“Nel cuore di Bibbiano, l’ultimo bersaglio dell’onda sovranista In mille con CasaPound a manifestazione contro Pd. Oggi va Salvini.” Non è ridicolo che a ragliare di difendere i bambini siano questi criminali contro l’aborto legale che vorrebbero tornare alle mammane e ai ferri da calza per far crepare migliaia di bambini e di mamme ogni mese?

Rep: Nel cuore di Bibbiano, l'ultimo bersaglio dell'onda sovranista

(I NAZISTI, CHE FANNO MORIRE MIGLIAIA DI BAMBINI E DONNE INCINTE IN MARE, VOGLIONO ABOLIRE LA CIVILISSIMA 194, SEGUENDO UN INVASATO BIGOTTO IPOCRITA COME #PILLON. MA TROVANO TUTTE LE SCUSE PER FARE LA LORO BIECA PROPAGANDA, SEMPRE FINANZIATA DA MAFIA RUSSA E INTERNAZIONALE NERA, OLTRE CHE DA CIA, P2 E MASSONERIE VARIE. Nota mia)

“Non poteva mancare l’aborto in questo clima di caccia alle streghe. Da quando la legge 194 è entrata in vigore, se l’avessero applicata bene, l’aborto avrebbe potuto essere sconfitto. Invece medici obiettori scaricano su quelli non obiettori tutto il peso delle interruzioni di gravidanza e non c’è modo di applicare la legge in toto, cioè non si fa informazione sulla contraccezione e la prevenzione dell’aborto. Ma che importa. Tanto sono sempre le donne a pagare sul loro corpo e le loro vite queste scelte, per tutte drammatiche.”

“Ricordo una donna di 30 anni con 4 o 5 figli e altrettanti aborti praticati  dalla mammana del paese. Per chi non lo sapesse la mammana usava un ferro da calza che faceva roteare nell’utero della donna per procurare il distacco della placenta e l’aborto. Se ‘andava bene’ la donna abortiva, altrimenti si poteva perforare l’utero e rischiava di morire dissanguata. Molte donne si preparavano da sole un decotto di prezzemolo, una pentola con 4/5 litri di acqua e tantissimo prezzemolo, che bolliva fino a ridursi a una tazza da tè….un concentrato di veleno che se ‘andava bene’ provocava l’aborto, il più delle volte faceva morire le donne avvelenate”.

“Alcune donne contadine mi raccontavano che non volevano ‘andare contro la volontà di Dio’. E allora andavano a lavare al fiume d’inverno con la neve, magari a piedi scalzi e a mani nude, rischiando il congelamento oppure andavano a zappare facendo chilometri e chilometri di strada a piedi fino allo sfinimento. Se gli ‘andava bene’ abortivano,  il più delle volte rischiavano di rimanerci secche e comunque compromettevano la loro salute”.

“L’ostetrica una volta, sconvolta, ci raccontò che aveva visitato una donna che aveva l’interno delle gambe nero di lividi, era evidente che  la donna  era  violentata dal marito sistematicamente. Molti dei mariti, uomini abbrutiti dalla fatica e dalla miseria, affogavano nel vino le loro frustrazioni a fine giornata e dopo le mogli dovevano sottostare, pena botte, ai loro istinti più brutali. Il consultorio per queste donne, sole nei loro problemi e angosce, divenne un luogo di speranza e riscatto, anche se non era facile cambiare le cose. Tante scoprirono la contraccezione. La donna di 30 anni mise  la spirale. Era felice, voleva baciarci le mani”.

“La legge 194 è nata da queste realtà, da queste sofferenze e patimenti delle donne. Bisogna saper distinguere tra valori individuali che ognuno ha diritto di difendere e le leggi dello Stato che tutelano i diritti di tutti. Le battaglie contro l’aborto non si fanno con le ideologie ma con la prevenzione”.

Lucia Corbo, Roma

 

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