Oggi scade l’ultimatum dei pm. Cosa rischia Berlusconi

Oggi scade l’ultimatum dei pm
Ecco cosa rischia Berlusconi

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Accompagnamento coatto di Silvio Berlusconi davanti ai magistrati della procura di Napoli. La sola ipotesi, fa tremare i polsi alla politica. Ma ormai la scadenza dell’ultimatum fissato per oggi alle 20 dai pm partenopei è vicino. Il premier deve scegliere se farsi ascoltare oppure rischia grosso. E così, nelle Aule parlamentari, si inizia a fare i conti con lo scenario più nefasto. Perchè nel caso, servirebbe l’autorizzazione della Camera.

Il Pdl solleva barricate («un atto abnorme»). Tutti nella maggioranza concordano sul fatto che per poter mandare la polizia a prelevare Berlusconi per farlo testimoniare, ci sia bisogno dell’autorizzazione di Montecitorio. Per il resto, la speranza diffusa è che sia lui stesso a presentarsi ai pm e togliere tutti dall’imbarazzo di trattare un caso così spinoso. Per il quale non ci sono neanche precedenti cui appigliarsi.

Non è mai successo, infatti, che la giunta per le Autorizzazioni dovesse pronunciarsi sull’accompagnamento coatto di un parlamentare. Con l’eccezione del caso di Vittorio Sgarbi e Tiziana Maiolo, per i quali la Camera negò l’autorizzazione. Ma in quel caso Sgarbi era chiamato come indagato e non come testimone. Per il resto, si ricordano le richieste arrivate dalle procure per Umberto Bossi, Niccolò Ghedini e Maurizio Gasparri, ma tutti loro hanno scelto di presentarsi ai pm spontaneamente, prima che il Parlamento dicesse la sua.

Tace per ora il ministro della Giustizia Nitto Palma. Ma ha già le idee chiarissime il Pdl. Che non solo con Maurizio Paniz invita il premier a non testimoniare, ma con Enrico Costa fin d’ora annuncia che l’autorizzazione della Camera non sarà data. Perchè «c’è un fumus persecutionis all’ennesima potenza» per «l’accanimento» di chi fa «di tutto per far apparire Berlusconi reo». L’accompagnamento coattivo sarebbe «un provvedimento abnorme», secondo Costa. Con il quale concorda il leghista Luca Paolini, che al contrario dei pidiellini non vede nulla di strano nel fatto che il premier testimoni spontaneamente, ma come loro pensa che l’accompagnamento «sarebbe gravissimo».

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