L’Aquila:vergogna e spot fasulli.

(da l’Unità)

«Sinora la vera ricostruzione non è partita, il grande sforzo è stato fatto sul piano case, ma in realtà si sono realizzati dei container di lusso, una sistemazione provvisoria che non dovrebbe essere tale. Il ritardo grave – spiega il sindaco – è nella cosiddetta “ricostruzione leggera”.

Il disagio della gente «Per molti è un tunnel esistenziale, quando ci si incontra per strada non ci si chiede più “Come stai”, ma “Tu cosa sei, a o b”, riferendosi alla classificazione dei cittadini a seconda dello stato delle loro abitazioni. Noi pensavamo di rientrare verso ottobre, novembre e invece non è stato così, il meccanismo è molto complicato, questa ricostruzione se tutto va bene dovrebbe finire per agosto».

La situazione sfollati «Il dato vero è che tuttora 36.250 aquilani sono assistiti, quindi un terzo della città è tuttora fuori casa, a un anno siamo tuttora in una situazione di grande emergenza. L’impressione che ha l’Italia è che noi siamo gente incontentabile e irriconoscente , ma non si capisce che quando una città viene completanente distrutta perdi la tua identità, un pezzo fondamentale della tua esistenza. lo – spiega Cialente – lo vedo con mio figlio che ha 14 anni, per passare a quelli della mia età e per non parlare degli anziani».

Le prospettive «Vent’anni per riavere il centro dell’Aquila, ma a condizione che entrino in cassa 15 miliardi di euro, ora ne abbiamo 2, oltre a uno stanziamento del Cipe di altri 3 miliardi. Questa è una tragedia peggiore del Friuli e dell’Umbria».

La lista di nozze strombazzata da Berlusconi al G8 «La lista di nozze è andata malissimo. L’unico paese che ha aderito realmente è la Francia, Sarkozy perfezionerà l’invio di circa 3 milioni e mezzo per la ricostruzione di una chiesa, per il resto nessun altro. Qualcuno ci ha aiutato, ma extra lista: il Giappone, che però non ha adottato monumenti, i tedeschi, che sono stati eccezionali perché hanno adottato Onna, il Canada, che finanzia due strutture polivalenti per l’università e il governo australiano che costruirà il nuovo auditorium».

baratro

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