Stupro di gruppo, carcere non obbligatorio
Rivolta delle donne contro la Cassazione
°°° BENE! COMINCIAMO DA QUESTI STRONZI DELLA CASSAZIONE, INFARCITA DA CORROTTI BERLUSCONIANI!!!
°°° BENE! COMINCIAMO DA QUESTI STRONZI DELLA CASSAZIONE, INFARCITA DA CORROTTI BERLUSCONIANI!!!
La Cassazione rigetterà questo inutilissimo referendum per un semplice motivo: essendo l’Italia una repubblica parlamentare – nonostante i 18 anni di devastazioni della mafia – il paese non può restare senza una legge elettorale. Dunque, se si abrogasse il porcellum e Napo sciogliesse le camere… con quale cippa di legge si andrebbe a votare? Ecco perché è una puttanata.
MINCA! PER LA SORPRESA MI SONO DISOSSATO IL MOUSE…
NOI BLOGGERS SIAMO UN PESANTE MACIGNO CHE SCHIACCERA’ MAFIOLO E IL SUO SQUALLIDO REGIMETTO
Il sito internet non si può qualificare come un contesto dialogico aperto ai contributi degli utenti, ma rappresenta il mezzo di divulgazione di un elaborato critico destinato ad un numero indeterminato di lettori. In pratica, è un prodotto editoriale che – in quanto tale – può godere delle garanzie in tema di sequestro che
Interni
La Cassazione agli assessori:
non fate assumere le vostre mogli
Gli assessori, e i politici locali, hanno l’obbligo di astenersi nelle votazioni nelle quali si decide l’assunzione di un loro famigliare, come nel caso delle mogli. Sentenza della Cassazione che intima l’obbligo di astenersi. Una decisione che farà discutere.
°°° Vedete come ci hanno ridotti? Nei paesi civili NON c’è bisogno di fare una sentenza così: semplicemente NON ESISTE un nepotismo così sfrenato e volgare.
C’E’ SEMPRE CHI TIRA LA CARRETTA PER GLI ALTRI…
+ Pretende troppo sesso dalla moglie Condannato in Cassazione: è stupro
La Cassazione condanna un marito:
“Non esiste il diritto all’amplesso”
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Circolare della Asl ai medici che da anni tengono i corsi
negli istituti della città: e scoppia l’ennesima polemica
“Basta lezioni di sesso a scuola”
Diktat a Milano: troppo esplicite
di FRANCO VANNI
“Basta lezioni di sesso a scuola” Diktat a Milano: troppo esplicite
MILANO – La Asl vieta ai suoi operatori di fare educazione sessuale agli studenti sotto i sedici anni. Da ora potranno solo istruire mamme e insegnanti, a cui spetterà poi il compito di rispondere alle domande dei giovani. Una circolare, datata 18 giugno, cancella infatti gli incontri fra i ragazzi e gli esperti, chiamati da 30 anni a parlare alle classi senza la presenza dei professori.
Nel documento, la direzione dell’azienda sanitaria dispone che “non debbano essere ulteriormente svolte attività di educazione alla salute nelle istituzioni scolastiche che prevedano un rapporto diretto fra gli operatori e gli allievi delle scuole dell’obbligo”. E nelle scuole scoppia la protesta, per una decisione considerata “bigotta e inspiegabile”.
Una scuola media cittadina ha già scritto una lettera alla Asl in cui chiede spiegazioni, e almeno altri 11 istituti si preparano a farlo. Gli insegnanti sbottano: “Si vuole impedire che gli studenti sappiano troppo di profilattici, malattie e interruzione di gravidanza”. I professori da settembre continueranno a proiettare filmati sulla crescita e a dare descrizioni anatomiche di pene, vagina ed embrione. In più, dovranno rispondere alle domande – solitamente molto dirette – che i ragazzi fino a oggi hanno rivolto agli operatori Asl, sempre in forma anonima, tramite questionari. Nel documento si precisa infatti che “i destinatari diretti dei nostri interventi sono gli adulti (insegnanti e genitori)” e non i giovani, che sono “destinatari indiretti”. In pratica: l’operatore spiegherà alla professoressa o alla mamma come si mette un preservativo. La signora poi lo illustrerà al figlio sedicenne. “E’ assurdo – dice un’insegnante che da anni segue l’educazione sessuale – l’attività funzionava perché c’era un contatto diretto fra ragazzi e operatori, e questo aiutava a superare l’imbarazzo”.
La circolare disciplina pure le visite ai consultori. Anche in quel contesto, si legge, “non dovranno essere posti in essere momenti educativi diretti da parte degli operatori Asl”, che dovranno quindi fare da guide e basta. La circolare arriva dopo la polemica innescata dal settimanale “Tempi”, che il 5 maggio in un articolo titolato “Un innocuo sapore di fragola – il sesso chiedi e gusta spiegato ai ragazzini delle scuole medie”, nel descrivere le visite di una terza media in consultorio parlava di un progetto “calato dall’alto dall’Asl locale” che instillerebbe nello studente “un senso di onnipotenza negativo per la sua crescita e per chi gli sta intorno”. Detto fatto, progetto sparito. Per la cronaca: su 110 ragazzi che avevano partecipato all’incontro descritto da “Tempi”, 103 si erano poi detti soddisfatti e per nulla imbarazzati.
(26 giugno 2009)
°°° Non c’è nulla da fare: siamo ostaggio di una chiesa bandita e arrogante e di una ciurmaglia di depravati ipocriti. Ma come si permettono i corrotti/corruttori, pedofili, drogati, viziosi debosciati, di sindacare sulla vita nostra e dei nostri figli?
Marco Travaglio
Truppe mammellate
Se Gino Flaminio fosse un politico, si direbbe che la sua condanna in primo grado non vale: c’è la presunzione d’innocenza. Se fosse del Pdl, si direbbe che è un perseguitato politico. Invece ha osato raccontare la sua storia con Noemi, la ragazza «allevata fin da piccola da papi Silvio», che fa a pugni con quella raccontata da papi Silvio e papà Elio. Ecco dunque scatenarsi le Truppe Mammellate a protezione dell’anziano satiro brianzolo: Belpietro e i servi del Giornale spiegano che «il supertestimone è un rapinatore» (rubò un telefonino e picchiò un poliziotto), dunque mente. Ora, a parte che anche un condannato può dire la verità, qui nessuno è riuscito a smentire nulla. Anzi, dopo l’intervista a Repubblica, Al Pappone ha dovuto ammettere la vacanza di 10 giorni a Capodanno con Noemi minorenne e altre 30 squinzie. Una cosina da niente, per chi aveva giurato: «Ho incontrato Noemi 3-4 volte, sempre coi genitori». Del resto, chi si dovrebbe intervistare su Noemi, se non il fidanzato che è stato con lei giorno e notte per un anno e mezzo? Il problema semmai riguarda i coniugi Letizia, amiconi di Al Pappone, che per 18 mesi hanno affidato la figlia a un rapinatore, che spesso dormiva in casa loro. Papi Silvio sapeva? Ma non tutto il male viene per nuocere. Se i condannati non han più diritto di parola, Giornale e Panorama smetteranno di intervistare tre quarti del Pdl, o peggio ancora Bobo Maroni, condannato per aver picchiato un poliziotto, dunque ministro dell’Interno. Gino si sbrighi a farsi condannare in Cassazione: un posto di sottosegretario non glielo leva nessuno.
°°° LE MINCHIATE DI BURLESQUONI CAMPATE IN ARIA…
La Camera degli imputati
Tira una gran bell’aria, in Sicilia. Il viceministro Gianfranco Miccichè (Pdl) dà del «farabutto» al coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Castiglione, già condannato in primo grado per turbativa d’asta a 10 mesi per gli appalti truccati dell’ospedale di Catania. Il governatore Raffaele Lombardo, indagato per abuso d’ufficio con Cuffaro dell’Udc (hanno messo in piedi un ufficio stampa di 20 giornalisti, tutti capiredattori, roba che nemmeno la Casa Bianca), azzera la giunta e ne fa una nuova. Continuerà a farne parte l’assessore ai Beni Culturali, Antonello Antinoro (Udc), indagato per voto di scambio mafioso nel silenzio dei due magistrati antimafia, Russo e Ilarda, che fanno parte della stessa giunta. Antinoro è pure candidato alle Europee: se tutto va bene, lo esportiamo a Strasburgo. Per non farci mancare nulla, Piercasinando ha riportato alla Camera l’ex governatore siciliano Giuseppe Drago: l’anno scorso, quando fu eletto, era già stato condannato in appello a 3 anni per peculato, con interdizione perpetua dai pubblici uffici (nel 1998 scappò con la cassa dei fondi riservati al governatore, poi disse di averli spesi in beneficenza, ma non era vero). Ora la Cassazione ha confermato condanna e interdizione, portando a 17 il numero dei pregiudicati nel Parlamento italiano. Ma, anziché mettere Drago alla porta, la giunta per le elezioni della Camera ha avviato una lunga procedura per vedere se sia il caso di eseguire una condanna definitiva (per Previti impiegò 2 anni). Intanto prosegue il dibattito nel Pd per vedere se sia il caso di allearsi con l’Udc. Auguri.
Frottole e calunnie
di GIUSEPPE D’AVANZO
Frottole e calunnie
Silvio Berlusconi, pur in questo momento difficile della sua avventura politica, dovrebbe trovare un maggior controllo per riconciliarsi con una realtà che, nei suoi monologanti flussi verbali, diventa ogni ora di più leggenda, fiaba, sceneggiatura da scrivere e riscrivere secondo l’urgenza del momento. Il premier deve fare questa fatica, se ne è in grado, nel rispetto soprattutto di chi lo ascolta (e anche di se stesso).
Da giorni, il premier urla a gola piena e in qualsiasi occasione propizia contro Nicoletta Gandus, presidente del collegio che ha condannato David Mills testimone corrotto dal premier. Berlusconi con ostinazione ne vuole screditare la credibilità, la reputazione, l’imparzialità e umiliandola, senza un contraddittorio, pensa di salvare la faccia dinanzi al mondo; di cancellare con la sola forza della sua voce onnipotente e delle sue frottole indiscutibili (e mai discusse dai media) l’illegalità che il processo Mills ha ricostruito e la serena indipendenza che ha ispirato il giudizio. Il premier, da anni e da tre giorni tutti i giorni, dipinge quel giudice come “un nemico politico”, come “un avversario in tutti i campi”, come “un’estremista”. I suoi avvocati sono giunti a rimproverare a Nicoletta Gandus “attacchi e insulti contro il premier”. Quali?
L’aver firmato un appello di “condanna della politica di repressione violenta e di blocco economico messa in atto dal governo israeliano nei confronti della popolazione palestinese” senza dire che la Gandus è ebrea e quell’appello era firmato da ebrei e “in nome del popolo ebreo”. Il capo del governo sostiene che quel giudice “ha dimostrato avversione nei suoi confronti”. La prova? La Gandus ha firmato un appello contro la legge sulla fecondazione assistita o, con centinaia di giuristi e accademici, un appello alla politica – a tutta la politica – per riequilibrare leggi che avrebbero distrutto “il sistema giudiziario e compromesso il principio della ragionevole durata dei processi”, come poi è stato. Da quell’appello vengono maliziosamente estratte, a proposito della legge berlusconiana che modifica i tempi della prescrizione (la “Cirielli”), due sole parole, “obbrobrio devastante”. Le due parole sono gettate sul viso della Gandus come se fossero state dette o scritte da lei e non dal presidente della Corte di Cassazione, Nicola Marvulli.
Nel corso del tempo, Berlusconi si è spinto fino alla calunnia. Al devoto Augusto Minzolini, neodirettore del Tg1, riferisce di avere un asso nella manica per dimostrare la faziosità di quel giudice. “Ho un testimone che ha ascoltato una conversazione tra il presidente del Tribunale Nicoletta Gandus, e un altro magistrato. La Gandus ha detto questa frase al suo interlocutore. “A questo str… di Berlusconi gli facciamo un c… così. Gli diamo sei anni e poi lo voglio vedere fare il presidente del Consiglio”” (la Stampa, 18.06.08). Dov’è finito questo testimone? Perché non ha mai raccontato in pubblico e a un altro giudice la volontà pregiudiziale della Gandus? Di questo testimone non si è avuta più notizia né nelle carte della ricusazione presentata dai legali del capo del governo né, dopo un anno, ora che Berlusconi è ripartito lancia in resta contro la magistratura.
Quel testimone non è mai esistito, quella conversazione non c’è mai stata. Berlusconi ha inventato l’una e l’altra di sana pianta calunniando il giudice milanese, mentendo a tutti coloro che lo hanno ascoltato e magari lo hanno preso sul serio.
La Gandus accoglie da anni in silenzio gli insulti del capo del governo, ascolta imperturbabile le frottole che sparge sul suo conto. Fa bene a tacere. Berlusconi chiede soltanto la rissa per superare le curve che lo stanno screditando (o rivelando). Il premier ci va a nozze nel discorso pubblico che si fa nebbia e rissa. Ne ricava la radicalizzazione del suo consenso, e questo è l’unica cosa che gli serve e vuole. E tuttavia, anche per Berlusconi, ci deve essere un limite alla manipolazione della realtà e proporgli quel limite, la necessaria coerenza delle sue parole alle cose, ai fatti, alla storia delle persone, deve essere fatica quotidiana di chi lo ascolta. Può continuare, il premier, a ripetere senza che alcuno lo interrompa di non aver mai conosciuto David Mills nonostante l’avvocato inglese abbia detto e scritto di averlo incontrato, per lo meno, in due occasioni? Quando Berlusconi verrà a spiegarci che la seconda guerra mondiale è scoppiata perché un dissennato Belgio ha invaso il distratto Terzo Reich? O che il Sole gira intorno alla Terra immobile? Può credere il premier di essere sempre nella poltrona bianca di Porta a Porta?
°°° Ed ecco, amici, dopo le minchiate di ghedini, di gasparri, di lupi, e di tutti i picciotti della cosca – A RETI UNIFICATE – il serio e documentato D’Avanzo ci porta un po’ di verità su questi attacchi volgari, mafiosi, e falsi di silvio berlusconi nei confronti di una giudice ESEMPLARE, corretta, e di onestà specchiata. Fate girare.