Salute e grano! Bondi (ma chicazzè?) contro il grande Monicelli

Monicelli ai giovani: “Ribellatevi”
Bondi: “Parole gravissime”
Il regista parla dei tagli alla cultura e esorta gli studenti della scuola statale di cinema e tv “Roberto Rossellini”: “Dovete usare la forza per protestare e sovvertire”. Il ministro: “Non si rende conto delle conseguenze delle sue parole”. Cicchitto: “Un auspicio irresponsabile”
°°° Peccato che le parole di Monicelli siano da sposare in pieno e che, semmai, le colpe di un eventuale ritorno alla violenza sia da addebitare interamente all’operato barbaro e malavitoso di questo regime ignorante.  Ma come si permettono due lacchè piduisti e malavitosi, che non hanno MAI fatto un cazzo nella vita, di insultare così il Maestro?!

bermuss

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Calderoli:l’anello mancante

“Ecco l’anello mancante tra scimmia e uomo”

Il mondo scientifico è in fermento
Uno scienziato sudafricano ha trovato in una cava lo scheletro di un ominide: la specie potrebbe essere la congiunzione tra austrolopiteco e homo abilis

°°° Somiglia in maniera impressionante a Calderoli. Ma anche a Gasparri, a Bondi, a La Russa, a Cicchitto, a Belpietro, a Minzolini…

lega.lo

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Li stanano tutti…

… e gli faranno pagare molti soldoni. A tutta la cosca.

L’editoriale: “I nostri giornali non fanno altro che registrare fatti veri”

Il capogruppo aveva insinuato l’uso di “mezzi illeciti” a fini di eversione

Il Gruppo Espresso querela Cicchitto

“Da lui affermazioni vergognose”

ROMA – “Il Gruppo Editoriale L’Espresso respinge con sdegno le vergognose affermazioni con le quali l’On. Cicchitto accusa i giornali del Gruppo” e annuncia di aver dato mandato di querelare il capogruppo Pdl alla Camera.
A far reagire il gruppo editoriale le parole di Cicchitto quando accusa l’Espresso “di utilizzare ogni mezzo, con prevalenza di quelli illeciti, per scardinare gli attuali equilibri politici” e sostiene che in tal modo: 2è evidente che ci si trova di fronte ad un nuovo tipo di eversione”.
“I giornali del Gruppo Espresso – prosegue il comunicato – non fanno altro che registrare fatti veri e sottoporli all’attenzione dei loro lettori, come è dovere di ogni servizio giornalistico che si rispetti”.
Per tutto questo il Gruppo Editoriale L’Espresso ha dato quindi mandato al prof. Carlo Federico Grosso di querelare l’on.Cicchitto.

CICCHITTO,  MA VAI A CAGARE!!!

b-vaccagare

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Cicchitto il santo, Aracu la mammoletta

L’inchiesta a Pescara parte dal memoriale dell’ex moglie del parlamentare Pdl Aracu
Che denuncia: “Vicenda nata dall’odio di questa donna, vuole distruggermi”
Cicchitto indagato per ricettazione
L’accusa: “Prese soldi per una candidatura”
Le rivelazioni dell’Espresso. “Sono indignato, querelo tutti, piena fiducia nella magistratura”

°°° Non mi fido. Se Cicchitto si è rivolto ad avvocati del posto… immagino già a che giro appartengano. Non sarebbe così “sportivo” e fiducioso nella giustizia, altrimenti.

I GIUDICI LOCALI SARANNO COME QUESTO POLIZIOTTO?

“No, capo, qui non vedo niente di sospetto…”

poliziotto sveglio

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Ha parlato il piduista marcio!

CICCHITTO, DA REPUBBLICA UN NUOVO TIPO EVERSIONE

“E’ chiaro che il gruppo editoriale Repubblica-Espresso non gioca una partita giornalistica, ma politica con l’obiettivo di scardinare gli equilibri politici usciti dalle elezioni. Adesso si usa come fattore di destabilizzazione l’attacco ad ogni aspetto, meglio se falsi, della vita privata di Berlusconi, ricorrendo ad ogni mezzo con prevalenza a quelli illeciti. E’ evidente che ci troviamo di fronte ad un nuovo tipo di eversione. Coloro i quali a livello politico cavalcano questa tigre non si rendono conto che da ora in avanti la vita privata di ogni personaggio pubblico sara’ esposta ad ogni possibile ricatto e ad ogni possibile manipolazione. Mancava solo questo per arrivare all’imbarbarimento totale della vita politica italiana”. Lo afferma il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto.

CICCHITTO CICCHETTA

Dopo essersi iscritto (fascicolo n. 945, tessera 2232, data di iniziazione 12 dicembre 1980) alla loggia massonica P2, venne estromesso dal PSI. Riammesso verso la fine degli anni Ottanta da Bettino Craxi, seppure in ruoli marginali, ha poi adottato le posizioni del segretario del PSI, fino alla dissoluzione del partito a causa delle inchieste di Mani Pulite. A seguito del congresso di scioglimento del PSI, prima di aderire a Forza Italia, ha fondato nel 1994 a Roma insieme ad Enrico Manca, il Partito socialista riformista (PSR).

Da Travaglio:

L’altra mattina a Omnibus, su La7, si parlava del revival di Craxi. Dibattito molto equilibrato: dalla parte di Craxi, quattro craxiani (Bobo Craxi, Fabrizio Cicchitto, Giorgio Benvenuto, Filippo Facci); dalla parte dei fatti, un giornalista di “Diario” (Gianni Barbacetto), per giunta collegato da Milano con lo studio di Roma. Mezz’oretta di incenso per il fu Bettino, poi – quando stava per toccare a Barbacetto – il Facci l’ha avvertito: «Se è venuto a parlarci delle solite sentenze, lo faccio secco». Purtroppo Barbacetto era venuto proprio a parlare delle solite sentenze: quelle che fanno di Craxi un corrotto pregiudicato e latitante per aver accumulato sui suoi conti svizzeri qualcosa come 50 miliardi di lire, poi suddivisi fra se stesso (investimenti in alberghi, appartamenti in Italia e in Spagna, un jet privato, qualche miliardo in Cct), il barista Raggio, la contessa Vacca Agusta, l’attricetta Anja Pieroni, il fratello Antonio (seguace del guru Sai Baba) e il figlio Bobo per l’affitto di una villa a Saint Tropez. Ma non gli hanno neppure lasciato finire una frase. «Noto provocatore! Informatore dei servizi segreti!», tuonavano Cicchitto e Bobo, alzandosi dalla sedia. Poi lasciavano lo studio strillando: «Ci avete attirati in una trappola!». Han detto proprio così: trappola. Nella democrazia che hanno in mente, non basta essere in quattro contro uno: bisogna eliminare anche quell’uno. Il conduttore Antonello Piroso è un bravo giornalista, ma non proprio un cuor di leone: siccome ormai il regime s’è fatto ambiente, gli era parso del tutto naturale chiamare quattro persone a difendere il corrotto pregiudicato latitante e una sola a dire la verità. Così, mentre il piduista e il figlio d’arte fuggivano starnazzando, lui s’è scusato con loro anziché con Barbacetto.

CICCHETTA IN UNA BELLA  IMMAGINE

carta-igienica-euro

QUI  UN ROTOLO DI  CARTA PER CULO

cicchitto

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Di Pietro bacchetta Napolitano …

(giustamente), per la soavità con cui tratta Alfano e Burlesquoni. Franceschini si erge a paladino  del Presidente della Repubblica (a torto). La cosa ridicola, come sempre, è l’intervento di questo buffone piduista e malavitoso:

Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, quella di Di Pietro è “una pericolosa deriva dell’avventurismo e dell’estremismo giustizialisti“.

L’ITALIA SOTTO IL GIOGO DEL REGIMETTO MAFIOSO

giogo

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I deliri di un venduto

Ad Arcore Il leader leghista: dietro queste porcate ci sono sempre gli agenti
Bossi e il premier:

«I Servizi usano

le donne , prima impiegavano le bombe»

Intercettazioni, allarme dei pm antimafia. Alfano al Quirinale per discutere del ddl

Umberto Bossi
bossi

ROMA — «I servizi segreti sono una brutta roba». «Die­tro a queste porcate ci sono sempre i servizi». «Invece di farsi accompagnare dai servi­zi, è meglio farsi accompagna­re dalla

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La mafia…

…incurante del fatto che è assoluta minoranza nel paese e nel mondo, va avanti per la sua strada devastante. E le opposizioni? Sapete qualcosa che non so? L’opposizione si è schierata davanti a Montecitorio e si è incatenata ai portoni? NAAAAAAAAAA… Questi continuano a combattere i carri armati con le cerbottane, le corazzate coi canottini per bambini… E il regime di mafia-P2 se la ride.

INTERCETTAZIONI: ALFANO, ACCORDO SU TESTO OGGI FIDUCIA

“Il testo e’ quello dell’accordo di maggioranza”. Cosi’ il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, risponde ai cronisti, al termine della riunione sul ddl intercettazioni cui hanno preso parte il ministro dell’Interno Roberto Maroni, il ministro della semplificazione legislativa Roberto Calderoli, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito, la presidente della Commissione Giustizia Giulia Bongiorno, i capigruppo della Lega e del Pdl Cota e Cicchitto e Niccolo’ Ghedini. Alle 16 il Governo porra’ la questione di fiducia sul testo uscito dalla Commissione Giustizia, al quale e’ stato apportato, ha detto ancora Alfano “solo un aggiustamento tecnico che ho proposto”.

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LA LINGUA DI ALFANO DAVANTI AL CULO DI BERLUSCONI

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ECCO IL NUOVO PIATTINO CHE CI STANNO PREPARANDO:

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Nervi a fior di pelle nella sede Pdl

Nervi a fior di pelle nella sede Pdl
di Natalia Lombardo

«Silvio non ha fatto campagna elettorale, ecco perché questo calo»: così una parlamentare del Pdl a caldo commenta quei due punti e mezzo persi rispetto alle politiche 2008. Nessun «comizio oceanico, la pancia del nostro partito si mobilita solo quando si muove il leader». E invece no. Le aspettative deluse provocano grande nervosismo nel quartier generale del Pdl in Via de l’Umiltà. Dopo l’una di notte si confermano le proiezioni Rai: 35 per cento al Pdl, 26,8 il Pd, boom della Lega al 9,5 che sta superando in Veneto. I dati che arrivano nella notte fanno scendere ancora il Pdl: una fortissima sconfitta per Berlusconi e il suo partito. Una perdita di 2,4 punti rispetto al 2008, quando il Pdl ha preso il 37,4. Già alle undici di sera le prime proiezioni Sky hanno fatto impallidire gli uomini del Pdl: 39 il Pdl, 27,5 il Pd.

I “colonnelli” pidiellini dopo la gelata del dato Rai sono scomparsi. Saliti al secondo primo piano e chiusi in riunione. All’una scende Denis Verdini arrabbiato: “Questi sono numeri al lotto! Noi abbiamo altri dati, questi conti non tornano”. Se la prende con “l’astensionismo al Sud”, Ignazio La Russa in tv mira sul Capo: “Berlusconi gli ultimi giorni ha fatto campagna elettorale per Pdl e Lega”. Scende Fabrizio Cicchitto infastidito: “Miglioriamo rispetto alle europee, facciamo un passo indietro sulle politiche 2008 per effetto dell’astensionismo”, ma “teniamo rispetto altri governi europei”. Ma sono due punti e mezzo: “Nel 2008 c’erano i pensionati di Fatuzzo con noi…”. Magra consolazione. Maurizio Lupi è scuro in volto, rassegnato su un “36%”. Capezzone aspetta impalato ma non lo intervista nessuno.

I nervi erano a fior di pelle già sul 39%, alle undici. Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato, arriva all’insulto: alla domanda, posta da noi lungo la strada, se non si aspettavano qualcosa di piu’, urla: “ma stai zitta! Basta con queste domande, ma vai a fare il funerale a Franceschini”, attacca entrando in macchina. Piu’civile il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che considera “il 39 un buon risultato” e semmai lo preoccupa la “così bassa affluenza alle urne a Roma”.
Alla chiusura dei seggi nessuno si sbilancia, a via de l’Umiltà, fra buffet con pendette tricolori e telecamere, man mano cresce l’agitazione. “Se arriviamo al 40 per cento dopo questa campagna elettorale andiamo alla grande”, dice Beatrice Lorenzin, l’anti-velina del Pdl. Bonaiuti c’è ma non si vede.

Berlusconi è a Villa San Martino ad Arcore, con il figlio Piersilvio e, forse, anche Luigi, ultimogenito avuto con Veronica. Parlerà oggi, forse addirittura domani. Il traguardo sperato è il 40. Anzi, fino al giorno prima, (pur non potendolo fare) ha sbandierato il boom del “45 per cento”. Il premier ha rinviato il voto fino a ieri pomeriggio alle sei, quando si è recato al seggio 502 della scuola elementare Dante Alighieri di via Scrosati a Milano, dove votava anche mamma Rosa. Ad accompagnarlo Licia Ronzulli, una delle pupille candidate alle europee, e il candidato alla Provincia Podestà. Fuori dal seggio, nonostante il silenzio elettorale a urne aperte, Berlusconi fa campagna elettorale: “L’Italia avrà l’affuenza alle urne piu’ alta d’Europa”, quando di solito è il Belgio, che il Pdl sarà il partito piu’ forte nel Ppe, o su Kakà. E, già che aveva dei giovani davanti, la promessa-spot: «Da settembre partirà il piano casa per realizzare delle New Town».

berlusconi-dittatorello1

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