Ricevo da P.A.

Re Silvio tornava dal Gi-Otto

vestito d’aquilotto, copertosi d’onor.

Al sol della calda primavera

splendeva la criniera del Nano vincitor.

La gioia del puttanier statista

Si nota a prima vista come il suo buon umor.

Ma insieme con la sua contentezza

a Silvio il cor si spezza per bramosia d’amor.

«Se ansia di gloria e sete d’onore,

spegne il Gi-Otto al vincitore

non ti concede un momento per fare all’amore.

Chi poi pretende dalla Noemi

la castità promettendole premi

d’alce le corna egli rischia e figura da scemi».

Così si lamenta il cavaliere

e al suo bianco sedere gli fan cuscino i fior.

Lo specchio di chiara fontanella

riflette altero in sella il Nano predator.

Quand’ecco, nell’acqua si compone,

mirabile visione, il simbolo d’amor:

nel folto di lunghe trecce bionde

il seno si confonde ignudo in pieno sol.

«Mai non fu vista cosa più bella,

mai io non colsi siffatta pulzella!»,

disse Re Silvio scendendo veloce di sella.

«Deh, Cavaliere non v’accostate

di Tarantini è ormai quel che cercate

ad altra più facile fonte la sete calmate».

Sorpreso da un fare sì deciso

Sentendosi deriso, Re Silvio s’arrestò

Ma più dell’onor poté la squillo,

si tolse i tacchi a spillo, su d’ella si gettò.

Codesta era l’arma sua segreta

da Silvio usata quando non ne poteva aver.

Puzzava di capra il Nano porco,

una risata d’orco, ma era il Cavalier!

«Se voi non foste il mio Sovrano

­­(Silvio si sfila il gran parruccone)

non celerei il disio di fuggirvi lontano.

Ma poiché siete il Cavaliere

(Silvio si toglie dentiera e cerone)

debbo concedermi spoglia di ogni pudore!».

Viàgra è il sol motore azzurro

che al Cavalier buzzurro dà il fiato per finir.

E giunto al fin della tenzone

incerto sull’arcione tentò di risalir.

Veloce lo arpiona la pulzella,

repente una parcella presenta al Cavalier

«Soltanto perché voi siete il Sire

Son euro cinquemila, per il vostro piacer».

«Ma è mai possibile, o porco d’un cane,

che le avventure in codesto reame

debban risolversi tutte con grandi puttane!

Anche sul prezzo c’è da ragionare:

ben mi ricordo in Sardegna a Natale

m’era bastata una nomina ministeriale!

Con ciò, agì da gran cialtrone,

con balzo da leone in sella si lanciò

frustando il cavallo come Bondi

tra il verde delle frondi, il Nano cavalcò

Re Silvio tornava dal Gi-Otto

ma se la fece sotto: la donna non pagò.

E al sol della rossa primavera

già stinge la criniera del vil profittator.

Ascel-pour-Homme

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