Quercia sarda saluta Berlusconi

Il Pdl si appella al popolo, ma è un flop

di ma.ge. (l’Unità)
 
man pdl

Dal palco uno sconosciuto oratore grida contro i radicali che “vanno in giro a distribuire la droga”, davanti a lui sventolano sparute bandiere del Pdl. Sorrette da pochi giovani militanti che da ieri si alternano per la “maratona oratoria” del Pdl. Ecco, a due giorni dalla catastrofe – la mancata consegna della lista piddiellino da parte dei malcapitati Milioni e Polesi – quel che resta del Pdl romano, che ha chiamato tutti alla piazza e si è ritrovato a contare poche decine di teste più o meno rasate.

Nemmeno il cambio di piazza è servito: ieri sotto le finestre dell’ex studio Andreotti, in piazza San Lorenzo in Lucina, oggi sotto quelle di casa Previti, in piazza Farnese. La maratona oratoria, convocata all’indomani dell’esclusione della lista, è rimasta senza maratoneti, commetano i maligni. E in effetti al secondo giorno di performance anche i “big” del partito romano – da Alemanno a pinguino Gramazio – cominciano a dare forfait. Lasciando il palco agli sconosciuti. Gli argomenti non cambiano: lo scandalo Marrazzo, i radicali e la droga. E la colpa degli altri che ci hanno escluso con la forza. Ma chi ci crede? 

UNA QUERCIA   SECOLARE (SCOGLIONATA) A PORTO ROTONDO.

pianta tie

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