Gli italiani ne hanno le palle piene di questi ladroni al regime. Voi che ne pensate?

LE BOMBE SUGLI AEREI

 

Secondo voi, gli aerei italiani devono avere la possibilità di sganciare bombe in Afghanistan?

 

 

 

 Sì
(994 voti) 23%
(994 voti) - 23%

 

 

 

 No
(766 voti) 18%
(766 voti) - 18%

 

 

 

 Non so
(54 voti) 1%
(54 voti) - 1%

 

 

 

 Per me le truppe italiane devono lasciare l’Afghanistan
(2436 voti) 57%
(2436 voti) - 57%4250 voti alle 18:44. Sondaggio aperto alle 16:51 del 10.10.2010

da Repubblica

esecuzione

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Il pagliaccio populista

IL COMMENTO /

Le accuse del premier all’opposizione sui morti in Afghanistan

dimostrano la natura manipolatoria e intimidatoria del berlusconismo

L’editto milanese

di MASSIMO GIANNINI (Repubblica)

Silvio Berlusconi
b-ss

b-kriminal

LE accuse bugiarde e livorose che il presidente del Consiglio ha scagliato domenica contro l’opposizione meritano di essere annotate sull’agenda politica. Valgono come documento per l’oggi e come ammonimento per il domani. Il documento dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, la natura manipolatoria e intimidatoria del berlusconismo. Infiammare la

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Il mio amico Miguel…

… continua a pestare duro:

l quotidiano spagnolo replica a un articolo del giornale diretto da Giuliano Ferrara

E, citando fonti diplomatiche, sostiene: “Accuse suggerite dal ministero della Difesa”

Afghanistan, El Pais contro il Foglio

“Ci attaccano perché vogliono il comando”

Secondo la stampa spagnola in gioco ci sarebbero due importanti incarichi

nella regione di Herat, che l’Italia vorrebbe togliere alla Spagna. “Ma Madrid ne ha diritto”

di ROSARIA AMATO


A MIGUEL MORA NON SFUGGE NULLA

cataquarium
ROMA – Scintille, anzi “pugnalate”, come scrive El Pais, tra l’Italia e la Spagna, in seguito alle accuse del Foglio sulla “scarsa combattività degli spagnoli” in Afghanistan, che avrebbe favorito “l’iniziativa talebana”. Accuse pubblicate in un articolo del 16 settembre, alla vigilia dell’attentato che è costato la vita a sei parà italiani. Accuse così precise che El Pais, citando fonti diplomatiche, ritiene che

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Buffone!

IL PAPA IN PREGHIERA PER IL MILITARE ITALIANO UCCISO

Benedetto XVI, in vacanza a Les Combes, e’ stato subito informato della morte del caporal maggiore Alessandro Di Lisio, ucciso questa mattina in Afghanistan, ed ha pregato per lui e per gli altri militari italiani rimasti feriti. Ne ha dato notizia la Segreteria di Stato vaticana.

°°° E quando muoiono militari iraqueni, afghani, americani, inglesi, francesi, ecc. che fa? SE NE FOTTE! Ipocrita.

papocchio

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Sempre peggio, amici del blog!

Dall’estero ancora critiche e analisi sulla situazione del premier
Il Financial Times sostiene di aver consultato “alte fonti governative
“Gli alleati di Berlusconi
pensano a un futuro senza di lui”

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

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LONDRA – “Non siamo ancora al fuggi fuggi, ma importanti alleati di Silvio Berlusconi nella coalizione di governo stanno già contemplando un futuro senza di lui”. E’ uno scoop che in Italia varrebbe la prima pagina, quello che il Financial Times pubblica stamane, dedicando una pagina intera (la nona) al tema “il futuro di Berlusconi”. Parlando con “alte fonti governative” a Roma, il quotidiano finanziario londinese raccoglie un messaggio che a quanto pare qualcuno, dall’interno del centro destra, ha deciso sia tempo di far diventare pubblico, scegliendo come megafono il giornale universalmente riconosciuto come il più autorevole e imparziale d’Europa.

“Sussurri spaventano la coalizione italiana”, s’intitola la news analysis di Guy Dinmore. “Fedeli sostenitori di Silvio Berlusconi negano che si sarà un “fuggi fuggi” (in italiano nel testo originale) come conseguenza degli scandali che circondano la sua vita privata, ma importanti alleati nella coalizione di centro destra italiana stanno già contemplando un futuro politico senza il loro leader”. Parlando con il Ft a condizione di mantenere l’anonimato, queste “alte fonti di governo” premettono di non credere che il 72enne presidente del Consiglio si dimetterà “presto”. Eppure “ministri chiave” stanno iniziando a “posizionarsi” per l’eventualità che rivelazioni più dannose lo inducano a dimettersi. “Questo è uno scenario completamente nuovo, il panorama sta mutando”, dice al quotidiano della City una delle fonti governative.

Un’altra fonte, definita “un collaboratore” di Berlusconi, dice che il governo teme che i magistrati annunceranno l’apertura di un’indagine giudiziaria formale nei confronti del premier proprio mentre egli ospiterà in Italia i leader mondiali per il summit del G8 del mese prossimo. “Paralleli vengono tracciati”, osserva il FT, con il 1994, quando un tribunale inoltrò una comunicazione giudiziaria per corruzione a Berlusconi mentre il premier, all’epoca nel suo primo mandato, ospitava una conferenza internazionale sulla lotta alla criminalità: “il suo governo”, ricorda il giornale, “cadde un mese più tardi, quando la Lega Nord uscì dalla coalizione”.

L’articolo aggiunge che vari ministri hanno paura che le affermazioni di Patrizia D’Addario, la escort che afferma di essere andato a letto con Berlusconi a Palazzo Grazioli la notte dell’elezione di Obama, quando dice di avere foto e registrazioni del suo incontro con il premier, “si rivelino vere e dannose”, o che le accuse che riguardano Giampolo Tarantini, l’imprenditore pugliese che accompagnò la D’Addario da Berlusconi, “si allarghino”.

La “dinamica è cambiata”, dicono le stesse fonti al FT. Primo, “c’è la sensazione che l’ambizione di Berlusconi di diventare presidente della repubblica al termine del suo mandato da primo ministro sia stata infranta”. Secondo, “le elezioni europee hano dimostrato che gli elettori si stanno allontanando” dal Pdl. Infine, “l’immagine internazionale dell’Italia è peggiorata” e la Chiesa cattolica sta cominciando a “fare pressioni”. Nonostante la sua reputazione di anfitrione miliardario che vizia gli amici con doni e fantastiche feste, gli alleati di Berlusconi “lo descrivono come un uomo isolato, con nessuno che si azzarda a dargli consigli”. Il quotidiano londinese coglie una certa “malinconia” nell’intervista rilasciata dal premier al settimanale di sua proprietà “Chi”, quando ricorda che nell’ultimo anno ha perso la madre e la sorella, oltre a sua moglie per il divorzio.

L’articolo si conclude con una suddivisione degli schieramenti all’interno del governo. I ministri la cui sopravvivenza politica dipende da Berlusconi sono i più accesi nel difenderlo: come Maurizio Sacconi (Lavoro), Claudio Scajola (Sviluppo Economico), Franco Frattini (Esteri). Le donne, incluse Mara Carfagna (Pari Opportunità) e Stefania Prestigiacomo (Ambiente), gli sono fedeli, ma nelle “attuali circostanze”, ovvero nel mezzo di uno scandalo a base di call-girls e incontri con minorenni, “sono a disagio a parlare” in sua difesa. “Poi ci sono figure chiave che sono rimaste per lo più in silenzio, vedendo un futuro oltre Berlusconi, con la speranza che una successione sia ordinata”. Gianni Letta, scrive il FT, sta già facendo di fatto le funzioni di primo ministro. Giulio Tremonti, il ministro delle Finanze, ha il vantaggio di stretti legami con la Lega Nord.

Ma le fonti interpellate dal quotidiano della City notano un serio ostacolo alle dimissioni del premier, a parte la sua ostinazione personale: l’immunità dalle incirminazioni, varata dalla sua larga maggioranza in parlamento, “dura solo fino a quando lui rimane in carica”.

Un secondo articolo, sempre sul Financial Times, firmato da James Blitz, ex-corrispondente da Roma e ora corrispondente diplomatico, osserva che la questione critica per i governi occidentali non è tanto che Berlusconi si stia “gravemente danneggiando” a causa dei suoi legami con “modelle e starlette”, non è quello che egli fa nella sua vita privata, ma se può aiutarli a risolvere i pressanti problemi con cui si confrontano gli Usa e l’Unione Europea. Per Barack Obama, Berlusconi è un leader con cui “è necessario mettersi d’accordo”, e il FT cita l’impegno militare italiano in Afghanistan e la recente decisione del premier di accettare nel nostro paese alcuni detenuti di Guantanamo a testimonianza dell’importanza che l’Italia ha per Washington. “Ma Obama è chiaramente meno preso da Berlusconi di quanto fosse George W. Bush”, prosegue l’articolo, rilevando come il presidente americano abbia incontrato vari leader nel suo tour europeo in aprile, ma non il premier italiano.

La minore influenza di Berlusconi sull’America “non è interamente colpa sua”, afferma una fonte diplomatica consultata da Blitz: oggi in Francia e in Germania ci sono governi più pro-americani rispetto a due anni fa, e dunque gli Usa hanno meno bisogno del sostegno italiano. In più, ci sono azioni intraprese da Berlusconi che lo hanno reso “un alleato difficile”. Una è la sua decisione di firmare un accordo con la Russia per portare il gas in Europa, in competizione con un gasdotto occidentale che passerà dal’Asia Centrale. “Il sostegno di Berlusconi per Putin su questo causa molta rabbia a Washington e Bruxelles” dice un diplomatico della Ue. Altri aspetti dello stile di Berlusconi che irritano gli Usa e la Ue sono “la sua ossessione di poter essere un mediatore tra Obama e il suo amico Putin” e il tentativo di stabilire un dialogo autonomo con l’Iran. Non ultima, la sua decisione di tenere il summit del G8 all’Aquila “sta provocando nervosismo” nelle capitali mondiali. Riassume il Ft nel titolo: pur alleato indispensabile, Berlusconi “sta mettendo alla prova la pazienza di Usa e Ue”.

Un altro articolo di rilievo appare oggi sulla stampa britannica: una news analysis di Richard Owen, il corrispondente da Roma, sul Times, che commenta il “grande vantaggio” di cui Berlusconi dispone come proprietario e controllore politico dei media, in particolare televisivi. “Se Berlusconi dovesse dimettersi domani”, comincia l’articolo, “la grande maggioranza degli italiani che ricevono le informazioni solo dalla tivù ne saprebbero poco o nulla”. Owen riporta il fatto, di cui l’opinione pubblica britannica e mondiale non sono perfettamente a conoscenza, che Berlusconi possiede i tre canali televisivi di Mediaset e controlla la maggior parte dell’informazione televisiva della Rai in quanto capo della coalizione di governo.

L’analisi del Times nota che il Tg1, “il principale telegiornale Rai”, ha ignorato o dato un basso profilo alle notizie sullo scandalo che riguarda il premier, e riferisce le critiche espresse dal presidente della Rai, Paolo Garimberti, ad Augusto Minzolini, direttore del Tg1, “per avere mancato di dare ai telespettatori l’informazione completa e trasparente che è richiesta al servizio pubblico”.

Tra gli articoli sul caso Berlusconi pubblicati da altri giornali britannici, spicca poi la vignetta del Sun: un parcheggio pieno di limousine per il summit del G8, ciascuna con una bandierina della nazione che rappresenta sul cofano; quella italiana è letteralmente ricoperta di giovani ragazze maggiorate e seminude, che lavano la macchina brindando con calici di champagne.

L’attenzione è costante su tutta la stampa europea. El Mundo titola: La perdizione di Berlusconi. Un articolo in cui vengono ripropoposte le varie tappe della vicenda, con citazioni molto ampie dell’intervista a Patrizia D’Addario.

E la Cnn ha dedicato a Berlusconi un lungo servizio. “Ci sono abbastanza ragioni per dimettersi”.

°°° Siamo alle solite. Film già visto: scommettiamo che starnazzerà ancora “giustizia a orologeria”… Silvio commette almeno un reato grave al giorno – da quand’era alle elementari – però s’incazza con “le toghe rosse” ognuna delle rarissime volte che lo beccano. La cosa divertente è che le sue condanne, finora, sono state comminate da giudici di destra! Quelli che non è riuscito a comprare, naturalmente, o quelli che non sono saltati per aria come Borsellino.

b-banana

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AHAHAHAHAH!

Il Cavaliere all’incontro con Obama spiega ai suoi la mossa davanti agli industriali
I militari in più per l’Afghanistan saranno presi dal contingente in Kosovo
Il premier e l’affondo sul complotto
“Attenti che riporto l’Italia al voto”


°°° MA CHE FAI, MINACCI? Non hai capito, ciccio, è l’Italia che hai devastato in un solo anno… che ti butta fuori per l’ennesima volta A CALCI NEL CULO! Ti riportiamo noi al voto, tranquillo. E prima di ottobre, speriamo.

APTOPIX ITALY BERLUSCONI

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SPRECO DI REGIME

Risparmi? Il governo impegna 13 miliardi per comprare nuovi aerei da combattimento
di Gianluca Ursini

Due giugno, festa della Repubblica, fino a poco tempo fa anche delle Forze armate. Qualcuno l’ha voluto commemorare con un ‘No’ ad un nuovo impegno bellico italiano. Circa un migliaio di manifestanti si sono radunati pacificamente all’aeroporto militare di Cameri, Novara, dove si costruisce il capannone che ospiterà la nuova linea di produzione dell’Alenia aeronautica: i ‘JSF’ Joint Strike Fighter. O F-35, destinati a sostituire dal 2014 ‘Tornado’ e ‘Amx’ dell’aereonautica e ‘Harrier II’ della Marina.

Il Governo Berlusconi, con l’astensione del Pd, ha votato in aula finanziamento e impegno in questa coproduzione (con l’americana Lochkeed Martin) l’11 aprile scorso, a poche ore dal terremoto dell’Aquila, dopo un dibattito in aula di soli 120 minuti.

LE CIFRE L’impegno finanziario assunto dal Consiglio dei ministri prevede lo stanziamento immediato di 600 milioni di euro per l’ampliamento dei capannoni Alenia (controllata da Finmeccanica, azienda statale) che produrranno i primi 750 esemplari; fino al 2022 Roma spenderà altri 17 miliardi di dollari, pari a 13 miliardi di euro, quasi uno l’anno: ne dobbiamo acquistare 131. Nonostante i soldi non si trovino per i terremotati e per il mezzo milione di precari che entro fine anno, per Cgil, perderanno il lavoro senza protezione sociale, già a inizio anno il ministro della Difesa Ignazio La Russa aveva reperito i 7 miliardi necessari per l’acquisto di 121 caccia ‘Eurofighter’, in sostituzione dei vecchi F-104. Anche gli Eurofighter vengono prodotti a Cameri, insieme con i cargo da trasporto truppe C-27J Spartan venduti ai paesi dell’Est.

IL LAVORO La Cgil non era presente ufficialmente oggi nelle fila dei manifestanti, perché appoggia “politiche che favoriscono l’occupazione’’, visti i 2mila dipendenti Alenia della fabbrica novarese. Nuovi assunti sono promessi con gli F35: per Berlusconi “si arriverebbe a 10mila con l’indotto (bum!)”, mentre per la Rete italiana Disarmo (www.disarmo.org) “da duemila addetti Cameri passerebbe a 2.200, più altri 800 nell’indotto”. La rete per il Disarmo, che ha promosso la manifestazione con l’Ong ‘Sbilanciamoci!’ e i cattolici di ‘Pax Christi’, fa notare con Massimo Paolicelli come “le armi siano uno dei pochi settori che non conoscono crisi: nel 2008 le industrie italiane ne hanno vendute per 4miliardi 285 milioni, triplicando il fatturato, aumentato del 222%; ma giova notare come l’industria degli armamenti sia tra le meno ‘remunerative’ per la forza lavoro: investire nelle energie rinnovabili, a parità di costi, richiede il decuplo di operai. Per esempio, i 13 miliardi degli F 35 nel fotovoltaico o nell’eolico impiegherebbero 10mila addetti”.

LE PROTESTE L’appuntamento ‘No F35’ ha raccolto tutti gli habitué delle lotte antagoniste: c’erano oltre 100 ragazzi da Vicenza del collettivo ‘No Dal Molin’, parecchi ‘No Tav’ dalla Val di Susa; a radunarli alla stazione di Novara c’era Walter Bovolenta della ‘Assemblea Permanente No F35’. “Non vogliamo una ulteriore militarizzazione del nostro territorio: l’aeroporto militare sorge alle soglie del Parco del Ticino tra Novara e Varese, dove Nato e Difesa sono già presenti a meno di 30 km con le basi di Solbiate Olona e Bellinzago. Ci opponiamo al progetto della costruzione degli F 35 ‘europei’ sul nostro territorio ( i 258 prenotati da Marina Usa e britannica saranno costruiti nell’impianto Lochkeed in Texas, mentre a Finmeccanica sono arrivati ordini di 570 F 35 da Olanda, Turchia, Danimarca Canada Australia, confronta www.peacereporter.net) perché i prossimi 5 anni di test e collaudi verrebbero effettuati nei nostri cieli, con l’immaginabile inquinamento acustico. E comunque sono chiaramente caccia da assalto che verranno impiegati in teatri operativi come Afghanistan o Pakistan; il che potrebbe anche non andarci bene”. Anche chi pacifista non è ha espresso dei dubbi sulla tenuta del progetto: la Norvegia si è ritirata dal progetto in marzo, mentre nello stesso mese la Corte dei Conti olandese obiettava che già il 30% della produzione è stata prenotata (anche Singapore e Israele hanno chiesto ad Alenia 25 modelli, con opzione per altri 50) mentre solo il 17% dei componenti è stato già testato; la stessa Gao Usa (Government accountability Office, loro Corte dei Conti), ha invitato l’amministrazione Obama a “’rivedere il progetto”. Non una parola dall’esecutivo Berlusconi. Ignazio La Russa non vede l’ora di ammirare i 62 F 35B a decollo verticale partire dalle portaerei ‘Garibaldi’ e ‘Cavour’, o i 69 F 35 A a decollo convenzionale solcare il cielo sopra Cameri e l’Olona.Garibaldi,Cavour

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Peracottari

Afghanistan, italiani sparano
Uccisa una bambina, tre feriti

L’incidente vicino a Herat. Un convoglio militare ha incrociato una Toyota che non si è fermata. Esplosi alcuni colpi: la vittima aveva 13 anni. Lo zio: “Pioveva, non ho visto il blindato”. Frattini: “Sgomento per l’accaduto”. La Russa: “Dolore e rammarico”

°°° Tutti noi sappiamo che i militari all’estero sono dei poliziotti fascisti un po’ più fortunati: guadagnano quattro volte di più e sono tutti raccomandatissimi. Ora sappiamo anche che sono degli incapaci assassini e peracottari come i loro capi. Riposi in pace quella povera bambina.

larussa_fasciodimmerda

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