Povero Al fano, eletto all’unanimità dal suo solo e unico padrone.

Ma segretario de che?! Angelino, sei solo una ridicola nomination! Molti destronzi l’hanno capito solo ora che il pdl era un pessimo reality. Come tutti i reality di merda, appena si arriva a un (tele)voto vero, scompaiono come neve al solo e non lasciano nessun ricordo. Solo macerie nelle zone colpite e nei cervellini devastati di chi ci aveva creduto.

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Bersani cita Pericle per giustificare il mare di soldi ai partiti. Se lo poteva risparmiare.

Ai  tempi di Pericle l’assemblea era sovrana e i membri del Consiglio dei Cinquecento erano scelti a sorte: restavano in carica per un anno e si poteva entrare a farne parte solo due volte nel corso della vita. Anche quasi tutte le magistrature erano ricoperte da persone scelte a sorte.

°°°CICCIO, NON CI PIGLIARE PER CULO ANCHE TU!

Se QUESTO OCEANO DI SOLDI (TAGLIATI AI DISABILI E AI PIU’ POVERI) SERVE, secondo bersani, per: “evitare plutocrazie, oligarchie e dominio” vediamo anche la ricetta di Clistene, leggendo la Costituzione di Atene: “Il popolo si radunò e i seguaci di Cleomene e di Isagora si rifugiarono nell’acropoli, che il popolo circondò e assediò per due giorni. Il terzo cacciarono Cleomene e tutti i suoi concedendo loro una tregua mentre richiamavano Clistene e gli altri esiliati” (tratto dall’edizione Utet, 2006, p. 383). In altre parole, pare che all’epoca i forconi fossero considerati una ricetta migliore dei rimborsi elettorali per risolvere il problema degli oligarchi. Nel 411 a.C. ci fu un colpo di stato degli aristocratici ma l’anno dopo i Trenta tiranni furono rovesciati dalla mobilitazione popolare… non dalla Corte dei conti o da un vertice contro natura – PER UN GALANTUOMO DI SINISTRA – insieme ad Al fano e Casini.

 

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Al fano:”Quando faceva comodo a loro dicevano che le sentenze non si commentano” Sì, ma non erano sentenze comprate!

Giancarlo Caselli, procuratore di Torino, ed ex capo della procura di Palermo: “La requisitoria del sostituto procuratore generale della Cassazione Iacoviello – ha detto Caselli – non ha ferito solo me, ma Giovanni Falcone che ha teorizzato e concretizzato nei maxiprocessi il concorso esterno in associazione mafiosa. Le affermazioni di Iacoviello sono quantomeno imbarazzanti. Il CSM ha punito severamente colleghi per molto meno.

 Antonio Ingroia ha detto: “Ho la sensazione che l’ultima sentenza della Corte di Cassazione su Marcello Dell’Utri e il dibattito che strumentalmente ne sta scaturendo rientrino in quel processo di continua demolizione della cultura della giurisdizione e della prova che erano del pool di Falcone e Borsellino“.

Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori :”Svalutare il reato di concorso esterno è come tornare indietro di vent’anni, un atto di resa inaccettabile“.

°°° Mentre i mafiosi fanno festa tutti in coro, l’Italia fa ancora una volta della repubblichetta delle banane in mano alla mafia e perde di nuovo credibilità internazionale. E con la credibilità se ne stanno alla larga anche gli investimenti stranieri.

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