Pd: NESSUNA GIUSTIFICAZIONE

Candidati a non governare

di MASSIMO GIANNINI (Repubblica)

IL  PD  SODOMIZZATO  DA  BURLESQUONI

amore-tartarughe

ADESSO scatterà la solita trafila, a metà strada tra il burocratico e il patetico. Una era in missione l’altro era al comizio, l’altro ancora era a letto con l’influenza. Uno aveva la giustificazione, l’altro se l’è dimenticata a

casa ma magari la porta domani. Sta di fatto che i 29 deputati dell’opposizione che ieri erano assenti in aula mentre si votava definitivamente l’ennesima legge-vergogna del centrodestra portano sulle spalle non solo l’indegnità morale che spetta a tutti i “lavoratori” che marcano visita. Ma anche la responsabilità politica che grava su chi avrebbe potuto far saltare il colpo di spugna concesso agli evasori e agli esportatori di capitali illeciti, mandare in minoranza la maggioranza e aprire una crisi grave dentro il Popolo delle libertà.

Il Pdl, già spaccato di suo, si è presentato a questo appuntamento in ordine sparso, e con assenze ancora più scandalose: ben 56 deputati della maggioranza hanno mancato all’appello. Un’opposizione seria e strutturata, consapevole di questo, avrebbe fatto una battaglia campale contro questa vergognosa amnistia mascherata. Avrebbe “investito” sui mal di pancia dei diffidenti del partito del premier e dei dissidenti dell’ex partito di Fini. Avrebbe fatto quadrato con l’Idv e con l’Udc, e avrebbe riempito l’emiciclo fino all’ultimo scranno. Avrebbe dimostrato di essere all’altezza della sfida, anche a prescindere dal risultato finale.

Non è andata così. Ed ora, a babbo morto, è inutile impartire “severe sanzioni” agli assenti. Ed è persino frustrante chiedersi dov’erano i capigruppo, e recriminare su com’erano straordinari, disciplinati e inflessibili i capigruppo del vecchio Pci. Capiamo tutto, del Pd: gli impegni e le tensioni precongressuali, i soliti veleni tra i leader di ieri, di oggi e di domani. Quello che cominciamo a non capire è come un’opposizione del genere possa candidarsi alla guida dell’Italia nel dopo-Berlusconi. Soprattutto, temiamo che non lo possa capire il Paese.

°°° Non voglio sentire nessuna giustificazione: continuo a votare Di Pietro e senza turarmi il naso!

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