Facciamoci sentire dal comune di Milano per salvare la casa di ALDA MERINI!

Ciao, amico di Facebook!!!!!…..Ti informo che è nata questa iniziativa a sostegno della Casa Museo per Alda Merini, una sorta di “mobilitazione permanente” affinchè gli impegni presi dal Comune di Milano per un luogo nel quale far “rivivere” la casa di Alda Merini vengano mantenuti. Sia individuata al più presto la sede e vengano fatti tutti i passi necessari per la collocazione di ogni oggetto appartenuto alla Poetessa e venga “ricostruita” e mantenuta la “magia” della casa dove ha abitato.Crediamo sia un atto dovuto: Alda Merini e la sua Poesia sono Patrimonio dell’Umanità.E’ stato preparato questo testo che può essere inviato, con un semplice “copia e incolla” all’Assessore alla Cultura che in prima persona ha dato la sua parola.Vi invitiamo a farlo e a diffondere questa iniziativa a tutti i vostri amici e contatti, fuori e dentro fb. Lo faremo ora e “a intervalli regolari” fino quando tutti gli impegni presi non saranno mantenuti.Grazie!Massimiliano Finazzer FloryAssessore alla Culturaassessore.finazzerflory@comune.milano.it – fax 02 88450104
Grati per quanto è già stato fatto invitiamo il Comune di Milano, l’Assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory e tutte le Istituzioni interessate a compiere OGNI passo necessario alla creazione della Casa Museo per Alda Merini.L’eredità poetica e culturale di Alda Merini, la nostra più grande Poetessa del Novecento, è Patrimonio dell’Umanità e dovrà essere consegnata integra alle future generazioni in tutta la sua ricchezza e assoluta bellezza.Parte integrante di questa eredità sono tutti gli oggetti che hanno fatto della sua dimora un luogo unico, emblema imperdibile è il Muro sul quale Alda Merini ha raccolto le sue “firme degli angeli”, non può andare perso.Fiduciosi che gli impegni presi saranno mantenuti. A nome di tutti i suoi ammiratori…..Nome Cognome…..

 Ti ringrazio sin d’ora, se vorrai collaborare con noi….Un abbraccio, Marco e Lucio!

IN  VIAGGIO  TRA  LE  NUVOLE

air-bus

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La mafia in azione

Incendiata l’auto di Barbara Montereale

12:56 CRONACHE
In fiamme la sua Honda. Accompagnò
la D’Addario a Palazzo Grazioli

barbara_b1

°°° Quanto fa due + due? Prima hanno svaligiato la casa di Patrizia D’Addario, portando via pc, cd rom, biancheria intima e vestiti… ora bruciano l’auto di un’altra testimone della puttanopoli di Burlesquoni. Le intimidazioni mafiose (oltre alle calunnie) sono l’arma preferita del cavaliere e della sua cosca. Ne so qualcosa anch’io.

BERLUSCONI PREOCCUPATO PER LA PIEGA DEGLI EVENTIbdittatore

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Maria Novella Oppo

Infine la confessione

Praticamente Berlusconi ha confessato. Infatti, dicendo che, se avesse saputo che la D’Addario era pagata, non l’avrebbe nemmeno fatta entrare a casa sua, ha ammesso di averla fatta entrare e di averla anche trattenuta per la notte. Cosa che peraltro non può smentire, viste e ascoltate prove e testimonianze. La notizia avrebbe meritato l’apertura dei tg, ma così non è stato perché, non piacendo a Berlusconi, non è una notizia. All’estero si regolino pure come vogliono, ma da noi è il capo del governo, o i di lui domestici ed elettrodomestici, a stabilire il rilievo dei fatti. Mentre, per quanto riguarda i commenti, è consentito applicare una censura a maglie più larghe. Purché i telespettatori non sappiano, ma siano costretti a decriptare le notizie attraverso le dichiarazioni postume, in particolare di Maurizio Gasparri, che ha il dono della delicatezza. E, a proposito di delicatezza, Berlusconi ha giurato che lui le escort non le paga. Le candida e basta.

cucciaqui2

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Da Marco Travaglio e la Oppo

(l’Unità)

Scodinzolini forever

Sia chiaro che noi stiamo con Minzolini. Anticipando di poche settimane la legge-bavaglio – che gli fa un baffo, lui il bavaglio ce l’ha incorporato – il popolare Scodinzolini ha spiegato alla stampa mondiale che il pornoscandalo di Puttanopoli che sta travolgendo il premier e ha destato le attenzioni anche di Avvenire e Famiglia Cristiana, ma persino di Tg5, Matrix, Giornale e Foglio, non è una notizia. È «gossip», «pettegolezzo», «chiacchiericcio» usato dai criminosi giornalisti stranieri, succubi di «interessi economici», a fini di «strumentalizzazione politica». Gliele ha cantate chiare. Chissà come dev’essersi sentito quel suo omonimo che fino a un mese fa si dedicava, per La Stampa, al gossip, al pettegolezzo e al chiacchiericcio (a proposito: che fine avrà fatto?). Ora il solito Di Pietro vorrebbe licenziarlo dal Tg1, forse ignaro del fatto che da due giorni le scuole di giornalismo e le facoltà di scienza della comunicazione sono prese d’assalto da orde di piccoli e piccole fans che, da grandi, sognano di diventare Minzolini. Anche la Rai ha dovuto transennare il cavallo di Viale Mazzini per contenere l’entusiasmo degli abbonati, ansiosi di pagare un canone triplo o quadruplo pur di garantire al nostro Pulitzer i necessari mezzi di sostentamento. Ora si spera che l’amico Silvio, che lo chiama «l’amico Minzo», voglia manifestargli un minimo di gratitudine: una farfallina tempestata di brillanti o un collier di diamanti modello Noemi potrebbero andar bene. O magari un invito nei bagni di Palazzo Grazioli. O, meglio ancora, una Mini azzurra: la famosa MinzoMini.

Maria Novella Oppo

Cane da guardia

Non si era mai visto niente di simile. Un direttore di tg (in specie il direttore del Tg1), che usa la tv pubblica per esporre agli spettatori la sua personalissima idea di non notizia. Dunque, il pedagogo Minzolini ci ha spiegato dal video che, nella storia delle ragazze pagate per passare le notti a casa Berlusconi, per lui non c’è niente di certo, né un’ipotesi di reato. Perché è chiaro che, anche se ne parlano tutti i giornali del mondo, una notizia non è una notizia, se non è una notizia di reato. E poi, quando è una notizia certa? Quando viene portata la prova (foto, registrazioni e testimonianze a riscontro) non ai magistrati, ma a Minzolini in persona, che ne giudicherà secondo il suo metro e le sue convenienze. E finalmente, se e quando la suprema corte di minzolinazione avrà accertato il reato, solo allora il nostro (anzi il suo) scatterà sulla notizia come quel mastino del giornalismo che è. E non quel cane da guardia del potere che sembra.

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BLA BLA BLA

A Montecitorio i sì sono stati 261 e 226 i no. Nove gli astenuti.
Il premier: “Entro il 30 novembre quindicimila persone avranno una casa vera”
Dl terremoto, ok della Camera
Il decreto adesso è legge

ROMA – La Camera ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto terremoto per l’Abruzzo. Il testo, già approvato al Senato, è dunque legge. I sì sono stati 261 e 226 i no. Nove gli astenuti. “Entro il 30 novembre quindicimila persone avranno una casa vera, confortevole e addirittura ammobiliata – conferma Berlusconi – Mai in Italia, e nemmeno nel mondo, si è data una risposta così tempestiva a un’emergenza così grave. Ce lo riconoscono tutti”.

°°° E’ verissimo, lo riconosce tutto il mondo che questa è L’ENNESIMA CAZZATA DI MAFIOLO. Ormai lo conoscono e ridono, anche se sono tutti molto preoccupati per noi, per l’Europa e per il mondo intero. Se non sbaglio, aveva detto le stesse identiche stupidaggini dopo il sisma del 2002… e quelli stanno ancora per strada. Ma poi… aveva promesso le case a luglio, poi a settembre, poi a ottobre… campa cavallo! Il lodo alfano è passato in due settimane, per i terremotati ci sono voluti quasi TRE MESI solamente per emanare un decreto bluff SENZA UN CENTESIMO REALE! Gli unici soldi veri sono i 480 milioni della UE (se non se li sono già mangiati) e qualche milione dalle sottoscrizioni popolari. Silvio i soldi che c’erano li ha regalati alla chiesa miliardaria e ai ricchi evasori fiscali, con l’abolizione dell’Ici, e ai suoi faccendieri amici della truffa Alitalia. Saranno contenti i trentamila sfollati delle tendopoli, che sono passati da meno dieci gradi a più 40. E quelli che stanno da amici o negli alberghetti della costa? E… quanti sono ospiti nelle sue case? Prosit.

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Middle class

Dopo una giornata pesantissima in ufficio, con ben cinque ore di straordinario, il dirigente regionale tornò a casa, salutò distrattamente la moglie, e si fiondò nel suo studiolo. “Non ceno!” rispose seccato alla fatidica domanda serale. Accese la lampada da tavolo, aprì febbrilmente la cartella e mise sulla scrivania la cosa che lo aveva fatto dannare per tutto il giorno: “A noi due, maledetto 27 orizzontale!” sibilò ghignando.
(lucio salis 2002)


FANNULLONI TIPICI

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previti2

brunetta-pisolo-21maggio2009

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Si lamentano loro…


… Sapessero che qui hanno aumentato sette volte i prezzi delle sigarette e della benzina (anche quando il barile di greggio era a 23 euro), impediscono alle giovani coppie di mettere su casa e alle altre di avere figli o alle donne di lavorare se sposate e in pericolo di figliare… non parliamo delle bollette triplicate senza motivo e di altre tasse evidenti o nascoste…

ladri-oggi

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Da Dagospia

CENSU-RAI! – TG1 E TG2 A PRANZO CANCELLANO COMPLETAMENTE LA SPUTTANOPOLI DI BARI E LE “BOMBE” DI PATTY E BARBARA – AL TG3 LA NOTIZIA È L’APERTURA – INTANTO ANCHE ‘IL FOGLIO’ DI FERRARA MOLLA MINZO: “AL TG5 ALMENO UN’OMBRA DI PATRIZIA LA SI È INTRAVISTA…”
camera,letto,papi,

Il gioco si fa duro e i telegiornali Rai rispondono presente. Nelle edizioni di pranzo di oggi sia il Tg1 di Minzolini, sia il Tg2 dell’interregno post Mazza sono andati oltre ogni previsione, superando abbondantemente i servizi onirici di questi giorni. Se fino a ieri l’inchiesta di Bari veniva trattata non nominando mai il fatto, oggi a Saxa Rubra sono andati oltre.
MINZOLINI E BERLUSCONI

minzo

Il Tg2 delle 13 e il Tg1 delle 13.30 non hanno dedicato neanche un secondo alle nuove rivelazioni bomba dell’inchiesta barese sul Cime di Rapa Gate. Non soltanto le indiscrezioni sui video di Patrizia in camera da letto con Papi-Silvio, ma neanche le affermazioni messe a verbale dalla nuova testimone Barbara sia in Procura che in un’intervista a Repubblica destano l’interesse dei due tg.

Il fatto che la ragazza abbia confermato sia la storia di soldi sia il sesso tra Papi e Patty non è stato giudicato meritevole di menzione. Se fino a ieri il tentativo era quello di lasciare la vicenda fuori dai titoli (con Dipollina che ha ribattezzato Minzolini “Zero Tituli”), oggi addirittura il caso rimane fuori dai tg. La vicenda, che apre le prime pagine di tutti i giornali con le nuove notizie arrivate da Bari, è passata completamente sotto silenzio. E pensare che il Tg3 ci ha aperto l’edizione delle 14.25…

2 – ANCHE IL FOGLIO DI FERRARA MOLLA MINZOLINI: “AL TG5 ALMENO UN’OMBRA DI PATRIZIA LA SI E’ INTRAVISTA…”
Da “Il Foglio”

Il re dei re del retroscena accusato di mancata messa in scena: forse surreale contrappasso, magari ritrovata saggezza. Fatto sta che Augusto Minzolini manco ha messo piede al Tg1 che è finito sulla graticola. Vero che, appena arrivato, ha fatto sapere che di gossip – avendo a lungo praticato quello politico sui giornali – non se ne sarebbe né visto né sentito.

E’ la metanoia minzoliniana, diciamo, in qualche modo opportuna e dovuta, visto che il Tg1 – tiggì ammiraglio su rete ammiraglia: sta praticamente tra il senso delle istituzioni e la capitaneria di porto – non è cartaccia stampata, e se non è dogma certo si avvicina all’atto di fede. E quindi benissimo si capisce che non può mica mandare i suoi cronisti a inseguire col microfono, vicolo per vicolo, magari in groppa a un motorino, le ragazze di lieve vita come una Sarzanini qualunque.

Non perché potrebbe risultare imbarazzante per il desco famigliare all’ora di cena (se hanno fatto pratica con i programmi televisivi pomeridiani, quelli possono sopportare tutto), ma proprio perché il ruolo del maggior telegiornale del servizio pubblico deve avere, mettiamola così, una compostezza e un’autorevolezza che altri possono più gagliardamente schivare.

Per sua stessa, ovvia natura, il Tg1 è quanto di più vicino alla visione del Conte Zio: sopire, troncare; troncare, sopire – non certo per eludere, diononvoglia, ma quantomeno per non sbracare. Il gossip, dunque, non prevarrà. Come disse con elevato (e meglio: rinnovato) spirito Minzolini nel momento del suo insediamento, ci si occuperà di vita reale, e va a sapere se il sospetto transito di insospettabilmente vivaci fanciulle in casa altrui sia roba da vita reale.

Quindi, è la saggezza di Saxa rubra che strutture la cauta scaletta minzoliniana; non banale e deprecabile opportunismo, ma necessario senso dell’opportunità. Guidare il TG1 è più faticoso che presidiare un ministero, portare un Tir dal Brennero a Bari (al povero Riotta, per dire, non bastava la giornata neanche per infilarsi la giacchetta), e del resto Minzolini per la bisogna è ancora un fresco neopatentato.

Certo, un tiggì di quelli saldamente ancorati tra la vita reale e l’autorevolezza – si potrebbe dire tra il pianerottolo e una discussione all’Aspen – avrebbe allora una scaletta che dall’Ira porta alla Corea, dalla social card alla crisi economica, da Dahrendorf all’enciclica papale; poi volendo, e senza strafare, pure quello che si travestiva come la mamma morta per beccarsi la pensione e qualcosa sulle faccende baresi. Dove si trovano le friselle e “la signora D’Addario” (Fitto dixit).

Con garbo, pian pianino, una parola è poca e due sono troppe – ma se qualcosa si deve dire, che non sia proprio un elaborato da Settimana Enigmistica dove evaporano le signorine e si materializzano i giudici comunisti: a volerci capire qualcosa, erano più facili i misteri nordcoreani.

Così che persino quei malpensanti dell’opposizione (la scossa? Frequentano magistrati? Elettricisti?), hanno finito col compiere il passo inconcepibile: lodare il Tg5 di Mimun, che spigliatamente un giorno ha prodotto un ineccepibile servizio sul fatto se sia meglio il gelato in coppetta o quello sul cono. Ma almeno un’ombra di Patrizia, temerariamente, lì si è intravista.

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rai_bavaglio

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