Anche gli spot Fiat deridono i Maia, poveracci, nonostante che si siano estinti da tanto tempo. Ma bisogna dire che ieri, guardando i tg fin dal primo mattino, era impossibile resistere a una sensazione di iella cosmica.
Da un lato l’aereo caduto, anzi risucchiato, annullato nello stesso giorno, nello stesso mare e nello stesso cielo di quello sparito nel nulla cinque anni fa, con il suo strascico di dolore riacutizzato dalla nuova sciagura e dal mistero mai risolto. Non basta: anche il Cermìs, con il suo orrendo carico di memorie, ha colpito ancora. Ce n’è da far resuscitare, se non la profezia dei maia, almeno il più classico malocchio.

E, siccome le disgrazie non vengono mai sole, come ha ricordato Benigni, ecco infuriare Berlusconi in tv e tirare in ballo «il trio sciagura» per definire Monti, Casini e Fini. Gli ultimi due, già si sa, sono le peggiori persone mai incontrate dal cavaliere, che pure ha avuto in casa lo stalliere Vittorio Mangano, condannato per due omicidi di mafia. Ma, per Berlusconi e Dell’Utri, fu un vero eroe della guerra contro i giudici comunisti, perché rimase muto, nonostante le torture inflitte normalmente nel tribunale di Milano.

Torture di cui, si pensa, Torquemada Di Pietro deve aver tremendamente abusato nel periodo di tangentopoli, nonostante che, subito dopo, Berlusconi gli abbia inutilmente proposto di diventare ministro in un suo governo. Come Fini e Casini, d’altra parte, che invece accettarono di buon grado l’alleanza. Mentre al professor Monti, cui ha votato la fiducia fino a ieri, Berlusconi voleva affidare addirittura il premierato, facendosi da parte lui stesso, per dire la fiducia che gli tributava.
Praticamente, l’unico che Berlusconi non abbia mai cercato di comprare è Pierluigi Bersani, che non a caso è in testa nei sondaggi.