Un amico ventriloquo, con il suo pupazzetto, sta facendo il
suo spettacolo in un piccolo teatro di Cagliari. Sta
raccontando le sue solite barzellette sui politici
quando, dal pubblico, si alza Cappellacci, che comincia a sbraitare:
“Adesso basta! Ne ho sentite abbastanza di queste battute denigratorie
sulla stupidità di noi politici… Che cosa le fa pensare di poter
generalizzare così impunemente su chi sta facendo il
proprio dovere? Come può permettersi di insultare chi
spende ogni giorno la propria vita per la cittadinanza?
E’ proprio la gente come lei che discredita la nostra
immagine e rende sempre più difficile farci rispettare sul
lavoro… e tutto per un dozzinale senso dell’umorismo…”
Imbarazzato, il ventriloquo comincia a scusarsi, quando il Presidente si alza di nuovo:
“Lei ne stia fuori, per cortesia. Sto parlando con quel piccolo signore che sta
sulle sue ginocchia!”