Tra balletti e spogliarelli ecco le foto di Arcore

VERBALI

Tra balletti e spogliarelli
ecco le foto di Arcore

Spunta anche un video hard. Una ragazza: “Silvio con noi fino alle 4 di notte”. Elisa Toti all’amica: “Mi sento morire… Se viene fuori qualcosa mi trasferisco in Cina”

di PIERO COLAPRICO e EMILIO RANDACIO

Tra balletti e spogliarelli ecco le foto di Arcore Marystelle Polanco ed Elena Morali ad Arcore

MILANO – Ecco gli interni di Arcore e di Villa Certosa, a Punta Lada, nel comune di Porto Rotondo. Ed eccoli pieni di ragazze, sono quelle del bunga bunga. E l’imputato Silvio Berlusconi, grazie agli ultimissimi accertamenti della polizia postale sui telefoni Black Berry delle sue disinvolte ospiti, si ritrova in mano non solo i tanti file audio e le lettere di cui parlavano nei giorni scorsi, ma anche queste nuove immagini.

Marystelle si apre la gonna
Cominciamo da Villa San Martino e da Marystelle Polanco, e cioè “una pericolosa”, almeno stando a Emilio Fede. Il direttore del Tg 4 si raccomanda con Nicole Minetti: “Attenzione, io conosco la sua storia vera, perché io l’ho eletta miss Pompeo, l’ho avviata eccetera… (le) avevano trovato un coltello, droga eccetera, guarda ti dico è una persona pe-ri-co-lo-sis-si-ma”. La conversazione risale al 26 settembre 2010, ma “il giorno 9 gennaio 2011, dalla mezzanotte e un minuto alla mezzanotte e nove minuti” il telefonino della soubrette di Colorado cafè si accende: è ad Arcore. E scatta varie foto. Le (parola di premier) “cene eleganti” mostrano una Marystelle inedita che balla, scollata, e poi – secondo scatto – apre la gonna sorridendo. Eccola, sempre ad Arcore, con Aida Yespica e poi ancora con Elena Morali, la bionda “padana” amica di Renzo Bossi, il Trota.

Tempo cinque giorni e ci sarebbe stata la perquisizione alle ragazze della Dimora Olgettina, dove abitano sia Marystelle,

sia Elisa Toti. Ed è lei, 32 anni, modella, di buona famiglia, una delle più prudenti con i “vecchi scatti”. Ma non è servito: “Le fotografie qui riportate – scrive la polizia – sono immagini cancellate e sono state estrapolate dall’hard disk del portatile”. E che cos’hanno ripescato i tecnici informatici? Due scatti, con gruppi di ragazze, vestite di nero, che ballano. È il 7 gennaio 2009, sono quasi le 3 e mezzo di notte e la cella telefonica agganciata dal telefonino di Elisa è vicina a Villa Certosa.

Sono foto che possono sembrare quelle di un qualsiasi compleanno, se non fosse che questa ragazza sa bene che cosa accade nelle dimore del presidente. E il 9 gennaio di quest’anno, appena tornata a casa, confida alla madre, un’anziana insegnante di Storia dell’arte in pensione, “di essere preoccupata per la salute di lui”, e cioè di papi-Berlusconi. Lo dice dopo essere rimasta ad Arcore per “quasi una settimana… mamma mia, una cosa allucinante… Quando ci siamo noi, fa le quattro tutte le notti, non dorme, sta tutta la notte con noi, una e un’altra…”.

Elisa aveva inviato al premier, chiamandolo amore e tesoro, una “richiesta di aiuto per lavoro, casa e denaro” e lo aveva ringraziato per “i bellissimi giorni passati a Milano”, ma teme sempre che in giro si sappia quanto siano “eleganti” quelle cene: “Io mi sento morì, se viene fuori qualcosa mi trasferisco in Cina”, dice attraverso Skipe all’amica Adriana Verdirosi. Perché più si mettono insieme le immagini e le parole, gli orari degli scatti e le confidenze delle ragazze del bunga bunga, più si capisce quanto profonda sia la convinzione dei pm.

I file espliciti
Più d’una volta, nel sottobosco milanese che circonda questa storia, s’è parlato di filmati e ricatti, di riprese “pirata” e di compravendita di scatti: e due filmati – attenzione – ci sono. Spuntano proprio dal telefonino di una delle ragazze più chiacchierate, Concetta De Vivo. Esiste, scrivono i detective, “un filmato File Img, durata 00’01, e viene ripreso un atto sessuale completo, risultando impossibile identificare i soggetti interessati”. E poi un “File Img, durata 00’05”, e il video riprende la scena a carattere sessuale precedente, mostrando il volto della De Vivo Concetta e di un uomo n. m. i.”, cioè non meglio identificato.

Se “si precisa che non è tecnicamente possibile collocare in un contesto spaziale o temporale i filmati”, è anche vero che questa traccia video segna un punto cruciale. C’è la possibilità che davvero qualcuno abbia fatto filmati ad Arcore. E sui rapporti tra le gemelle De Vivo e Berlusconi il mistero è fitto. C’è chi, come l’ex prefetto Carlo Ferrigno, pluri-inquisito, nota come lui faccia ritardare il percorso ufficiale per rimanere da solo con loro sull’aereo. Chi sottolinea come nell’agenda De Vivo ci fosse il cellulare di Nicola Cosentino, e cioè il parlamentare forzista che si è opposto a Mara Carfagna.

Le liti sui reality
Non fanno un po’ paura, queste ragazze che girano intorno ad Arcore, affamate di soldi e “carriera”? Donne che si dicono: “Lo devo chiamare, voglio tornare perché ieri m’ha dato poco, voglio qualcosa in più”. Emilio Fede una volta ha sganciato soldi: a “una di quelle che circolavano… gli ho dato di tasca mia, senza farlo risultare a lui, diecimila euro! Va bene? Perché aveva – dice Fede a Nicole Minetti – delle fotografie scattate col telefonino, aveva bisogno di soldi, dico va beh, te li do io! Diecimila”. Ragazze difficili, dure, strane, che incollate davanti allo schermo tv sognano di diventare delle star e s’arrabbiano se vengono sorpassate nella gara: “Lo state guardando il Grande fratello per caso?”, chiede Iris sempre a Concetta, detta Imma, il 10 gennaio scorso. Certo che lo guardano: “C’è quella Valentina (Costanzo), adesso ci hanno telefonato”, risponde Concetta. É una loro vecchia conoscenza. “Che puttana!”, reagisce subito Iris. “E lui – il riferimento sembra essere diretto al premier  –  è un gran figlio di m., io sono andata a fare due casting, vaff (…) Lei entra come altri due, come all’Isola (il riferimento è al reality sulla Rai, ndr), che ne entrano quattro grazie a lui, ma vaff…”.

Anche l’ex meteorina Barbara Guerra sembra sulla rampa di lancio per l’Isola. Al telefono, il suo agente Lele Mora, la tranquillizza. “Ho parlato sia con Marano (ex presidente di Rai 2 in quota Lega), perché stamattina mi ha chiamato anche Antonio e poi luiiiiiiiii. Martedì vado giù, magari ti porto anche con me”. Barby non sta nella pelle, ma anche il più ortodosso dei berlusconiani dovrebbe capire che la situazione si va facendo più che scivolosa per il capo del governo: e che il Berlusconi politico e milionario fa sempre più fatica a difendere la limpidezza delle relazioni notturne del suo alter ego, papi-Silvio.

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Ancora bugie e deliri del nano di hardcore

SCOPARE COSTA! – IL CAVALIER POMPETTA SPARA CAZZATE: DAL SUO CONTO, NEL 2010, SONO STATI PRELEVATI 13 MLN DI EURO E L’ANNO PRIMA ALTRI 9 – BANCOMAT ROVENTE A DICEMBRE SCORSO, MENTRE SI DISCUTEVA LA FIDUCIA ALLA CAMERA – TUTTO QUESTO CASH E’ SERVITO PER I SOLLAZZI DELLA SCUDERIA DI SMUTANDATE? MANNO’: IL BANANA HA UN CUORE DI PANNA: “IO SONO COME UNA CARITAS QUOTIDIANA. PAGO INTERVENTI CHIRURGICI, IL DENTISTA, LE TASSE UNIVERSITARIE A TUTTI COLORO CHE NE HANNO BISOGNO”…

Giuseppe D’Avanzo per “la Repubblica

Il comodo con Berlusconi è che non ti delude mai. Per giorni e settimane ha ripetuto, con il petto gonfio, che non vedeva l’ora che il processo – quel processo che lo umilia e l’angoscia, il “processo Ruby” – avesse inizio.

Bocassini Berlusconi Ruby

Che avesse inizio per dimostrare dinanzi al Paese, al popolo che lo ha voluto a capo del governo, al mondo che sempre lo ammira, la sua innocenza, l’inconsistenza di “accuse allucinanti”, la barbarie di un’eversiva inquisizione togata. “Andrò a tutte le udienze”. Gliela avrebbe fatta vedere lui, sempre presente in aula, vigile e parlante, a quella “certa magistratura politicizzata”, l’avrebbe screditata in diretta tv.

Gli ingenui credono alle sue parole. Pensano che ancora una volta il Cavaliere ce la farà – ed è tutto un vivamaria – a venir fuori dall’angolo in cui lo hanno cacciato caotiche abitudini. I creduloni si convincono che davvero il capo del governo voglia difendersi nel processo e non dal processo, come ha sempre fatto affatturandosi cavilli, pretesti, legittimi impedimenti, legge ad personam, immunità.

Berlusconi Ruby

La faccia feroce del Cavaliere non dura molto. Qualche ora, diciamo. Il tempo di dare uno sguardo all’esito delle indagini supplementari consegnate dal pubblico ministero di Milano ai suoi avvocati e il collegio di difesa chiede subito e in gran fretta il rinvio della prima udienza fissata per il 6 aprile. In realtà, un’udienza tecnica: un presidente di sezione assegna a uno dei suoi tre collegi il processo, ma tutto torna buono per prendere tempo e cercare altre vie – politiche, parlamentari, legislative – per venir fuori da guai che gli hanno cancellato dal viso ogni sorriso e ribalderia.

BERLUSCONI-RUBY

Ci si deve chiedere allora che cosa c’è in questi atti istruttori integrativi che lo hanno costretto a gettarsi a corpo morto in pubblico, accettando addirittura qualche domanda, incontrando nientemeno quel che egli considera un ostinatissimo “nemico” come Repubblica che ha documentato le sue ragioni in un colloquio: “per parlare con la mano sul cuore e spiegare come stanno davvero le cose”.

Giuseppe D’avanzo

Il Gran Venditore sa come vanno queste faccende. Non deve imparare nulla. Le mosse gli nascono d’istinto, come per un riflesso immediato. Meglio anticipare i passi dell’avversario, organizzare una “narrazione” diversa e contraria per neutralizzare il racconto e i documenti che teme. Al peggio, ne nascerà una confusione che renderà indifferente l’opinione pubblica. Ecco allora sciorinare l’intera gamma della fenomenologia della menzogna.

Sara Tommasi e Lele Mora si scambiano un bacio milestone ed w j

Nasconde il vero dissimulandolo (“Io in questura ho chiesto solo informazioni di Ruby, nessuna pressione sui funzionari”). Modifica la natura del vero (“Hanno messo in piazza 33 ragazze che passeranno il resto della loro vita con il marchio della prostituta”). Deforma la realtà rimpicciolendone il formato (altro che “bunga bunga”, “cene spensierate, eleganti. Le ragazze facevano quattro salti in discoteca, Da sole, perché a me non è mai piaciuto ballare. Niente di più”).

bunga bunga tutti da lele mora

Dice l’assoluto contrario del vero (“Non ho mai pagato una prostituta e poi può mai essere possibile che uno paghi con dei bonifici bancari una prestazione sessuale?”). Infine, non maschera soltanto la realtà, la inventa di sana pianta (“Ho sempre avuto vicino a me la mia fidanzatina che per fortuna sono riuscito a tenere fuori da questo fango. Se avessi fatto tutto quello che dicono, mi avrebbe cavato gli occhi. E assicuro che ha anche le unghie lunghe).

Emilio Fede

Ora per comprendere l’ansia che agita il presidente del Consiglio bisogna scorrere, anche rapidamente, gli atti d’indagine integrativi, gli esiti dell’istruttoria – ora conclusa – contro Lele Mora, Emilio Fede, Nicole Minetti. Si scoveranno immagini, parole, ricordi, resoconti che sbriciolano il racconto del Cavaliere svelandone menzogne che non potrebbero reggere con decenza a una verifica processuale.

Nicole Minetti

Si possono vedere fotografie di ragazze mascherate da poliziotte seminude con le manette bene in vista. Si apprenderà delle istruzioni cui bisognava attenersi, ai travestimenti necessari (in un caso, “come un giocatore del Milan”), a quel che bisogna fare, come e con chi e in quale occasione. Naturalmente questi convegni possono essere “eleganti”, come dice il Cavaliere, ma ammesso che ci sia stata anche grazia e distinzione, non si elimina il nocciolo della questione: decine di ragazze venivano retribuite per fare sesso con il Sultano e tra di loro una minorenne.

Emilio Fede con la Olgettina Marysthell Garcia Polanco nel 2007

Le ragazze ne parlano tra di loro, discutono di quanto “hanno preso”, si invidiano l’attenzione del Cavaliere perché maggiore interesse significa maggiori ricavi. Per dire, si legge in un sms: “Sappiamo che uno dei venti uomini più potenti del mondo ti muore dietro e ti ha pensato tutta la sera…”. Alcuni documenti liquidano l’argomento principe del capo del governo. Questo: “Può mai essere possibile che uno paghi con dei bonifici bancari una prestazione sessuale?”.

Raissa Skorkina

È utile dare uno sguardo alle carte degli accertamenti bancari sul conto corrente di Berlusconi, il numero 1.29 presso la banca del Monte dei Paschi di Siena. Sappiamo, dalle testimonianze raccolte dal pubblico ministero, che le ragazze ricevevano i loro emolumenti in moneta sonante, in buste di 500, 1000, 2000, 5000 euro in fogli da 500. Sappiamo che da quel conto si muovono bonifici di dieci, ventimila euro a favore delle “ragazze”.

Dice a Repubblica Berlusconi: “Io sono come una Caritas quotidiana. Pago interventi chirurgici, il dentista, le tasse universitarie a tutti coloro che ne hanno bisogno. Alcuni di questi bonifici servivano a pagare il mutuo ai genitori di una ragazza. Dei signori in difficoltà”.

Miriam Loddo

Tuttavia, se si guarda a quanto denaro contante ogni mese muove Silvio Berlusconi si rimane stupiti. Non usa troppi bonifici, il Cavaliere. Forse non se ne fida. Nemmeno negli assegni o nelle carte di credito ha fiducia. Il Cavaliere firma al suo ragioniere, Giuseppe Spinelli, un assegno e Spinelli nello stesso giorno lo negozia con un’operazione “cambio assegni”.

Maristel Garcia Polanco

Le cifre sono importanti e, se nel 2009 hanno raggiunto i sette milioni 675 mila euro, nel 2010 hanno superato i 12 milioni e 880 mila euro. Le tranche mensili sono molto variabili. Oltre il milione in gennaio, aprile, maggio. Vicino al milione in luglio, settembre e ottobre. Meno di ottocentomila euro in febbraio, marzo e giugno. Un modesto 344 mila euro in agosto e un’impennata a fine anno: un milione e 496 mila euro a novembre e addirittura 2 milioni e 555 mila in dicembre. Assegni per 250 mila, 300 mila euro.

Iris Berardi

Per sedici volte incassato il lunedì; in cinque occasioni il martedì; in quattordici e undici occasioni il mercoledì e giovedì e per tredici volte il venerdì, dunque alla vigilia del week end abitualmente destinato ai bunga bunga. Questo denaro contante palesemente non è tutto destinato alle feste “eleganti” per la retribuzione delle ragazze.

Barbara Guerra

È legittima una domanda (forse): ma perché il capo del governo ha bisogno di tanto contante? A chi lo consegna e per quali ragioni? Che cosa deve comprare o finanziare con il cash che non possa essere sostenuto con un pagamento che lascia una traccia (assegno, bonifico)?

Ognuno avrà la sua congettura (forse ne avranno anche i pubblici ministeri), soprattutto se si scrutinano gli assegni e le cifre trasformate in contante nel dicembre del 2010, in quel mese orribile che ha visto Berlusconi, a un passo dalla bocciatura parlamentare, combattere voto su voto per sopravvivere. Vale la pena darne conto. In dicembre ci sono undici “cambi assegni” in quattordici giorni, a cavallo del 14 dicembre quando la Camera vota la fiducia al governo.

Marysthell Garcia

Due soli negoziazioni sono trascurabili , il 21 dicembre per 40 mila euro e il giorno successivo per 14.687 euro. Al contrario, i restanti nove “cambi assegni” sono rilevanti. Ecco la sequenza. 9 dicembre, 270 mila. 10 dicembre, 274 mila. 13 dicembre, 250 mila. 14 dicembre, 250 mila. 15 dicembre, 250 mila. 16 dicembre, 250 mila. 21 dicembre, 350 mila. 22 dicembre, 350 mila. 23 dicembre, 257 mila. A chi sono finiti questi soldi? È anche di questo che ha paura il presidente del Consiglio? Si raccolgono anche qui le ragioni che gli impediscono di affrontare il processo?

Barbara Faggioli

Nel “carnevale permanente” dell’Italia di oggi – un mondo rovesciato dove gli ipocriti recitano da iconoclasti, la menzogna diventa verità e la realtà s’adultera in quinta di cartapesta – si agita un bizzarro argomento: chi s’azzarda a raccontare le patologiche abitudini del capo del governo è soltanto un voyeur anche quando quelle disordinate pratiche si mostrano come un reato. Anzi come due reati.

alessandra sorcinellil

Il premier si riempie la casa di prostitute. Nulla quaestio, fatti suoi, se non lo rendessero pericolosamente ricattabile come suggeriscono le parole rassicuranti dedicate nel colloquio con Repubblica alle 32 ragazze. Tra le prostitute però dal febbraio al maggio del 2010, per tredici volte, c’è anche una minorenne e non è più un fatto suo, privato, ma un reato (sfruttamento della prostituzione minorile). Per nasconderlo, una notte di maggio il presidente del Consiglio è costretto a giocare tutta la sua influenza nella questura di Milano per liberare la ragazza minorenne accusata di furto e troppo linguacciuta. È il secondo reato (concussione).

Gustavo Zagrebelsky foto La Presse

La storia è tutta qui, se di guarda all’affare penale. Ma c’è anche una questione politica che accompagna l’affare penale e impone al capo del governo di rendere disponibile la verità perché “chi mente – non importa su che cosa – è un pericolo per la libertà e la democrazia” (Gustavo Zagrebelsky, Quando il potere teme la verità, 17 luglio 2009). C’è stato un tempo che anche Berlusconi fingeva di essere d’accordo. Era il 2 marzo 1994 e il Sultano così ammoniva il popolo: “La gente deve fidarsi solo di chi dice la verità”.

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Tutti comunisti?

Agenti, protesta ad Arcore
Berlusconi prende fischi

Sit in davanti alla residenza di Berlusconi, assenti alcune sigle sindacali. “Il vicecapo vicario della Polizia ci ha convocati al Viminale per chiederci di sospendere la manifestazione, in cambio il premier ci avrebbe riconosciuto gli aumenti”. Ma la mossa ha funzionato solo in parte

di ALBERTO CUSTODERO

Agenti, protesta ad Arcore Berlusconi prende fischi La manifestazione ad Arcore


MILANO
– Sit-in dei sindacati di polizia stamattina ad Arcore davanti a villa San Martino, la residenza del premier. Berlusconi è sceso per parlare con gli agenti. Ha promesso che manterrà gli impegni e ha ricevuto qualche fischio. All’arrivo di un giornalista di Annozero, è andato via. “Siamo qui per protestare – spiega Giuseppe Tiani, segretario generale del Siap – contro la politica economica e della sicurezza del governo Berlusconi”. Il sindacato indipendente Coisp ha esposto uno striscione con la scritta “Berlusconi dimettiti”. Ma il cartello sindacale delle divise manifesta oggi, per la prima volta negli ultimi anni, spaccato. Assenti, le sigle Sap, Ugl e Siulp.

Per capire il perché di questa divisione dei sindacati di polizia bisogna tornare a venerdì scorso, quando il vicecapo vicario della Polizia, Nicola Izzo, ha convocato al Viminale tutti i sindacati che avevano aderito alla manifestazione di oggi. “In quell’occasione – spiega Franco Maccari, segretario generale Coisp – Izzo ci ha chiesto di sospendere al manifestazione. Il premier, ci ha detto Izzo, in cambio ci avrebbe riconosciuto degli aumenti al Consiglio dei ministri del 23 marzo. E questo sarebbe avvenuto in assenza di Tremonti, visto che l’ultimo cdm, al momento di discutere gli aumenti del comparto sicurezza con i ministri Maroni e La Russa, se n’era uscito”.

La mossa di Izzo per rinviare la protesta ad Arcore, proprio nel momento delicato in cui si sta discutendo la riforma costituzionale della giustizia, ha funzionato, però, solo in parte. Tre sigle hanno accettato la

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Solo i malati di mente possono ancora credere ai deliri infantili di burlesquoni silvio.

Caso Ruby, ecco i bonifici
per le ragazze di Arcore

ragazze berlusconi olgettina 304

Bonifici per 400mila euro ad altre 12 ragazze, assegni a Lele Mora e, da questi, a Emilio Fede, intercettazioni telefoniche ed sms di Mora, Fede, Nicole Minetti e delle ragazze dell’Olgettina. Sono le nuove carte dell’inchiesta sul caso Ruby che emergono dai quindici faldoni depositati la settimana scorsa dalla Procura di Milano a sostegno del giudizio immediato per Silvio Berlusconi e di cui oggi Corriere della Sera, Stampa e Repubblica riportano alcuni stralci.

CASO RUBY – VIDEO | FOTO
E TUTTI GLI APPROFONDIMENTI

Dalle intercettazioni, scrivono la Stampa e il Corriere della Sera, emerge ”un quadro di invidie, recriminazioni e sospetti nei confronti di Berlusconi e dei suoi legali da parte delle ragazze, che sembrano pronte anche al ricatto”.

”Ti rendi conto che siamo sputtanate a vita? Ma noi abbiamo il coltello dalla parte del manico”, scrive Iris Berardi in un sms a un’amica. Nelle intercettazioni le ragazze parlano delle feste ad Arcore, che secondo il Corriere sono 4 in piu’ (25 ottobre, 7 e 22 novembre, 19 dicembre) rispetto a quelle indicate nel mandato a comparire a Berlusconi e Minetti. ”Quando siamo noi fa le 4 tutte le notti… Non dorme perche’ sta tutta la notte li’ cosi’ con noi una e un’altra”, commentano due ospiti. ”Li’ ci sono ragazze di 20 anni che erano distrutte, erano morte, io uguale e anche di piu’ perche’ ce ne ho di piu’, e ce ne ho (di anni) quarantacinque meno di lui”.

Altre giovani, nei messaggi pubblicati dai giornali, parlano delle analisi del sangue: ”Globuli bianchi a posto, non abbiamo nessun Aids. Se avevo dubbi? Mah, sai, quando uno va a letto con 80 donne, non si sa mai”. Un’altra ragazza, sempre secondo il Corriere, scrive in un sms a un’amica che ”oltre che per le palle bisogna prenderlo per il coso… Domani se e’ aperto vado in un sexy shop e prendo un po’ di cose per me e te: piu’ tr… siamo piu’ bene ci vorra”’.

Su Repubblica anche una foto in bianco e nero, scattata da una delle ragazze, che secondo la didascalia riprende la stanza di Berlusconi ad Arcore. I tre quotidiani riportano i movimenti di un conto personale di Berlusconi al Monte dei Paschi da cui risultano bonifici per 406mila a 12 ragazze, tra le quali una sola era gia’ emersa nell’indagine. Dall’esame risulterebbero inoltre tre assegni da 100mila euro passati dai conti del premier, attraverso il suo commercialista Giuseppe Spinelli, a Mora, il quale dopo ogni versamento avrebbe a sua volta versato 50mila euro a Fede. Repubblica riporta alcuni passaggi dell’interrogatorio di Nicole Minetti.

La consigliera regionale afferma di non ricordare quanto e’ durata la relazione sentimentale con Berlusconi. ”Mi e’ capitato di fermarmi a dormire avendo con il presidente un rapporto di intimita”’, dichiara. ”So che altre ragazze si fermavano ad Arcore ma sinceramente non so perche’ cio’ avvenisse”. Corriere della Sera, Repubblica e Giornale, inoltre, riportano indiscrezioni su ciò che Berlusconi avrebbe detto incontrando alcune deputate del Pdl, ieri a Montecitorio. In particolare, il premier avrebbe definito Ruby ”una pazza” e ”una visionaria”. ”Queste rivelazioni a puntate non sono finite qua”, avrebbe aggiunto: ”Pensate che Ruby avrebbe raccontato ai pm di aver visto a casa mia Belen, la Carfagna e la Gelmini che ballavano nude. Ora, vi pare possibile? Oltretutto in quel periodo la Gelmini era incinta, aveva un pancione cosi’!”.

26 febbraio 2011
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Due delinquenti malati di mente, una villa rubata, i destini dell’Italia. E l’Italia… ZITTA!

E non vi fa ridere che due vecchi delinquenti malati di mente, oltre che impotenti e cazzari, decidano le sorti dell’Italia in una reggia rubata all’orfanella Casati Stampa? A voi forse no, ma tutto il mondo ci continua a prendere per il culo…

LA STALLA DELLA REGGIA DI ARCORE E IL SUO PADRONE CON SECONDA MOGLIE ZOCCOLA E AMANTE

Casati stampa

casati stampa stalla



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