La scimmietta di oggi

Name…: Alessandro
Email..: aleskant@tele2.it

Subject: Acredine dei sinistri

Lucio, tu come quasi tutti i sinistrosi senza occupazione fancazzisti e
peridgiorno, non sapendo come occupare il vostro tempo, sviluppate tutta
l’invidia nei confronti di coloro che invece hanno avuto successo nella
vita, creando attività, posti di lavoro e cercando di risolvere i problemi
che voi terroni procurate copiosamente a tutta l’Italia. Invece di fare lo
spiritoso, che come vedo non ti riesce neanche tanto bene, perchè non ti
cercgi un lavoro vero, tipo operatore ecologico che è tanto più utile alla
società. Di cominici perdigiorno ne abbiamo già troppi ! Trovati un
lavoro vero !
Alessandro.

°°°  Caro alessandro, ho iniziato a lavorare all’età di 13 anni: facevo il manovale e, tra le altre mansioni, portavo sacchetti di cemento che pesavano 50 kg, quasi dieci più di me. Poi ho fatto l’orologiaio, l’elettricista, ho lavorato in risaia per un’estate ed ho fatto la raccolta delle patate e dei pomodori (tutti lavoretti che spezzano la schiena e a 40° all’ombra).  Ho pulito cessi e vendemmiato. Disegnavo e vendevo i miei disegni. Sempre continuando ad andare a scuola, ho cominciato a scrivere canzoni coi miei cugini e insieme abbiamo dato vita al primo gruppo vocale e strumentale sardo: I Barrtitas. Sull’onda del nostro successo, in Sardegna – dove non c’era nulla in quel settore – nacquero circa 1500 complessini musicali. Senza saperlo, ho creato oltre 30 mila posti di lavoro VERI: musicisti, tecnici, autisti, costumisti, rivenditori e riparatori di strumenti musicali, ecc. Praticamente, tre volte più di quanti ne abbia creato berlusconi coi milioni di miliardi della mafia.

A 16 anni, ho abbandonato una scuola inutile (ho imparato a leggere e scrivere a tre anni e a 12 avevo già letto tutti i libri più interessanti della biblioteca di Oristano) e mi sono iscritto alla scuola alberghiera, dato che volevo fare l’attore e lo scrittore e avevo letto che non c’è scuola migliore che fare il cameriere, per studiare la psicologia delle persone. Sono stato 18 mesi ad Assisi e poi ho girato l’Italia facendo il cameriere: nei locali di lusso e nelle trattorie di terz’ordine.  Ma nella prima vacanza, ho avuto modo di formare i Salis & Salis, per i quali ho scritto tutte le canzoni ed insieme abbiamo fatto circa trecento spettacoli. A 19 anni sono stato chiamato a dirigere una casa discografica di Milano che era sull’orlo del fallimento, la Belldisc Italiana; ma grazie al mio lavoro è uscita dalla crisi ed ha assunto 40 persone. Contemporaneamente, scrivevo e producevo altri artisti (Fabrizio De Andrè, Alunni del sole, Beppe Chierici, Santo&Jhonny, ecc.); ma scrivevo anche spot pubblicitari, piece teatrali, e due programmi per Radio Caposdistria e RadioMonteceneri.  E poi, ho creato laprima radio libera d’Italia ed ho fatto un mare di altre cosette. Tu parli di invidia. Io non so cosa sia, ma so di essere sempre stato e di essere tuttora un uomo molto invidiato: per la mia rettitudine, per la mia onestà, per il mio successo, per il mio talento, per la mia generosità sempre e comunque. Come vedi, di lavori ne ho fatti tantissimi, per arrivare a quello che sono diventato a 40 anni: uno dei massimi autori e sceneggiatori italiani, uno degli attori più prestigiosi e versatili, un signor regista… trovati un lavoro, dici? Ma io avevo tanti lavori, poi ho rifiutato di dare il culo al mafionano… e il potere mafioso e malavitoso che tiene sotto il tacco l’Italia da quasi 20 anni, mi ha impedito di continuare a fare i miei mestieri. Mestieri, caro mio, che ormai siamo in pochissimi a saper fare: siamo meno di cinque in tutta Italia. E sai perché? Perché tutte le merdine che piacciono a te e a berlusconi, quelli che secondo te “dovrei invidiare perché hanno successo” hanno devastato il cinema, la televisione e il teatro.  Caro mio, se tu avessi un cervello e un pizzico di cultura e di informazione, non penseresti nemmeno lontanamente queste stronzate.

P.S. Noi terroni l’abbiamo fatta l’Italia. L’abbiamo fatta e l’abbiamo difesa dai nazisti e dai fascisti come te, e poi l’abbiamo fatta diventare la quinta potenza del mondo, mentre voi portavate i soldi rubati -a noi e all’erario –  in Svizzera. Voi l’avete devastata, l’Italia,  e la state ancora martoriando. Chiedi scusa, imbecille!

babbo ghigno

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