Ladroni sardegnoli, la famigghia Prato. Un asino diventato assessore regionale

L’assessore tiene famiglia. E la Regione paga

Articolo pubblicato il 28 gennaio 2013
andreaprato

Un assessorato da mandare avanti, una campagna di sensibilizzazione sui prodotti lattiero caseari e un affido diretto all’agenzia pubblicitaria di famiglia. Tutto condito da un uso forse un po’ troppo disinvolto del denaro pubblico, con il tramite del Consorzio di tutela del pecorino romano. Questo è il canovaccio. I personaggi? L’ex assessore regionale all’Agricoltura Andrea Prato, la Albatros e associati di Sassari e Toto Meloni, ex presidente del Consorzio di tutela.

Non sappiamo se vi siano risvolti penali. Di certo l’attenzione è alta, se è vero che nelle ultime settimane un gruppo di uomini in divisa si è presentato negli uffici dell’assessorato regionale all’Agricoltura, in via Pessagno, per avere copia di numerosi atti risalenti al ‘periodo-Prato’. Di certo però, si parla di una vicenda che val la pena raccontare.

La campagna di sensibilizzazione sui prodotti lattiero-caseari curata dall’azienda di famiglia. Per oltre 110mila euro. 

Nel 2010 l’assessore Andrea Prato pensò ad una campagna di sensibilizzazione sui prodotti lattiero-caseari sardi. A curare la parte promozionale ci pensa la Albatros e associati. Dietro un compenso di oltre 110mila euro.

Le prime note spesa si riferiscono all’organizzazione di un evento tenuto a Cagliari il 21 novembre 2010: all’hotel Mediterraneo si presentava la campagna di sensibilizzazione sui prodotti lattiero-caseari voluta dall’allora assessore Andrea Prato.

Totale delle fatture: 37mila euro più Iva, oltre a 5.340 euro di spese extra. In totale, si parla di poco meno di 50mila euro.  Manca all’appello un pagamento di oltre 61mila euro, richiesto dalla società nel giugno del 2011. Oltre a seguire l’evento di presentazione infatti, la Albatros ha curato anche l’organizzazione e il coordinamento del premio-concorso ‘Mangiar sano per crescere in forma’, iniziativa inserita nelle azioni della Campagna.  Il pagamento di 61mila euro è probabilmente parziale, visto che nella fattura si parla di due tranche, ognuna pari al 40%, sull’organizzazione e il coordinamento del concorso e dell’evento finale.

Assetti societari. E un cognome ricorrente.

Di chi è la Albatros e associati? Il direttore editoriale si chiama Paolo Prato, l’assistente marketing Luigi Prato, l’art director Bianca Prato, mentre la responsabile dell’ufficio legale e amministrativo risponde al nome di Bianca Maria Corso. Coniugata Prato. Andrea, s’intende. Insomma: l’assessorato guidato dall’ex esponente della giunta Cappellacci lancia la campagna di sensibilizzazione e l’azienda di famiglia ne cura il lato organizzativo e promozionale. Con il tramite del Consorzio di tutela del pecorino romano.

http://www.sardiniapost.it/senza-categoria/lassessore-tiene-famiglia-e-la-regione-paga/

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