ricerca condotta in Sardegna sono stati presentati gli studi condotti da Francesco Cucca, direttore dell’Istituto per la Ricerca Biomedica e Genetica, e ordinario di Genetica Medica nell’Università di Sassari; da Gianni Pes, docente della Scuola di specializzazione di Scienze dell’Alimentazione (Università Sassari); e da Silvana Urru, del Crs4 di Pula.

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