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Salute e grano! Abruzzo. In manette l’assessore alla Sanità °°° E ti pareva!
Rifiuti, serie di arresti in Abruzzo
In manette l’assessore alla Sanità
Indagati anche due senatori del Pdl
Chiodi.Ti pareva che Berlusconi ne trovasse uno onesto?
Scandalo Abruzzo, indagini su Chiodi
“Nel dopo-sisma favorì la società sotto inchiesta”
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/08/04/news/terremoto_indagini_chiodi-6054229/?ref=HREC1-3
Abruzzo: la truffa di Berlusconi: Via i terremotati dagli hotel, il governo non paga.”
Via i terremotati dagli hotel
“La Regione non paga”
La denuncia di un albergatore di Alba Adriatica: «Quando l’emergenza era gestita dalla Protezione civile abbiamo ricevuto i primi pagamenti. Ora non vediamo più un euro». Così l’operatore ha accumulato debiti per 500mila euro e entro giovedì vuole che i terremotati liberino le stanze. E il suo caso non è l’unico.
°°° Ovviamente, le colpe le danno alla regione… che è in mano loro come la provincia dell’Aquila – grazie a brogli e propaganda fasulla -.
Ma se il governicchio non li manda i fondi, la regione da dove li tira fuori?!
LE SCHIFOSE TRUFFE DI SILVIO BERLUSCONI
Le porcate di Del Turco, difeso strenuamente dalla propaganda dei delinquenti di destra.
Il pm legge le telefonate hard di Del Turco
L’ex governatore lascia l’aula: è dileggio
Bagarre al processo sulla “sanitopoli” abruzzese. Il difensore: ci si confronti sui fatti processuali non su quelli privati- Per i magistrati le intercettazioni fanno luce sul sistema realizzato dall’ex ministro
di GIUSEPPE CAPORALE
PESCARA – “Sesso telefonico sulle linee della Regione”, “uffici dell’ente trasformati in alcova”, “amanti stipendiate come consulenti della giunta”, viaggi di piacere in alberghi a cinque stelle con i soldi pubblici. E l’imprenditore della sanità Vincenzo Angelini che “pagava tangenti”. Tutto questo mentre “la regione sprofondava nel debito sanitario”. “Funzionava così, con Ottaviano Del Turco governatore dell’Abruzzo… “. Questo
ABRUZZO E L’AQUILA: I familiari delle vittime: «Berlusconi ha offeso il nostro dolore»
I familiari delle vittime: «Offeso il nostro dolore»
di Jolanda Bufalinitutti gli articoli dell’autore Di fronte al numero 46 di via XX settembre a L’Aquila, dove sono le macerie della Casa dello studente, da qualche giorno crescono cespuglietti di rose bianche e fiori d’angelo intorno al piccolo monumento eretto dai vigili del fuoco. Li hanno piantati i parenti degli studenti morti nel sisma. È così che ricordano i loro ragazzi rimasti sotto le macerie di istituzioni pubbliche e di case private: con piccoli gesti affettuosi, con le fiaccolate ogni sei del mese. E con una richiesta di verità e giustizia. Le parole del premier piombano sui due procedimenti che si sono già aperti, quello per la Casa dello studente e quello per il Convitto nazionale, dove si è in attesa che la Cassazione si pronunci su una istanza di trasferimento «per legittimo sospetto».
Se a L’Aquila ci fosse il clima rappresentato dalle parole di Berlusconi, quell’istanza avrebbe ragion d’essere. Ma lo stesso Bertolaso smentisce nei fatti: ieri era a L’Aquila per un incontro già programmato, ma si è premurato, prima di partire, di avvertire palazzo Chigi del viaggio. Per Roberto Di Simone, papà di Alessio, morto alla casa dello studente, le parole del premier sono «benzina sul fuoco del dolore, non della violenza», precisa. «Dopo 14 mesi il problema non è quello di aggiungere violenza a violenza». Chiediamo, dice ancora, «dignità e rispetto, come caratterizzate da estrema dignità e civiltà sono state le nostre manifestazioni».
Il signor Di Simone andrà ovunque, se la decisione fosse quella di spostare il processo, perché «ovunque crediamo nella giustizia» però «L’Aquila per me rappresenta qualcosa, lì vado a trovare mio figlio, è come se lui fosse ancora lì». E Grazia, la mamma di Davide Centofanti: «Mio figlio è morto sepolto sotto tonnellate di macerie, non permetto a nessuno, nemmeno a Berlusconi di ricattarci in modo così vigliacco». Perché certo, anche nel processo della casa dello studente, il giudice ha accolto l’estensione dei reati contestati al mancato allarme. Nei documenti in mano ai magistrati, nel dossier di “Abruzzo engineering”, nello studio sulla vulnerabilità realizzato dalla stessa Protezione civile, gli edifici che non avrebbero retto ad un sisma erano indicati con indirizzo e numero civico. È da dimostrare se quelle informazioni furono trasmesse ai diretti responsabili, come Luca Valente, direttore della Casa dello studente.
E, in caso affermativo, come e perché non furono prese misure di precauzione. Interrogativi analoghi si pone Lucia Catarinacci, la mamma di Luigi Cellini, 15 anni, morto al Convitto nazionale. Al Convitto era ospite una squadra di rugby e il dirigente della squadra portò via i ragazzi, dopo la prima botta di terremoto, nella notte del 5 aprile. «Perché il preside Livio Bearzi e il dirigente Vincenzo Mazzotta non ritennero di tutelare i ragazzi che erano al Convitto sotto la loro responsabilità?». «Voglio semplicemente la verità su quella notte», dice Lucia. E «verità» chiede Giustino Parisse, il giornalista de “Il Centro” che ha perso la mamma e i due figli piccoli, scrivendo nel suo blog «le parole del premier fanno male».
Parisse hanno firma l’esposto che chiede chiarezza sulla riunione della Commissione grandi rischi del 31 marzo che «non si può confondere con l’operato della Protezione civile dopo il terremoto. Si può criticare ma nessuno a L’Aquila è stato mai aggredito». Interviene nel blog Rosanna Italia: «Mia madre e mio fratello sono stati trovati dopo 35 ore di attesa..E se c’è chi pensa che questo possa fare di noi delle menti fragili, si sbaglia. Ci sono persone che ci insultano, senza immaginare cosa abbiamo passato e cosa stiamo passando. Le menti fragili non siamo noi». Le parole del premier non interessano i magistrati aquilani: «Non entro in polemica; continuo a lavorare come al solito, bene, velocemente e rispettando le leggi vigenti», dice il procuratore capo Alfredo Rossini. Ma interessano il Csm, i consiglieri (con l’eccezione dei laici del Pdl e di “Magistratura indipendente”)chiedono alla presidenza un intervento di tutela nei confronti dei Pm aquilani.
°°° Ma chi si ricorda, al contrario delle minchiate che dice questa destra ladra e assassina, degli allarmi ripetuti e accorati del sismologo…minacciato di querele per “procurato allarme” dalla gang di Berlusconi medesimo?
FACCENDIERE MAFIOSO DI MERDA
RICOSTRUZIONE IN ABRUZZO
L’ OTTIMO LAVORO DELLA COSCA BERLUSCONI-BERTOLASO
ABRUZZO: Noi l’abbiamo detto da subito
LA RICOSTRUZIONE IN ABRUZZO: “SIAMO UN’ARMATA BRANCALEONE”
“I militari sembrava che facessero l’ira di Dio… fan peggio di noi che siamo l’armata Brancaleone”. È lo sfogo di Manuela Manenti, capo dipartimento della Protezione civile e responsabile della funzione infrastrutture e strutture post emergenziali per la ricostruzione dell’Abruzzo dopo il terremoto. Manenti parla con Angelo Balducci ed aggiunge che con Bertolaso “è una situazione difficile” facendo riferimento, scrivono i carabinieri all’attività di ricostruzione in Abruzzo “Io poveretta più in là non posso andare…. perché ho persone – dice a Balducci – che sono dei deficienti, non ho persone tecniche… “.
Balducci consola la donna: “Tu devi uscire a testa alta”.
°°° Alla faccia dei morti, che sono tutti sulla coscienza (incoscienza) di Bertolaso e Berlusconi: si poteva evitare la strage, bastava dare ascolto ai sismologi seri che avevano dato l’allarme in tempo!
Alla faccia dei poveri volontari che si sono fatti il culo. Bertolaso e la sua cosca
SONO DEGLI INCAPACI!
MAZZETTARI, LADRI, E INCAPACI!
Bioedilizia in Abruzzo, contro gli sfasci e le ruberie di Berlusconi/Bertolaso
Abruzzo, ricostruzione e democrazia. Fuori dai comitati d’affari cresce EVA, ecovillaggio autocostruito
[a cura del Centro Documentazione Carlo Giuliani]
“Il 6 aprile alle 3 e 32 anche noi abbiamo perso la casa. Invece di attendere abbiamo preferito rimboccarci le manic
Lavori in corso a Pescomaggiore
he, per poter continuare ad abitare la nostra terra ed il nostro paese, per ricostruirlo da subito insieme ad un futuro comune.” Questa è la voce del Comitato per la rinascita di Pescomaggiore che, già attivo in un progetto di riqualificazione di quella frazione prima del terremoto, ha deciso di passare concretamente all’azione.
Pescomaggiore è un piccolo borgo di origini altomedioevali alle porte del Parco Nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga, ad una decina di chilometri da L’Aquila. Il sisma del 6 aprile ha distrutto buona parte delle abitazioni e del patrimonio storico-culturale. I tempi lunghissimi dell’emergenza e della ricostruzione rischiavano di portare all’abbandono del paese, già semi-spopolato dall’emigrazione.
E il progetto EVA (Eco Villaggio Autocostruito), si è concretizzato in una idea collettiva: grazie alla cessione in comodato da parte di alcuni cittadini di Pescomaggiore di alcune quote di terreno vicine al paese, si stanno costruendo alcuni appartamenti temporanei, con criteri di bioedilizia e dal basso costo e impatto ambientale (si stimano 500 euro al metro quadro contro i 2.700 del progetto C.A.S.E.). Le case infatti sono realizzate in legno e paglia intonacata per la coibentazione, complete di impianti fotovoltaici (21 Kw) e di fitodepurazione delle acque di scarico. Il 27 febbraio avverrà l’inaugurazione dei primi due appartamenti, con una festa in cantiere.
Questo progetto, contrariamente a quello messo in atto dalla Protezione Civile, permetterà agli abitanti di non abbandonare il paese in attesa di tornare nelle proprie case. Successivamente gli appartamenti saranno usati per scopi sociali.
Le ultime notizie riguardanti gli scandali sulla gestione degli appalti nella Protezione Civile, richiamano nuovamente l’attenzione sulla gestione delle emergenze, e più in generale sul rapporto tra cittadini e territorio.
Le modalità della ricostruzione dimostrano ampiamente i limiti degli interventi e i danni alla collettività provocati da un potere smisurato accentrato nelle mani di pochi, non bilanciato da un’adeguata capacità di controllo da parte delle istituzioni e dei cittadini.
Questi ultimi sono infatti spesso relegati al ruolo di destinatari finali dell’azione dello stato e dei privati e non, come dovrebbe essere, di soggetti attivi nel processo decisionale e primi responsabili del proprio territorio.
I risultati li abbiamo tutti adesso sotto gli occhi: l’Aquila è ancora una città fantasma a quasi un anno dal sisma, una popolazione intera risulta di fatto deportata a chilometri dal luogo dove aveva casa, lavoro e vita, o ancora negli alberghi sulla costa. Le macerie sono ancora al loro posto, mentre qualcuno fa affari e se la ride…
Per questo motivo ci è sembrato importante far conoscere il progetto di Pescomaggiore.
Vi invitiamo a partecipare sabato 27 febbraio alla serata di sottoscrizione del progetto e di informazione sulla situazione in Abruzzo che si terrà presso la Casa del Popolo di Settignano, via S. Romano 1, Firenze. Dalle 19,30 cena di finanziamento con spettacolo dei Ca.diCanPo “Compagnia Aquilana di canto popolare”. Durante la cena, proiezioni video e “microfono aperto” a cui parteciperanno: alcuni dei realizzatori di EVA, consorzio Parcoproduce, Verso Mag Firenze.
Si consiglia la prenotazione: centrocarlogiuliani@inventati.org
Promuovono: Centro Documentazione C. Giuliani, Associazione Tatawelo, Terra Nuova Edizioni, Rive, Cohousing in Toscana. GAS (Gruppi di Acquisto Solidale): Settignano, Ponte a Mensola, Gassolotto, Todomundo
il testo completo dell’iniziativa qui:
http://centro-documentazione-carlo-giuliani.noblogs.org/
Per maggiori informazioni, sul progetto EVA visitate il sito:
http://eva.pescomaggiore.org/
Le minchiate della finanziaria di mafiolo
La Corte dei conti critica la manovra
“Troppe coperture dall’esito incerto”
La magistratura contabile: rischioso puntare tutto sul recupero dell’evasione fiscale per compensare le maggiori spese o minori entrare strutturali. E gli aiuti all’Abruzzo non possono dipendere da quanto gli italiani spendono per giocare o scommettere
°°° Come vedete, “il governo del fare” NON HA FATTO UN CAZZO!
Tranne leggi e leggine per aiutare la mafia, per salvare il culo dalla galera al boss e ai suoi compagni di cosca, creare quasi
DUE MILIONI DI DISOCCUPATI,
sfracellare i conti pubblici, la scuola e la ricerca, il turismo, l’arte e la cultura, la sanità e il vivere civile… NON HA FATTO ALTRO! Ah, no… ci ha fatto ridere ancora una volta dietro e in faccia DA TUTTO IL MONDO!