Erano quattro amici al bar…ora sono due vecchi coglioni in mezzo a una strada.

Ma vi ricordate le feste che fece il mafionano nel 1994? Erano tutti imbriachi sul palco di piazza del Popolo Roma. Facevano la ola lui, fini,bossi e casini. Poi il nano complessato si scazzottò con il ladrone della Radio Elettra padana e rimasero in tre. Poi si rimangiò tutte le parole e i giuramenti (sulla testa dei figli scemi) contro bossi e se lo comprò con 103 miliardi: 70 personalmente per lui e 33 per pagare i debiti della lega. Anche fini si rimangiò il giuramento solenne “con bossi mai più nemmeno un caffè”… Ma il potere logora chi non ce l’ha, e quindi il mafionano si fece dare un altro vagone di miliardi sporchi di sangue da totò riina e si comprò voti, brogli, e altre elezioni. Ed eccoli di nuovo tutti e tre insieme. TRE, già, dato che casini (e con lui i galantuomini come cuffaro) se lo persero per strada. Ora pesta i piedi anche fini, in un rigurgito di umanità, e restano questi due vermi. Sempre più vecchi, sempre più delinquenti, sempre più devastati dalla cocaina e dalla sgnappa: uno massacrato da un ictus che lo ha fulminato per un mezzo pompino di luisa corna (che non a caso a quei tempi faceva anche il segnale orario alla Rai e sparì completamente dopo il fattaccio) e l’altro ormai senza prostata, senza cervello, senza nemmeno la forza di correre al bagno in tempo e che continua a cagarsi addosso in pubblico. Se dio vuole però, siamo alla fine di questa avventura miserabile: la più triste e squalificante dell’intera storia d’Italia. Una prece per questi due delinquenti e tanti, tantissimi calci nel culo e sui denti ai troppissimi servi che si sono spacciati per giornalisti per quasi 20 anni. Questa è la genia che mi fa più schifo. Disprezzare i vespa, i rossella, i minzolini, i feltri, i belpietro, i sallusti e via smerdando… dovrebbe essere una legge dello Stato.

FESTA  D’ADDIO

barbecue a villa certosa

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Franco Ballerini, ADDIO!

Voglio salutare il grande “Ballero”, testimone di uno dei pochi sport che mi piacciono, come la boxe, quando sono puliti. Amici, vi ripropongo una cazzatina che avevo scritto per il Pirata: un grande, ucciso dai caimani che hanno inficiato anche il ciclismo.

 

 

 

 PANTANI (poesia conservata al MUSEO PANTANI di Cesenatico)

Pantani era lento

Rispetto al pensiero

Pantani era il vento

Un vento guerriero

Pantani mostrava radici

Radici di denti ridenti

Forzando i pedali

In piedi

In piedi spremeva la bici

Spremeva il sudore e i suoi mali

Pantani spiegava le ali.

E andava menando il suo culo

Quel culo di muscoli tesi

di muscoli tesi e nervosi

come archi già pronti a scoccare.

Il Pirata correva per noi

Vincendo il Pordoi

Arena di giovani eroi.

Suonava

che pareva Santana

quando in pochi arrivavano in cima

e gettava la vecchia bandana

salutava i più forti con lui

e scappava

Pantani volava.

 Questa foto viene riproposta ogni anno “ad minchiam”, dai soliti gazzettieri d’accatto. Si vede benissimo che è Coppi a passare sportivamente la borraccia a Bartali: il quale ha la sua VUOTA nel suo contenitore.

coppi_bartali

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Addio, piccolo Elvis

L’addio a Elvis

Il quartiere commosso

bimbi-amici

La piccola bara bianca circondata e quasi coperta da fiori. E intorno, loro, i piccoli amici di scuola. E’ questa la cornice dell’ultimo saluto a Elvis, il bimbo di sei anni originario di Capoverde morto lunedì nel popolare quartiere Sanità. Folla ai funerali celebrati nella Basilica di Santa Maria alla Sanità, ai quali hanno partecipato anche bambini e tanti appartenenti alla comunità capoverdiana.(Repubblica)

°°° L’italietta di burlesquoni è anche questa, amici: dove Mafiolo abita ville faraoniche e spende e spande i nostri soldi in voli di Stato per andare a farsi i cazzi suoi e delle zoccole amiche; dove marrazzo spende 3000 euro:

sei mesi del reddito di un normale pensionato

per farsi inchiappettare da un trans… e dove l’Enel bastarda di Tremonti taglia la luce a una miriade di famiglie povere,  AFFAMATE DAL SUO  STESSO GOVERNICCHIO,  e a Napoli un bambino – in un piccolo basso senza energia elettrica e quindi senza la possibilità di accendere una stufetta- muore per le esalazioni di un braciere.


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Addio a Pina Bausch

Addio a Pina Bausch
inventò in Europa il teatro-danza

Il decesso della danzatrice e coreografa tedesca annunciato dal portavoce del teatro di Wuppertal, di cui era direttrice artistica dal 1973

bau

bausch2

°°° Pina se ne va, ma restano quelle impedite di Lolli Marini e Pamela Prati e tutta quella congrega di disadattate che si spacciano per attrici e ballerine. E’ venuta a trovarci quando vivevo con la sua migliore allieva e amica italiana. Personaggio indimenticabile.

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Il regime censura le porcate di papi

IL DIKTAT DI PAPI-SILVIO: SU PUTTANOPOLI CALI IL SILENZIO, NESSUNO DICHIARI. E I TG SI ADEGUANO
Claudio Tito per “La Repubblica”

«Nessuno ne parli. Facciamo in modo che il silenzio cada su tutti i mass media. La vicenda rimarrà solo su un giornale e tutti se ne dimenticheranno». Silvio Berlusconi ha lanciato la sua parola d´ordine. Il suo obiettivo è avvolgere l´inchiesta di Bari e le rivelazioni di “Patrizia e Barbara” con un velo di indifferenza.
BARBARA MONTEREALE

barbi

Gli atti dei pm pugliesi e le interviste di “Repubblica” lo hanno scosso non poco. Il capo del governo è su tutte le furie. Qualcuno lo descrive «provato». Amareggiato al punto da far addirittura circolare la voce di una prossima cessione di Villa Certosa. Solo uno sfogo, però. Perché sul tavolo del Cavaliere non c´è nessuna offerta né un annuncio di vendita: la valutazione sarebbe altissima, superiore ai 200 milioni di euro.

BARBI

barbi1

La sua attenzione è semmai concentrata sugli ultimi scossoni provenienti dalla Puglia. Per ora il suo staff non è riuscito a studiare una tattica difensiva se non quella del «silenzio». Il terrore di Berlusconi è che possa scattare un effetto «emulazione» con altre ragazze decise a imitare Barbara Montereale. Così anche la «disaffezione» nei confronti della dimora di Porto Rotondo è soprattutto un´arma mediatica.

«Me l´hanno violata, è come se fossero entrati dei ladri», ha spiegato riferendosi alle foto di Zappadu. Ma è in primo luogo il modo per trasmettere un messaggio preciso: «io sono la vittima e non il carnefice di tutto questo». Ieri quindi ha evitato di volare in Sardegna rimanendo con i nipoti ad Arcore. Negli ultimi due mesi, del resto, ci è andato raramente. Ma difficilmente se ne libererà. Semmai frequenterà di più la villa di Paraggi, in Liguria.

Per ora, dunque, la risposta all´intervista di Barbara Montereale è una sola: ignorare, far dimenticare, non commentare. Lasciare che il caso si sgonfi. «Perché quella è solo spazzatura». Che, a suo giudizio, verrà smaltita anche stavolta dalle «urne» dei ballottaggi. E forse non è una coincidenza che quasi tutti i tg delle tv pubbliche e private abbiano parlato ben poco delle cronache provenienti da Bari.

Anche i commenti di giornata si contano sulle dita di una mano. «Non leggo Novella 2000», taglia corto ironicamente il ministro dell´Interno Roberto Maroni. «Una cosa è sempre più chiara – dice il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone – Silvio Berlusconi è l´aggredito, mentre una certa stampa e il Pd sono gli aggressori. Una guerriglia fatta di fango, insulti e offese».

Insomma, gli fa eco Gianfranco Rotondi, «il complotto c´è stato ed è sempre più evidente» ma chi conta «in una caduta del governo, si sbaglia di grosso». Anzi, avverte Osvaldo Napoli, «contro la muta scatenata di cani che ringhia senza sosta contro Berlusconi, la risposta migliore l´hanno data gli elettori».
Berlusconi fotografato il 31 maggio 2009 davanti all’ingresso dell’hotel Palace di Bari, alle sue spalle Patrizia D’Addario

Eppure l´allarme ha superato tutti i livelli di guardia. Molti parlamentari del centrodestra sono rassegnati, i fedelissimi del premier preoccupati. Tutti temono che nel Pdl possa partire la corsa a scendere dal carro. Pochissimi giorni fa è toccato addirittura a Fedele Confalonieri catechizzare il Cavaliere. Gli ha chiesto con insistenza di «fermarsi», di «smetterla», di «cambiare».

Ieri, poi, Marcello Veneziani ha «supplicato» il premier su “Libero”: «sciolga la corte e mandi a farsi benedire i cortigiani». Il senso di isolamento, inoltre, è cresciuto nei due giorni trascorsi a Bruxelles dove l´Italia è stata messa in minoranza per la presidenza del Parlamento europeo. In più, per la prima volta dal 2001, la Chiesa segna una distanza dal centrodestra. La Cei, attraverso Avvenire, ha lanciato una sorta di ultimo “avviso ai naviganti”. Non è ancora un addio dei vescovi al Cavaliere. Ma un avvertimento: ancora una goccia e il vaso trabocca.
MINZOLINI E BERLUSCONI (servo e padrone)

minz1

Per tutto questo, Berlusconi chiede il «silenzio» e spera nel lavacro elettorale dei ballottaggi. Anche stavolta, si è detto sicuro, «ha da passa ‘a nuttata».

2 – BLACK OUT NEI TELEGIORNALI, REPUBBLICA E L’UNITA’ ALL’ATTACCO, MA PD, VIGILANZA, GARIMBA, USIGRAI STANNO ZITTI
L’Unità lo scrive in prima: “Il Tg1 stabilisce un record: nessuna notizia”. Repubblica schiera ancora una volta il suo critico tv Antonio Dipollina, che racconta il black out informativo. Insomma, Tg1 e Tg2 da ieri (confermando la scelta anche oggi a pranzo) hanno cancellato l’inchiesta di Bari dai propri notiziari, seguendo quella che è la strategia imposta da Berlusconi, nella speranza di uscire dal gorgo di Puttanopoli. La notizia, però, continua a campeggiare sulle prime pagine di tutti i giornali (compresi “Il Giornale” e “Libero”). Eppure ancora nessuna protesta si è levata dal Partito Democratico, dalla commissione di Vigilanza e il suo presidente Zavoli, dal presidente “di garanzia” della Rai Paolo Garimberti, dall’Usigrai, dalla Fnsi…

ALTRO DOMESTICO: GARIMBERTI

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LA GUARDIA DEL CAVALIERE
Antonio Dipollina per “La Repubblica”

E arrivò anche il giorno del blackout totale dei principali tg. Giusto, era giornata di silenzio elettorale, giusto era sabato e in qualche modo la settimana è corta, giusto sono tempi in cui la riflessione ogni tanto deve avere il sopravvento. Però, insomma. E quindi nello sconcerto generale in aumento, le questioni legate all´inchiesta che scotta sono sparite del tutto dai principali centri di informazione del paese, appunto i tg più seguiti.

Al Tg1 devono aver pensato che era il momento della coerenza: dopo aver oscurato nei titoli di testa tutto quello che potesse avere a che fare con il caso in esame, devono aver pensato che a quel punto non c´era motivo di dare corso nel seguito del telegiornale. Se non l´annunciamo la notizia non c´è, insomma, altrimenti il pubblico rimane disorientato.

Intanto qualche altro tg, intanto tutti i siti internet di informazione, intanto i giornali riempiono le prime pagine, tirano fuori sempre nuovi particolari, fanno intravedere gli scenari futuri. Quelli, invece no: quelli che secondo le recenti indagini forniscono l´informazione primaria al 70 per cento degli italiani hanno deciso che tutta questa gente va accudita e rassicurata fino in fondo, che cedere a questo punto sarebbe disdicevole, che bisogna conservare tutta l´integrità dimostrata in questi giorni.

La guardia si fa fino in fondo, incrollabili. Ma questa cosa deve andare avanti così davvero? Deve continuare fino in fondo in questo modo? Insomma, è ancora lunga? No, giusto per regolarsi. La gara a chi si stanca prima può essere divertente, però un minimo di tristezza e di indignazione inizia a farsi largo, ma davvero.

°°° Proprio come nei più oscuri e sanguinosi regimi, amici. Proprio come nel regime comunista sovietico che lui aborre tanto, ma ne è l’unico erede europeo. Silenzio, insabbiare, ingannare i cittadini e turlupinare gli elettori. Potere, potere, e ancora potere, a qualunque costo. Senza tutto questo potere, preso abusando dell’ignoranza e della buona fede dei popolani, d’altronde potrebbe succedere solamente una cosa… LA GALERA. Manette per Mafiolo e per tutta la sua cosca di malavitosi inquisiti o condannati.

bpinocc

masson

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bermuss

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