Pdl: “B. non si tocca, lo vuole il popolo” °°° Vero, ma per squartarlo!

Questi delinquenti sono al 9%, percentuale composta esclusivamente da malavitosi, e continuano a parlare di POPOLO! Un popolo, il loro, ASSOLUTAMENTE INESISTENTE. Il popolo vero è nelle piazze da tre anni o davanti alla Caritas per elemosinare un piatto di minestra. BASTARDI!

Arcore

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Non sono tutti uguali, ma a destra sono tutti delinquenti, a cominciare dal mafionano.

Ecco tutti i salvati dalla prescrizione

di Massimo Solani

protesta senato processo lungo ladri 304

«La prescrizione è sempre espressamente rinunciabile dall’imputato». L’articolo 157 del codice penale non lascia dubbi: alla prescrizione si può rinunciare se davvero ci si vuol far processare alla ricerca di una assoluzione piena. Una possibilità che andrebbe ricordata ai tanti dirigenti della maggioranza che in questi giorni si sono scagliati contro il Pd sulla vicenda Penati dimenticando però le prescrizioni di cui hanno beneficiato tanti uomini del centrodestra. Il presidente Silvio Berlusconi è come al solito l’esempio più eclatante. Grazie alla prescrizione, infatti, il Cavaliere si è salvato in ben quattro procedimenti: l’All Iberian 1 per le tangenti al Psi (condanna in primo grado a 2 anni e 4 mesi per finanziamento illecito, prescrizione in appello), il processo per l’acquisto dal Torino del calciatore Lentini (prescrizione grazie alla riforma del falso in bilancio), il consolidato Fininvest e il Lodo Mondadori.

Penati: «Non mi nasconderò
dietro la prescrizione»
| LA LETTERA INTEGRALE

Va detto, però, che il presidente del consiglio è in

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I condoni dei delinquenti per tutti i delinquenti come loro

Da quello tombale a Mondadori
Tutti i condoni di Berlusconi

IMG

Fiscali, edilizi, tombali, integrativi o a scudo, pendenti o potenziali: quella dei condoni è per il governo Berlusconi il record della vergogna ma a ben guardare anche il primato della fantasia (applicata alla vergogna). Insomma, come trovare i modo per sanare le ignobili imprese dell’abuso e dell’evasione con invenzioni anche lessicali degne di un cruciverba. Il governo Berlusconi-Tremonti- Bossi ha letteralmente massacrato la legislatura 2001-2006 con le sanatorie più varie, conosciute o meno. La parte del leone è quella dell’operazione fiscale del2002, un maxi documento con il quale si è «perdonato» di tutto in cambio di un risibile obolo. Già il nome che viene dato all’operazione la dice lunga: «condono tombale».

In pratica, pagando una piccola multa si sana ogni violazione fiscale negli ultimi cinque anni. Nella stessa manovra, c’è una sanatoria specifica per le piccole e media imprese e per i professionisti («condono per reddito imprese e autonomi »). Poi la sanatoria per «omessi o ritardati versamenti»(si paga senza interessi o sanzioni). E ancora quella per le«chiusure delle liti pendenti»:pagando una piccola quota ci si tutela senza interessi esanzioni. E quella per«liti potenziali »,quando con un modesto versamento si blocca l’accertamento (in corso) dell’Agenzia delle Entrate. Poi c’è l’integrazione:chi aumenta percentualmente l’imponibile (paga solo l’imposta, niente interessi e multe) non è perseguibile (norma servita a molte grandi aziende soprattutto per l’Iva).

Di seguito, la sanatoria per i «redditi all’estero non dichiarati» – niente multe né interessi – e quella per le «scritture contabili » (ripulisce il bilancio irregolare). Anche il bacino elettorale della Lega Nord reclama attenzione: scatta così l’operazione «quote latte». Il pagamento delle multe viene a lungo rinviato, ma quando stanno per scattare ipoteche e sequestri, ilgovernoBossi-Berlusconi- Tremonti toglie la competenza della riscossione a Equitalia. Insomma, tutto da rifare, con sentore di insabbiamento… Dello scudo per i capitali all’estero si sta parlando in questi giorni, ma ci si è forse dimenticati del condono edilizio 2003, o della norma Mondadori, attraverso la quale, due anni fa la maggioranza sana (tra l’altro) il contenzioso in Corte di Cassazione per il pagamento delle imposte che dura da anni: inveceche170milioni, se ne pagano solo 5. E via così.

19 agosto 2011
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I furbetti dello scudo (B. e la sua cosca di delinquenti)

Peter Gomez

I furbetti dello scudo

Molto tempo fa il presidente americano John Fitzgerald Kennedy disse che la parola crisi, in cinese, viene scritta con due ideogrammi: uno rappresenta il pericolo, l’altro l’opportunità. Oggi, dopo i consensi raccolti dalla proposta, lanciata da questo giornale già nel 2010, sul contributo di solidarietà da chiedere a chi le tasse le ha evase portando denaro all’estero, i nostri politici si trovano di fronte a una grande opportunità. A un’occasione (l’ultima) per recuperare un po’ di credibilità sia agli occhi dei mercati che a quelli degli elettori: cambiare la finanziaria e introdurre un prelievo straordinario a carico di quei contribuenti infedeli che nel 2009 scudarono a prezzi da saldo (il 5%) oltre 100 miliardi di euro.

Le chiacchiere stanno a zero. L’Italia non è più il Paese dei furbi. O meglio non è più il Paese dei fessi, visto che i furbi dalle nostre parti, al contrario di quello che ci hanno sempre raccontato, erano e sono una minoranza (sia pur numerosa), mentre chi subiva e taceva rappresentava la maggioranza. In questi mesi i cittadini hanno imparato a loro spese che l’illegalità non conviene. E non solo per una questione etica o morale. Il fatto è che evasione fiscale, corruzione e mafia, costano ai contribuenti 330 miliardi di euro l’anno. Un tesoro enorme di cui adesso tutti gli elettori, davanti ai tagli ai servizi e alle nuove imposte, colgono dimensioni e portata.

Per questo pure il centrodestra – Pd e Idv hanno già annunciato gli emendamenti sulla ri-tassazione – ha tutto il vantaggio di far propria la proposta de Il Fatto Quotidiano. Una proposta sulla cui attuazione, lo promettiamo, noi continueremo a vigilare. La voglia di ricorrere a interventi di facciata è tanta. Due giorni fa il premier, probabilmente in preda a un attacco di conflitto d’interessi, ha parlato di un’imposizione sugli evasori dell’1 o 2%. Troppo poco. Anche per il popolo di Pdl e Lega, ormai alle prese con un sogno che è diventato un incubo. Se da qui alla riconversione della manovra non accadrà qualcosa, il vero pericolo per il sempre più sedicente governo, è proprio la rivolta del suo elettorato. E per capirlo non bisogna conoscere gli ideogrammi cinesi. A questo punto basta il veneto. O, meglio ancora, il brianzolo.

Post scriptum: Oggi il governo ha cambiato di nuovo idea. Adesso discute di un altro

scudo. Pdl e Lega vogliono premiare ancora i ladri per fare cassa. Un favore a poche migliaia di evasori contro il volere di milioni di contribuenti onesti. L’ideogramma di questa classe dirigente è davvero semplice da decifrare. Rappresenta un’oligarchia di incapaci che corre in massa verso il suicidio.

Il Fatto Quotidiano, 18 agosto 2011

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Ecco un altro servo della malavita: Guitto Palma!

Nitto Palma: «Risparmiamo su intercettazioni»

Nitto Palma, 304

Il neo ministro della Giustizia, ormai archiviate le vacanze in Polinesia, vista la gravità della situazione, si mette a lavoro e subito pensa a come “risparmiare”…

°°°NO, CICCIO, RISPARMIAMO SU VOI DELINQUENTI. ANDATEVENE FUORI DAI COGLIONI, L’ITALIA HA BISOGNO DI UN GOVERNO VERO DI GALANTUOMINI CAPACI, CHE NON HANNO NESSUNA PAURA DELLE INTERCETTAZIONI… AL CONTRARIO DI VOI DELINQUENTI!

L’Italia è il paese che proporzionalmente spende meno di tutti per le intercettazioni, nonostante sia nelle mani della mafia.

meglio tutti

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La destra mondiale, fatta di delinquenti incapaci, ha condotto l’occidente al disastro.

Ricordiamoci i nomi dei killer: George W.Bush, Cheney, Rumsfeld, Aznar, Berlusconi Silvio, Sarkozy, Bossi Umberto. La Storia e le generazioni future li malediranno per secoli, questi banditi fascisti e pieni di merda.

APOTROPAICO

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