Chi ha seminato l’odio

Cagliari 2008, la guerriglia dei “pacati” berluscones

di Francesca Ortalli(Unità)

Era l’undici gennaio del 2008 quando Cagliari fu messa a ferro e fuoco da un numeroso gruppo di teppisti. Si era in campagna elettorale, a febbraio l’appuntamento col voto regionale. La città rimase sconvolta e frastornata da una violenza che, fino a quel giorno, non si era mai vista. In particolare, poi, contro un rappresentante delle istituzioni, l’allora governatore della Regione Sardegna Renato Soru.

La sua abitazione fu trasformata in bersaglio e presa d’assalto da decine di manifestanti del centrodestra inferociti per l’arrivo dei rifiuti «importati» dalla Campania nei giorni dell’emergenza. Soru fu tra i primi a dare la disponibilità per accogliere quella “munezza” che Napoli non sapeva più dove mettere. Un gesto di solidarietà che diventò il casus belli per un attacco personale e politico di una gravità inaudita.

Cagliari fu per qualche giorno come Pianura: cassonetti incendiati, pattuglie di polizia e carabinieri in tenuta anti sommossa, scene di violenza gratuita. Il bilancio fu pesantissimo: sette arresti e dodici agenti feriti. Altri due teppisti furono presi il giorno dopo con alcune bottiglie incendiarie: un testimone li aveva sentiti darsi appuntamento sotto casa di Soru e aveva avvisato la Questura. Le reazioni indignate si sprecarono ma nessuno, specialmente nel centrosinistra pensò mai di utilizzare l’episodio per mettere a tacere l’opposizione.

I principali protagonisti degli scontri di quei giorni furono gli ultrà del Cagliari. Ma nella dinamica degli incidenti alla Digos apparve sin da subito una regia precisa con gruppi organizzati che muovevano all’assalto. Lo stesso questore di Cagliari Giacomo Deiana disse: «qualcuno ha pagato i teppisti violenti, che si sono uniti a pacifici manifestanti, per creare incidenti». Altro fatto inquietante fu la catena di Sms che partì in un battibaleno. Messaggio chiaro: appuntamento proprio quella sera di fronte alla casa del governatore.

Il testo è ancora disponibile sul sito www.peggiosoru.it, mai oscurato neanche sotto la campagna elettorale. Qui si possono leggere tuttora le dichiarazioni di Simone Spiga, dirigente nazionale di Azione Giovani, all’indomani della guerriglia: «Certamente rimane il dato complessivo, cioè tutte le proteste, anche le più estreme sono il risultato di folli decisioni di Soru che vorrebbe far diventare la Sardegna pattumiera d’Italia». Secondo Maurizio Gasparri invece, «i giovani militanti della destra hanno voluto esprimere la rabbia di chi contesta una politica come quella di Soru... Le sue scelte sono inaccettabili perché è Bassolino che si deve assumere le proprie responsabilità…. La procura di Napoli si occupa di vallette invece di seguire il consiglio del direttore Feltri che giustamente invoca le manette nei confronti di quanti hanno devastato la Campania».

Le manette, quindi secondo il “garantista” Gasparri, andavano bene per gli amministratori del centrosinistra, oggi vanno stoppate quando scattano per quelli del centrodestra, per non parlare poi del premier, assolutamente intoccabile. Nessuno poi si scandalizzò quando l’allora sindaco forzista di Olbia, oggi deputato del Pdl, il 23 settembre del 2006, ad un convegno organizzato dai Riformatori sardi contro il piano paesaggistico varato dalla giunta Soru dichiarò che serviva «un colpo di pistola o di fucile alla testa del governatore». E, per non essere frainteso aggiunse «se anche Soru morisse di morte naturale non dispiacerebbe a nessuno». Fu applaudito calorosamente dai presenti.

LO  SCEMO FASCISTA  DEL PAESE, CHE HA VENDUTO   LE “CHIAPPETTE D’ORO” A BERLUSCONI PER TANTI SOLDI.

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Cagliari che crolla

Secondo l’Istituto superiore di protezione ambientale, Cagliari è una delle città italiano più esposta al rischio di crolli. E sapete perché? Perché da circa 30 anni è nelle mani di una cosca massonica e ladra di destra; perché questi delinquenti pensano a cementificare le coste e le necropoli puniche, invece che mettere in sicurezza gli antichi (e bellissimi) edifici del centro storico.  Cagliari è morta, incivile, sporca, carissima, caotica, arrogante, senza cultura e senza un turista al mondo. O meglio, arrivano spesso delle belle navi da crociera e decine di aerei pieni di stranieri, ma… trovano il deserto totale, i negozi chiusi, i ristoranti che chiudono alle 14, nessun supporto turistico, i rari musei chiusi, ecc. Bisognerebbe arrestarli tutti i politicanti che hanno procurato questi disastri.

CAGLIARI  E’  UN PIATTO  INDIGESTO

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Tuvixeddu

Amici, a Cagliari si sta vivendo una delle tante assurdità di questo regimetto malavitoso. C’è una NECROPOLI PUNICA che tutto il mondo ci invidia. Bene. La cosca dei cementificatori, capeggiata da Silvio Berlusconi e dai suoi sodali pliripregiudicati, sta per coprire tutto con delle massicce colate di cemento. La cittadinanza più attenta è insorta, ma ai prestanome di Berlusconi non frega una mazza. Il sedicente presidente della regione: Cappellacci, il sindachetto di Cagliari: Floris, e tutta la banda Berlusconi-Zuncheddu (c’è persino un’assessora regionale, figlia di quel malavitoso di ex capo della massoneria: Corona, che sta cementificando le coste con orrente palazzine-porcilaia) STANNO  ACCAPIGLIANDOSI PER UN NUOVO SACCO DELLA PIU’ BELLA ISOLA DEL MEDITERRANEO!!!

FATE GIRARE!

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Carissimi fratelli e frittelle

Oggi siamo stati a trovare la zia Pina ad Assemini e, dopo pranzo, siamo stati a Marina Piccola dove ci aspettavano moltissimi amici di Cagliari e Quartu.  Inutile dire che mi hanno massacrato con l’invito a trasferirmi laggiù “per tornare nel mondo civile”…  Il Poetto era pieno di bagnanti come il giorno di Ferragosto, ma noi ci siamo fatti una bella passeggiata sotto la Sella del Diavolo al fresco. Troppe mosche, forse perché viene a piovere. Bellissimo pomeriggio a respirare iodio e mangiare gelati. Appena tornati a casa, ho dovuto accendere il camino: freddo e umido. Qui siamo a quasi 800 mt ed è un mese che dobbiamo accendere il camino… Nostalgia del mare.

CALDO A  CAGLIARI

calore

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Cagliari, città turistica

Un turista capita a Cagliari con il volo Alitalia delle 10 AM e arriva puntualmente con 12 ore di ritardo. Ormai è quasi mezzanotte e quindi tutti i ristoranti sono chiusi e la cittadina è deserta. Chiede di andare subito nella sua camera, con la speranza che nel frigo bar ci siano almeno noccioline. L’albergatore lo accompagna e chiede:  “Che cosa conta di fare domani ?”. “Mah, vorrei visitare la città. Voglio vedere tutte le cose caratteristiche di Cagliari.” “Bene, bene. E nel pomeriggio?”

VITA  FORSENNATA A CAGLIARI

cagliari

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Sardegna, inchiesta sugli incendi

Quasi tutti domati, ma i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare anche nella notte

Le indagini della Forestale: “La gente è esasperata e collabora”

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“Quasi tutti di origine dolosa”

In ginocchio gli allevatori. Le zone colpite per lo più adibite a pascolo
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dal nostro inviato CRISTINA NADOTTI (Repubblica)

Si cerca di spegnere gli ultimi focolai sui monti di Dolianova

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SASSARI – Un mucchio di fiammiferi sistemato vicino a una sigaretta, oppure un pezzo di iuta, che brucia lentamente e dà la possibilità a chi

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