Italietta: senso dell’umorismo… ZERO! Cultura occidentale, meno uno.

Un amico mi ripete spesso che se facessi oggi le battute e i monologhi satirici che mi hanno fatto conoscere e amare negli anni ’70… oggi dovrei spiegare tutto! La morte per un comico.

Allora scrivevo e parlavo in piena libertà. Allora le casalinghe leggevano e gli operai avevano un libro nello zaino e un paio di quotidiani sotto il braccio o in tasca: sapevano tutto, conoscevano tutti i politici e i politicanti e discernevano. Erano cazzuti e informatissimi! Anche quando facevo una battuta su un sottosegretario ladro alla marina mercantile, l’acchiappavano al volo e ridevano e si incazzavano (contro di  lui)! Oggi, quasi  nessuno conosce la storia vera di silvio berlusconi; quasi nessuno conosce i ministri (anche se sono fissi in tutte le tv di regime);  quasi nessuno sa un cazzo di ciò che succede realmente in Italia e nel mondo… Triste. Come scrivevo oggi su FB, nel 1980/83, ero diventato il comico di punta di Radiouno. Il mio exploit avvenne certo per la mia originalità (non si era mai visto né sentito un comico sardo in seimila anni di storia. A parte segni, cossfiga o il portaborse beppe  pisanu… ),ma soprattutto per la libertà assoluta che mi veniva concessa. Attaccai il delinquente Longo (Psdi) che in seguito venne arrestato; poi Nicolazzi (idem); attaccai la cricca di Sindona-Calvi-Ior,  che fecero la fine che fecero.  Ilmio lavoro continuava sui quotidiani come Paese sera o Messaggero.  Ma parlai diffusamente del terremoto in Irpinia. Ne parlai per circa un mese, quando mi accorsi che i media cominciavano a relegare le notizie a pagina sette. La sciagura dell’Italia: succede una tragedia annunciata (costruzioni abusive ovunque, menefreghismo, ruberie a manetta, prevenzione ZERO) e se ne parla per tre giorni, poi… silenzio. Altre notizie o pseudonotizie rubano le prime pagine: i pitbull aggressivi, le stragi del sabato notte, gli incidenti sulle autostrade da terzo mondo, ecc.

Io ne parlai e ne parlai alla mia maniera: criticando i “napoletani” che piangevano sempre.  Basta un terremoto e tutti in roulotte. Così… Mio padre ha dovuto lavorare 40 anni prima di permettersi una roulotte usata! Mia zia spende un sacco di soldi ogni anno per fare i fanghi, mentre questi furbacchioni scendono dalla loro roulotte principesca e sono già in mezzo al fango, ecc. Presi di mira perfino il papa: quel polacco immigrato succeduto al nostro Luciani, morto che era ancora in garanzia…  “Questi napoletani sono riusciti a scomodare persino il papa ! E’ andato lì e ha fatto un bellissimo discorso. “Ma dacci un po’ di soldi, dicono questi ingrati di napoletani: che – GRAZIE A DIO-  TU CE LI HAI!”  Nulla di più vero. Ma la santa sede (de ‘stocazzo) minacciò querela. Ma de che? Se non li avete fatti grazie a Dio, i soldi, con che li avete fatti? Insomma.  Ebbi un successo straordinario e, grazie a quel casino, anche qualche politico si impegnò e qualcuno dei lestofanti finì in galera. Oggi mi avrebbero crocifisso…

Oggi ho fatto una battuta su uno dei mille stupri che avvengono ogni giorno in questa italietta depravata e – grazie al berlusconismo – che se ne fotte di leggi e regole, di etica e rispetto, di moralità e decenza, e un gruppetto di testoline disabitate mi ha aggredito e messo alla gogna. Alcuni in buona fede (mi dispiace per loro) altri/altre soprattutto per ignoranza congenita, per volgarità innata, per coglionaggine perpetua e impreparazione totale.Mi hanno scritto di tutto: dagli insulti personali gratuiti (tipici del berlusconismo imperante), al luogo comune più vieto e rancido, dal bigottismo seicentesco alla depravazione totaledel loro intelletto. Che dire? SIAMO MESSI MALE! MOLTO MALE,AMICI!

IL  TRAMONTO  DI  UNA  CULTURA

Santa Giusta

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter