“Tremonti e i suoi la pagheranno”°°° LE MINACCE DA COSCA A COSCA

“Tremonti e i suoi la pagheranno”
le minacce dei vertici Finmeccanica

Chiusa l’inchiesta sui fondi neri Digint. Nelle intercettazioni le minacce di Borgogni & C. al ministro: “Questi hanno giocato troppo sporco. Sono traditori della patria, mascalzoni. Bisogna fargliela pagare a Tremonti e ai suoi scagnozzi: Milanese, La Russa, Paolo Berlusconi” di CARLO BONINI e MARIA ELENA VINCENZI

"Tremonti e i suoi la pagheranno" le minacce dei vertici Finmeccanica Giulio Tremonti e Marco Milanese

ROMA – “Tremonti la pagherà”. Tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate del 2010, i vertici di Finmeccanica si convincono che il ministro dell’Economia e il suo consigliere Marco Milanese, utilizzando la Guardia di Finanza e i principali quotidiani del Paese, siano gli architetti di un’operazione che intende delegittimare l’allora presidente e ad della holding Pierfrancesco Guarguaglini per consentirne l’avvicendamento con Flavio Cattaneo.

È in questi giorni che viene gettato il seme velenoso di una resa dei conti che, un

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Pompetta e la sua cosca, altro che Totò e Peppino: due giorni per accroccare una lettera!

Sono di nuovo riuniti tutti questi decerebrati del regime a palazzo Grazioli e stanno cercando disperatamente di scrivere una “lettera di intenti”… piena di minchiate da portare a Bruxelles entro le 18.

L’Europa ci chiede PROVVEDIMENTI IMMEDIATI PER LA CRESCITA, TAGLI ALLA SPESA (che questa cosca ha triplicato in tre anni), PROSPETTIVE PER I GIOVANI.

SONO ANNI CHE L’iTALIA E IL MONDO chiedono queste cose. Ma questi incapaci malavitosi hanno continuato a rubare, distruggere, devastare. Ora, messi alle strette e commissariati da Francia e Germania, si stanno dannando da due giorni a mettere insieme i soliti slogan, le solite promesse da marinaio, convinti di pigliare per culo i capi di stato e di governo che gli ridono ormai apertamente in faccia.

E io me li vedo tutti sudati, con le linguette spugnose  e le mani sudate, che cercano le doppie nei dizionari della cepu e si mandano ripetutamente affanculo tra loro.

In europa se ne fottono di Pompetta e dei suoi nani e sanno già perfettamente che quello non è un governo e tantomeno un interlocutore. I grandi d’Europa e del mondo, infatti, da tre anni parlano di cose serie solo con Prodi, Draghi, e napolitano.

berlusconi-padrino

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La tragica eredità della cosca Burlesquoni, tra ruberie e devastazioni: L’Aquila per esempio.

Luigi Franco

24 ottobre 2011

L’Aquila distrutta e mai ricostruita
Ma chi manifesta finisce indagato

E’ successo a Massimo Cialente e Stefania Pezzopane, sindaco del capoluogo abruzzese e assessore comunale alle Politiche sociali. Con loro sono finiti sul registro degli indagati altre tredici persone. Tutte sono accusate di interruzione di pubblico servizi perché per due ore hanno bloccato l’autostrada A24

Manifestare per la propria città che quasi non c’è più. Perché dopo il terremoto dell’6 aprile 2009 la ricostruzione dell’Aquila non è mai davvero partita. E ritrovarsi indagati per avere
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Terreni di stato, occhi aperti ai furti di B: e della sua cosca mafiosa.

Terre di Stato, un tesoro da 6 miliardi
offerta degli agricoltori per il patrimonio

Il ministro Romano: “Si può fare”. Oggi con mille euro si può comprare un ettaro a Catanzaro, ma in Toscana ci vuole un milione . La disponibilità di 400 mila ettari permetterebbe di abbassare i costi d’acquisto

di JENNER MELETTI Terre di Stato, un tesoro da 6 miliardi  offerta degli agricoltori per il patrimonio Un agricoltore al lavoro in Piemonte CERNOBBIO – C’è un grande latifondista, in Italia: lo Stato. Secondo i dati del censimento dell’agricoltura svolto l’anno scorso, risulta proprietario di 338.127,51 ettari di terreno coltivabile, in termini tecnici Sau, superficie agricola utilizzata. La Coldiretti, fatta questa scoperta, ha subito presentato una proposta: vendete questa terra ai contadini, servirà anche a permettere l’accesso alle campagne a nuovi agricoltori, soprattutto giovani. E lo Stato, in cambio, incasserebbe una bella cifra: 6 miliardi e 221 milioni di euro. Proposta che, con i chiari di luna della finanza pubblica, è stata subito accettata – almeno a parole – dal discusso ministro all’Agricoltura Saverio Romano. “La accolgo immediatamente e domani la porto già confezionata a Berlusconi”.

C’è di tutto, in questa immensa distesa di terreni. Si va dai

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I disastri e le stragi della cosca Berlusconi-Bertoladro: la BOMBA UMBERTO I

Roma, la bomba policlinico

Torna il problema del più grande ospedale d’Europa, l’Umberto I di Roma. Dopo le denunce degli anni passati, la questione riemerge con forza. I sotterranei pieni di sporcizia, escrementi e umidità sono stati sistemati spendendo 18 milioni. Ma i lavori, affidati a ditte coinvolte in altre inchieste, sono già da rifare

la Repubblicadi MARINO BISSO e CARLO PICOZZA
IL CASO
di MARINO BISSO e CARLO PICOZZA

“Sbagliati i lavori nei sotterranei
L’ospedale potrebbe saltare in aria”

 "Sbagliati i lavori nei sotterranei L'ospedale potrebbe saltare in aria"

Dopo le denunce e i reportage giornalistici del 2007-2008, si decise di intervenire in fretta e furia. Diciotto milioni per la ristrutturazione. E ora, una serie di esposti alla magistratura dimostrerebbero che la situazione è persino peggiorata: tubi del gas e dell’aria compressa a rischio esplosione. E sullo sfondo si materializza la “cricca” di Balducci i cui amici hanno vinto gli appalti ed eseguito le opere

ROMA – “Rischiano di esplodere le gallerie nei sotterranei del policlinico Umberto I: la rete dei gas medicali corre insieme con quelle dell’elettricità, dell’acqua, di trasmissione dati e con i tubi che trasportano il vapore a sette atmosfere con pericoli enormi per i pazienti e per il personale dell’ospedale”. A far riemergere la questione sicurezza nel più grande ospedale universitario di Roma e d’Europa, dopo la raffica di indagati per sospette irregolarità nella gestione dell’appalto milionario dei tunnel, è la denuncia del ricercatore Antonio Sili Scavalli del sindacato autonomo Fials. Il suo allarme è sostenuto da due relazioni tecniche supersegrete commissionate dallo stesso policlinico. Il sindacalista dei camici bianchi dopo aver mandato più di una diffida alla Regione e alla direzione dell’ Umberto I, con la richiesta di un intervento immediato, ha inviato gli atti anche in Procura.

La questione dei sotterranei del Policlinico era stata sollevata da diversi reportage del nostro giornale sin dal 2003. I video di Fabrizio Gatti (dell’Espresso) che, nel 2007 e nel 2008, avevano messo in evidenza lo stato di abbandono dell’ospedale, aveva obbligato gli amministratori a correre ai ripari in tutta fretta. A partire dal problema delle gallerie ipogee che era il più grave e urgente.

GUARDA L’INCHIESTA DELL’ESPRESSO DEL 2007

GUARDA L’INCHIESTA DELL’ESPRESSO DEL 2008

Costati, tra progettazione e opere, diciotto milioni alle casse della Regione, i lavori per la bonifica e la ristrutturazione dei sotterranei dell’Umberto I sono tutti da rifare. Perché da quei tunnel non sono stati allontanati i pericoli e le condizioni insalubri per i pazienti e gli operatori sanitari. Anzi, in quei 2,7 chilometri di sotterranei ci sono molte più insidie ora che

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LE INAUGURAZIONI FASULLE DELLA COSCA BERLUSCONI

IL PAESE DELLE INCOMPIUTE

Dovevano essere i gioielli che l’Italia si regalava per i 150 anni della sua unificazione. Grandi opere destinate alla cultura e all’arte: auditorium, palazzi del cinema, musei e teatri; ma anche aeroporti o piste ciclabili. Ora che l’anno dei festeggiamenti volge al termine, tracciare il bilancio dell’operazione è imbarazzante: errori di progettazione, ricorsi e inchieste, costi lievitati fino a triplicare, fondi esauritI

Inchiesta italiana di FABIO TONACCI e FRANCESCO ERBANI

E l'Italia dei 150 anni festeggia con troppi cantieri aperti

L’auditorium Parco della musica e della cultura a Firenze sarà inaugurato (da finire) il 21 dicembre. Il Museo della Magna Grecia a Reggio Calabria avrà un’inaugurazione formale e posticcia il 31 dicembre. L’Auditorium di Isernia aprirà per subito richiudere il 15 dicembre. E poi, l’aeroporto di Perugia, il Parco Dora di Torino, il Parco del Ponente ligure e altri ancora… di FABIO TONACCI

IL CASO
2

L’assalto al Lido di Venezia
cemento e spunta la cricca

Una voragine al posto dello storico bosco e lavori fermi: è quello che resta del progetto per il Nuovo Palazzo del Cinema. Avviato al  solito in “emergenza” dal vice di Bertolaso. E per finanziare l’opera si stanno svendendo gioielli della laguna, dove costruire ancora dal nostro inviato FRANCESCO ERBANI

°°° Il governicchio delle chiacchiere. Le uniche inaugurazioni VERE che ha fatto il mafionano sono quelle delle opere volute-finanziate- e compiute da Romano Prodi. Andate a controllare.

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BASTA LEGGI AD PERSONAM PER IL DELINQUENTE E PER LA SUA COSCA!

Ingroia: “Un’intercettazione
mi ha salvato la vita”

Il procuratore aggiunto di Palermo spiega la sua contrarietà alla “legge bavaglio”: “Se non fosse stato per alcune intercettazioni ambientali e una telecamera piazzata su un casolare non avremmo mai trovato il boss che progettava di uccidermi”. Se il progetto venisse approvato, “sarebbero impossibili tante indagini che hanno segnato la storia dell’antimafia”

di SALVO PALAZZOLO

Ingroia: "Un'intercettazione mi ha salvato la vita" Antonio Ingroia

PALERMO – “L’ho scampata per un pelo”, dice Antonio Ingroia: “Non fosse stato per una telecamera piazzata su un casolare di Calatafimi e per alcune intercettazioni ambientali la polizia non avrebbe mai trovato il rifugio di Mimmo Raccuglia, il capomafia che progettava un attentato nei miei confronti”. Al procuratore aggiunto di Palermo consta personalmente che un’intercettazione può anche salvare una vita.

È per questa ragione che non le piace il disegno di legge che trasformerà radicalmente il sistema delle intercettazioni?
“Se questo disegno di legge dovesse essere approvato, saremmo di fronte a un pericoloso passo indietro per gli

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Romano minaqccia la sua cosca: se mi mollate cambio maggioranza

Romano avverte il centrodestra

«Sono il leader di un partito di governo, se sarò sfiduciato cambia la maggioranza»

ROMA – Lo dice con grandissima cautela, «ragionando per ipotesi» e ricorrendo alle arti diplomatiche. Ma il senso è chiaro. «Io sono il leader di un partito politico che sostiene il governo – avverte Saverio Romano -. Con numeri diversi cambierebbe la maggioranza». I «numeri diversi» a cui il ministro dell’Agricoltura allude sono quelli di una eventuale sfiducia contro di lui. Un caso che nella storia italiana ha un solo precedente: Filippo Mancuso, l’ex Guardasigilli sfiduciato nel 1995 e morto nel maggio scorso a 88 anni.

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