Terre confiscate alla mafia. Com’è che non c’è nessuna azienda né nessun giovane del “partito dell’amore”?

Corleone, tra i contadini volontari
nelle terre confiscate alla mafia

Organizzati dall’Arci e sostenuti dalla Unicoop tirreno, migliaia di giovani ogni anno decidono di partecipare a missioni volontarie di aiuto alle cooperative impegnate nei terreni confiscati a Cosa Nostra
di CARLO CIAVONI
Giovani volontari nelle campagne di Corleone
CORLEONE – Si sceglie di schierarsi da una parte e non dall’altra, da queste parti. E lo si fa con una certa fatica, perché se l’idea che spinge migliaia di giovani da tutta Italia a venire qui a lavorare nei campi confiscati a Cosa Nostra, per dimostrare che un’altra Italia è possibile, l’obiettivo di sintonizzare sulla stessa lunghezza d’onda l’intera comunità cittadina, è ancora lontano. E comunque si suda tutti i giorni per zappare, sfoltire erbacce, legare viti. Ma si vede che la stanchezza fisica si stempera con la forza delle idee, che ormai hanno messo radici nella coscienza di ragazzi di tutta Italia, poco più che adolescenti, che arrivano qui di continuo, organizzati dall’Arci e sostenuti dall’Unicoop Tirreno. Spesso anche un po’ emozionati per occupare le stesse stanze dei boss mafiosi, e un po’ con la voglia di partecipare ad un riscatto morale e civile, che acquista un valore enorme, in un luogo-simbolo come questo, dominio assoluto dei Riina e dei Provengano
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/07/14/news/corleone_tra_i_contadini_volontari_nelle_terre_confiscate_alla_mafia-5544500/?ref=HREC1-7

IL  PADRINO

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