Scricchiolii

Il Senatur torna a dire no al referendum del 21 giugno
“Ci stiamo già lavorando, non ci presenteremo a mani vuote”
Referendum, Bossi insiste
“Legge elettorale con chi ci sta”

Referendum, Bossi insiste “Legge elettorale con chi ci sta”
GEMONIO – “La Lega Nord sta lavorando a una proposta di legge elettorale da far approvare con “chi ci sta”: Umberto Bossi gioca d’anticipo, vede con favore le aperture del Pd ad un lavoro comune sulla legge elettorale e torna a ripetere il no del Carroccio alla consultazione fissata per il 21 giugno.

“Stiamo già pensando a una legge elettorale, perché non ci presenteremo a mani vuote – spiega il Senatur – Il compito è stato dato a Calderoli e Maroni. Come fa la sinistra a far votare sì al referendum? Se vota sì Berlusconi vince sempre le elezioni”. Ed è per questo, secondo Bossi, che l’opposizione dovrebbe pensarci. Ed è per questo che il Carroccio offre una sponda comune.
“Noi ci pensiamo – continua Bossi – per motivi di democrazia e anche per motivi di interesse della Lega. Sono convinto che certe leggi vadano fatte democraticamente in parlamento, non inventandosi un referendum che la gente non capisce. Abbiamo deciso di iniziare a scrivere la legge la faremo girare e la faremo con chi ci sta”.

L’attivismo della Lega imbarazza il Pdl. In particolare gli uomini che vengono da An. “Del referendum ne parleremo dopo l’8 giugno. Con la Lega non ci sono problemi, stiamo facendo una campagna elettorale insieme in tutte le citta’ capoluogo”. E se Italo Bocchino chiede di evitare tensioni sulla consultazione referendaria, Fabrizio Cicchitto torna a ripetete che che in caso di vittoria del sì “la pretesa del centrosinistra secondo la quale, una volta fatto il referendum, poi si dovrebbe ulteriormente cambiare la legge elettorale in Parlamentom sarebbe destituita di fondamento. Questo sì che sarebbe il sogno di una notte di mezza estate”. Replica a stretto giro il democratico Giorgio Merlo: “Il referendum, come sappiamo, non può trasformarsi in una straordinaria occasione per confermare il potere assoluto di Berlusconi. Serve una nuova legge elettorale”.

Per Orlando dell’Idv “il referendum è uno strumento per migliorare la legge elettorale, il grimaldello per cambiare il ‘porcellum’, che è una pessima legge elettorale”. Mentre il presidente del comitato promotore Giovanni Guzzetta si dice fiducioso che “i cittadini andranno a votare in massa”.

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Camilleri ha colto nel segno

di Andrea Camilleri e Saverio Lodato

A suggellare la vittoria della Cgil la bava alla bocca di quelli del governo

Camilleri, e diciamoglielo a Brunetta: tiè! Ci sente Brunetta? La linea è disturbata? Come? Ah, non le piace il presepe… Eccoli i fannulloni e le impiegate che fanno shopping… L’Italia che rema contro. L’Italia cattocomunista, i “signorno” agli ordini di Guglielmo Epifani. Brunetta, si tenga su. Son tanti, eh?… Povero Berlusconi. Poveri Sacconi, Quagliariello, Bricolo, Maroni, Cota, La Russa, Bocchino, Lupi, Gasparri, Bonaiuti, Dell’Utri, Bondi. E povero Capezzone. L’Italia si è rispecchiata in tv. E ha capito quanto è forte.

Sentendo le reazioni alla manifestazione Cgil di alcuni personaggi da Lei citati, caro Lodato, cascano le braccia. Dimostrano nel migliore dei casi, una totale, sferica, incapacità di capire la situazione italiana. Nel peggiore, un atteggiamento volgare e sprezzante vero milioni di lavoratori e pensionati. Le dico con tutta sincerità che ho provato sgomento di fronte alla dichiarazione di Gasparri che ha definito una «carnevalata» la manifestazione e di Brunetta che l’ha definita una «piacevole scampagnata». Quest’ultimo, in particolare, non deve avere solo la linea telefonica disturbata ma anche qualche altra cosa di più personale. Poi ci sono quelli che hanno voluto vedere nella partecipazione di Dario Franceschini, e di molti esponenti Pd, una deriva a sinistra e di ciò si sono scandalizzati. Proprio loro che stanno mandando il Paese, non in deriva, verso lo sfascio, ma governandovi dritto il timone. Sa che penso? Che la riuscita di una manifestazione sia da misurarsi più che sul numero dei presenti dalla rabbiosità degli insulti degli avversari. Stavolta hanno avuto la bava alla bocca e questo è buon segno. Una domanda: quanti saranno stati gli iscritti Cisl e Uil che hanno rimpianto di non essere stati accanto ai loro compagni al Circo Massimo.

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Piccoli berluschini NON crescono

Fronte del video di Maria Novella Oppo

Dividi et impera

Le reazioni della destra alla grande mobilitazione della Cgil erano così prevedibili che avremmo potuto riferirle con un mese di anticipo. Mancano solo gli insulti di Berlusconi, impegnato anche ieri nel suo personale reality da maleducato planetario, disturbatore dei consessi internazionali. Per parte sua ha parlato Brunetta, che ha la stessa statura fisica e mentale. E infatti ha copiato una vecchia dichiarazione del capo, secondo il quale i lavoratori che protestano «fanno una scampagnata». Più politica la dichiarazione fatta in anticipo (alle 8 del mattino a Omnibus) da Bocchino, che, prevedendo il successo della manifestazione, ha sibilato con rabbia queste parole: «La Cgil lavora per noi, perché divide il Pd, divide i sindacati e divide l’opposizione». Ergo: la maggioranza considera un suo preciso obiettivo la divisione dei sindacati, quasi che chi rappresenta gli interessi dei lavoratori fosse un nemico da abbattere per il governo di una Repubblica fondata sul lavoro.

RE090405I0  OBAMA-EUROPE/

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