06/02/2016
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Tanto è bastato per far esplodere la protesta sul blog di Grillo e in tutta la rete, dove l’hashtag #dietrofrontM5S ha già raggiunto i vertici della classifica italiana dei tred topic. Tra gli altri c’è chi accusa il Movimento di mentire proprio sulle ragioni della decisione. Nella consultazione tenuta a ottobre del 2014, infatti, il quesito posto agli iscritti non escludeva il tema della stepchild adoption. Il testo, a favore del quale hanno votato 3908 attivisti del M5S, parlava di «diritti e doveri della coppia equiparati al matrimonio ma con esclusione della possibilità di adottare figli estranei alla coppia». La stepchild adoption (già consentita per le coppie eterosessuali) rientra quindi perfettamente nel novero dei diritti contemplati dal quesito, a meno che non si voglia sostenere che il figlio del coniuge sia estraneo alla coppia unita civilmente.
Lo screenshot del quesito posto nella consultazione online del 2014
«In seguito alle tante richieste da parte di elettori, iscritti e portavoce M5S su questo tema etico si lascia pertanto libertà di coscienza», si legge sul blog di Grillo. Una decisione legittima ma che a molti fa storcere il naso, vista l’insistenza con cui nei giorni scorsi il Movimento aveva chiarito di voler votare il ddl Cirinnà solo se non fosse stato modificato per accontentare chi, tra i più conservatori, voleva stralciare proprio la norma sulla stepchild adoption.