Tremonti presenta esposto contro Report Gabanelli: “Criticare è un nostro diritto”°°° Basta minacce mafiose!

Il ministro dell’Economia chiede l’intervento dell’Agcom per il contenuto di una puntata della trasmissione di Rai3 andata in onda il 24 ottobre.

La replica: “Chiama in causa l’authority, ma non ha mai risposto alle nostre domande”

°°° Ma che vuole questo losco evasore della cricca? Ha devastato l’Italia col suo amico berlusconi e ancora ciancia? A CASAAAAAAAAAAAAA!

TREMONTI-merdasecca

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PROCURADE ‘E MODERARE. Pastori sardi: derubati dalla cricca, cornuti e mazziati dalla cosca al potere. Leggete questa…

Quella notizia del 19 notte, che continuo a non vedere da nessuna parte e che
avrebbe meritato almeno un comunicato ufficiale del Movimento Pastori o
di qualcun’altro dei Movimenti.

Un pastore di Sarule rientrando in tarda serata a casa, con in dosso ancora la
maglietta del Movimento Pastori, è stato fermato da una pattuglia al bivio di Ottana.
E’ stato invitato a fornire documenti e spiegazioni del luogo dal quale pro veniva.
Al suo diniego, è stato picchiato.
Portato successivamente in caserma, è stato picchiato ancora.
Poi lasciato in un Pronto Soccorso, dal quale ha chiamato avvocato e parenti.

°°° Cosa dobbiamo pensare, amici? C’è un disegno repressivo e criminale. Non è assolutamente consentito ai sardi di alzare la cresta. Lo vedo da come si comportano con me da almeno 20 anni in campo nazionale e da quasi nove anni qui in Sardistan. Ma io sono pericoloso, ho troppo seguito, e sono uno dalla schiena troppo dritta  e un tipino IRRICATTABILE.  Ora tocca a pastori e studenti. E se ci sollevassimo tutti noi che non siamo scimmiette ammaestrate e decerebrate?

PROCURADE ‘E MODERARE
Inno contro i feudatari – Francesco Ignazio Mannu – 1794

Traduzione in italiano e storia di questo importante inno di protesta

Procurade de moderare
Procurad’e moderare
Barones, sa tirannia
Chi si no, pro vida mia,
Torrades a pés in terra
Decrarada est giaj sa gherra
Contra de sa prepotentzia
Incomintzat sa passentzia
In su pobulu a mancare

Mirade ch’est pesende
Contra de bois su fogu
Mirade chi no est giogu
Chi sa cosa andat ‘e veras
Mirade chi sas aeras
Minetan su temporale
Zente cunsizzada male
Iscurtade sa ‘oghe mia

No apprettedas s’isprone
A su poveru ronzinu,
Si no in mesu caminu
S’arrempellat appuradu;
Mizzi ch’es tantu cansadu
E non ‘nde podet piusu;
Finalmente a fundu in susu
S’imbastu ‘nd ‘hat a bettare.

Su pobulu chi in profundu
Letargu fit sepultadu
Finalmente despertadu
S’abbizzat ch ‘est in cadena,
Ch’istat suffrende sa pena
De s’indolenzia antiga:
Feudu, legge inimiga
A bona filosofia!

Custa, populos, est s’ora
D’estirpare sos abusos
A terra sos malos usos
A terra su dispotismu
Gherra, gherra a s’egoismu
E gherra a sos oppressores
Custos tirannos minores
Est pretzisu umiliare

Traduzione:

 Fate in modo di moderare

Baroni (proprietari terrieri),
cercate di moderare la vostra tirannia,
Altrimenti, a costo della mia vita,
tornerete nella polvere (per terra),
La guerra contro la prepotenza
è stata già dichiarata
e nel popolo la pazienza
inizia a mancare

State attenti perché contro di voi
si sta levando il fuoco,
Attenti perché non è un gioco,
se questo inizia per davvero
Guardate che le nubi
preannunciano il temporale
Gente consigliata male
ascoltate la mia voce

Non continuate ad usare lo sprone
sul povero ronzino,
o in mezzo al cammino
si ribellerà imbizzarrito;
è così stanco e malandato
da non poterne più,
e finalmente dovrà rovesciare
il basto e il cavaliere.

Il popolo sardo
che era caduto in un profondo letargo
Finalmente anche se disperato
si accorge di essere schiavo
Sente che sta soffrendo
solo a causa dell’antica indolenza
Feudo, legge nemica
di ogni buona filosofia!

Questa, o popolo sardo,
è l’ora di eliminare gli abusi
Abbasso le abitudini nefaste,
contro ogni dispotismo
Guerra, guerra all’egoismo
e guerra agli oppressori
È importante che questi piccoli tiranni
vengano vinti.

 

bandito

 

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Anemone-Berlusconi: “piccoli lavori a Palazzo Grazioli”°°° Piccoli? Di piccolo, Mafiolo, ha solo il cervello e il pisello!

Anemone, spunta una nuova lista
Tra i nomi c’è anche un Berlusconi
“Sono piccoli lavori a Palazzo Grazioli”

°°° Ma come ci potevate pensare che Berlusconi fosse esente anche da una sola delle porcate che infestano questo povero Paese ? E’ ovvio che lui ha le mani sporche infilate in tutti i raggiri e in tutte le ruberie. Piccoli lavori, dice…conle sue manie di grandezza, dovute ai complessi d’inferiorità che se lo magnano vivo, piccoli lavori vuol dire che come minimo costano quanto il Duomo di MIlano. Magari si è fatto costruire un eliporto in camera da letto…

GESU’  CRISTO BASTONA LA CRICCA

b.cristo1

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Salute e grano! Così Verdini svuotava il forziere. Storia del macellaio …

Il macellaio diventato banchiere
tra intrighi, massoneria e affari

L’ascesa di Denis Verdini, icona della Seconda repubblica. In passato venne assolto dall’accusa di aver molestato un’avvenente correntista. Possiede quote del “Foglio” ed edita l’edizione toscana del “Giornale”
di ALBERTO STATERA
MALEDETTI toscani! Lo chiamarono subito il banchiere Supercazzola di Campi Bisenzio, citazione degli Amici miei di Monicelli. Denis Verdini, l’ex macellaio che non solo scalò il credito, ma divenne poi il Triumviro berlusconiano al fianco di altri due personaggi da commedia all’italiana come Sandro Bondi e Ignazio La Russa. Ora, per favore, Verdini lasci senza esitazione alcuna il ruolo di coordinatore del primo partito italiano, quando la Banca d’Italia, a parte gli altri rilievi penali, lo accusa di gravi colpe amministrative, che vanno persino al di là della costituzione di una loggia segreta che gestiva affari oscuri all’ombra del governo con un pregiudicato ben noto come Flavio Carboni.

Al banchiere di Campi Bisenzio toccò il soprannome di “banchiere supercazzola” quando finì in tribunale con l’accusa di violenza a un’avvenente correntista della sua banca, che fin da allora sembrava la succursale del tinello di casa, con la Vigilanza della Banca d’Italia che, se non era proprio distratta, era piuttosto inascoltata. La signora accusò il banchiere di averle usato violenza. Fu assolto dall’accusa, che nel cielo berlusconiano è in fondo tra le meno infamanti, per finire accusato di rivelazione di segreto bancario, violazione della privacy e diffamazione, per difendersi legalmente dell’avvenente correntista. Da allora fu a Firenze il Supercazzola.

La Vigilanza di Via Nazionale era già sbarcata a Campi Bisenzio a vedere le carte di una banchetta gestita come la cucina di casa che muoveva denari ai limiti della legalità, con un’ispezione tosta. Ma che fine fanno le ispezioni Bankitalia, nella migliore tradizione berlusconiana della Banca Rasini, lo sportello mafioso di piazza del Duomo dove lavorava il papà e che finanziò le sue prime performance palazzinare, finché non deflagrano gli scandali? Difficile persino a Firenze per la Vigilanza immaginare una qualsiasi banca, piccola o popolare, in mano a uno come Verdini.

Ma si sa, che in questo paese la politica può fare tutto, soprattutto quando la massoneria si incrocia con la politica politicante e magari con gli atei devoti, quei papisti cinici che Oltre il Portone continuano, nonostante tutto, a ricevere ascolto, nell’antica tradizione riciclatrice dello Ior.

L’ex macellaio edita l’edizione toscana del “Giornale” di famiglia, in una poltiglia politica di ex democristiani, ex comunisti, massoni e Legionari di Cristo. Con Veronica Berlusconi, diventa persino socio del “Foglio”, il giornale “intellettuale” diretto da Giuliano Ferrara, il quale ama esercitare la sua supposta supremazia culturale – si sveglino finalmente i suoi sponsor – di cui Berlusconi cadde vittima (ma forse poi si resepì), con i più brutti sporchi e cattivi del bigoncio. I reietti, rispetto alla società civile, sono la sua corte privilegiata, manovrabile, affarista, gonfia di ricchezze oscure, con pochi scrupoli e ancor meno strumenti intellettuali.

Denis Verdini, il banchiere che metteva i depositi di ignari clienti al servizio degli interessi suoi e della sua parte, è l’icona vivente della Seconda Repubblica, che coniuga il controllo delle istituzioni e il motto pseudo-liberale “Andate e arricchitevi”, quello su cui il berlusconismo ha sfondato elettoralmente su un popolo ansioso di imitare modelli forniti chiavi in mano dalle sue televisioni e dai suoi giornali, ben addestrati al ricatto politico.

Nella storia del Supercazzola di Campi Bisenzio, che fornisce un codice antropologico dell’odierno comando di questo paese, si dovrebbe anche dar conto, visto il ruolo supremo di Triumviro berlusconiano, del ricco cotè massonico, che in Italia presiede sempre alle questioni di potere. Denis è accreditato di lunga militanza massonica. Ma il Gran Maestro della Massoneria, Gustavo Raffi ce lo descrisse come un piccolo opportunista che, per meri scopi politici, insidiò la sua riconferma ai vertici della massoneria ufficiale. Sarà vero?

L’uomo di Campi Bisenzio, banchiere in affari col pregiudicato Flavio Carboni, e quindi con tutti i suoi soci trafficanti, eredi della banda della Magliana, indignato, ci ha annunciato una querela, peraltro mai giunta a destinazione, quando scrivemmo di quella massoneria fiorentina che, a detta di molti, lui rappresentava. Disse che non facevamo che raccogliere “insinuazioni, falsità, imprecisioni e malizie” sul suo sacro corpo. Se così fu, ci perdoni per questa volta il Triumviro. O, se preferisce, venga per favore in Tribunale, magari a spiegarci come funzionava la sua banca. Purché, per un minimo rispetto alle istituzioni della repubblica, lasci stamattina stessa la carica di coordinatore del primo partito italiano.

°°° La quintessenza del regime berlusconico: mafia, massoneria deviata, banda della magliana, corruzione, arroganza… Un bel quadretto tragicomico.

VACANZE  ITALIANE NELL’ERA  DI MAFIOLO E DELLA SUA CRICCA DI LADRI

vacanze 2010

 

 

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Terremoto: e dietro le porcate spunta sempre il delinquente berlusconi

Terremoto, la cricca abruzzese e Berlusconi
“Telefonate al premier per i lavori post sisma”

L’inchiesta sulla corruzione post sisma che ha portato a tre arresti e alle dimissioni dell’assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati. Le intercettazioni: telefonate al premier per far rientrare Abruzzo Engineering fra le società beneficiarie dei lavori post terremoto.

°°° Non c’è nemmeno bisogno di dirlo o di pensarlo: è ovvio che dietro ogni porcata, dietro ogni delitto di qualunque cricca, il dominus è sempre lui… il più vergognoso delinquente che l’Italia abbia mai dovuto sopportare: silvio berlusconi,fu luigi (altro bel mafioso!)

b.manette

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Le porcate della nuova cricca di Berlusconi-Carboni: la P3

In nome di Silvio: pressioni esterne per eleggere «il nostro Alfonso»

di Claudia Fusani

 In nome di Silvio. In nome del capo. Per compiacerlo. Per fare cose a lui grate. E averne in cambio onori e favori. Sembra essere questo il filo rosso dell’inchiesta sulla nuova P2 che

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