Consigli per gli acquisti

Premier a cena coi giudici costituzionali, è polemica

Il 6 ottobre ci sarà l’udienza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano, ma intanto è già polemica dopo la notizia di una cena riservata del premier e del ministro Alfano a casa del giudice costituzionale Luigi Mazzella. Alla serata hanno partecipato un altro componente dell’Alta Corte Paolo Maria Napolitano, oltre a Gianni Letta e al presidente della commissione affari costituzionali Carlo Vizzini. La cena sarebbe avvenuta a maggio ma ne ha dato notizia ora l’Espresso: il giudice ha confermato dicendo che lui a casa invita chi vuole e ha negato che si sia parlato del Lodo Alfano. Continua a leggere

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5 domande a Berlusconi

La petizione de l’Unità: 5 domande a Berlusconi sul caso Mills

E’ arrivata a oltre 600 firme la petizione volontaria aperta sul nostro sito da un lettore padovano, Giuliano Bastianello, su Berlusconi e il caso Mills. Una petizione semplice ma molto popolare, che chiede ai parlamentari, all’informazione libera, alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, di fare cinque semplici domande al presidente del consiglio Silvio Berlusconi (nella foto, scattata durante un diverbio con una giornalista de l’Unità che lo incalzava proprio sul caso Mills) su una vicenda che non può essere protetta dalla privacy.

Ecco le cinque domande:

1) Onorevole Berlusconi è vero, o no, che l’avvocato Mills ha lavorato per Fininvest e per la sua famiglia per oltre dieci anni con il preciso incarico di creare e gestire società off shore sulle quali veicolare i proventi di diritti televisivi ed effettuare altre ingenti operazioni finanziarie?

2) E’ vero, o no, che la galassia delle società facenti capo a All Iberian veniva alimentata dalla Principal Finance Limited, che era una emanazione della Silvio Berlusconi finanziaria?

3) E’ vero o no che i due conti Century One e Universal One, creati da Mills presso la BSI di Lugano, erano intestati, per sua disposizione, ai suoi figli Marina e PierSilvio?

4) Chi ha dato l’ordine a Salvatore Sciascia di consegnare somme di denaro al maresciallo Francesco Nanocchio della Guardia di Finanza affinchè “non usasse la mano pesante” nelle ispezioni per l’accertamento della vera proprietà di Tele+ ?

5) E’ vero o no che la Fininvest ha conferito all’avvocato Mills l’incarico di costituire in Lussemburgo una società a lui intestata chiamata Horizon, il cui scopo era quello di occultare la vera proprietà ed il controllo di Tele+ che facevano capo alla Fininvest, in violazione della legge Mammì?

«Il Paese ha diritto di sapere se chi guida il governo ha usato i paradisi fiscali per evadere le tasse», chiosa il primo firmatario della petizione, accessibile all’indirizzo http://petizioni.unita.it/.

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ITALIA A PICCO

Berlusconi accoglie Gheddafi
eroe anti-italiano sul petto

Il leader libico a Roma, il premier: “Chiusa pagina dolorosa”. Ma il colonnello esibisce l’immagine di Mukhtar, ucciso dai fascisti. E porta al seguito il suo ultimo discendente. Straordinarie misure di sicurezza. Oggi gli incontri ufficiali. Domani l’intervento in Senato, proteste da Pd, Radicali, Idv e Udc

°°° Questo è, amici miei. Un mafioso ignorante, pedofilo, e cocainomane (giusto per dire le cose come stanno)… uno che nella sua dependence di Porta a Porta (televisione di stato) dice a quel coglionazzo in cachemire di bertinotti (amico di valeria marini...) “MI saluti papà Cervi” e al timido “Ma… vevamente è movto da tanti anni…” incalza con: “Me lo saluti lo stesso…” Nel silenzio tombale del servo che si spaccia per conduttore…
Ecco, un omuncolo che solo per questa crassa manifestazione di ignoranza sarebbe stato schizzato in e da tutto il mondo civile… si permette di accogliere IN CASA NOSTRA un criminale, ignorante-rozzo-e razzista quanto lui – e acerrimo nemico dei diritti umani! Non basta nemmeno questo per mandarlo definitivamente a cagare?

berlusconi-razzista

ghedda

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Da Severgnini

Una sceneggiatura che ricorda
le avventure di Topolinia

Topolanek nudo! Sembra un allarme lanciato da Superpippo, è invece è l’argomento di cui discutiamo in Italia. Oggi è la Festa delle Repubblica: se qualcuno avesse dubbi che la nostra democrazia sta assumendo contorni fumettistici, legga i giornali. Che bisogno abbiamo dei Tremonti Bonds, per aiutare la finanze nazionali? Vendiamo i diritti alla Disney.

La nostra discesa verso gli inferi del ridicolo passa anche da vicende improbabili e nomi impeccabili. Mirek Topolánek, anni 53. Capo del governo a Praga fino al marzo scorso, è separato dalla moglie Pavla Topolánková; ha due figlie, due figli e due nipoti. I suoi idoli sono Churchill, Thatcher e Aznar. Le sue letture Steinbeck, Hemingway e Kundera. I suoi passatempi — informa Wikipedia — includono tennis, golf e guida nei rally. Di naturismo non si parla. Di ragazze neanche.

Villa Certosa sta assumendo, nella fantasie nazionali, tratti leggendari. Gli amici del protagonista, cercando di minimizzare, contribuiscono ad arricchire la sceneggiatura. Marcello Dell’Utri: «C’è la gelateria. Tu vai lì, e ti servono tutto il gelato che vuoi. Gratis. Se ci pensa, è una trovata molto divertente». Flavio Briatore: «C’è il gioco del vulcano. Si chiacchiera del più e del meno e quando il gruppo si avvicina al laghetto, (Berlusconi) finge di preoccuparsi, dicendo che la Sardegna è una zona vulcanica. E a quel punto si sente un’esplosione pazzesca, ci sono effetti tipo fiamme…». Sandro Bondi, cercando di spiegare il Topolanek desnudo: «Mah… D’altra parte consideri che la villa è a pochi metri dal mare. Una mare, come lei saprà, di una bellezza assoluta».

Per descrivere le festicciole del Capo hanno tirato in ballo di tutto: da Boccaccio a Fellini a Umberto Smaila. Inesatto. Nessuna Rimini notturna né campagna toscana, niente «Colpo Grosso» o Sodoma Gomorra all’italiana. Villa Certosa è Topolinia (qualcuno lo spieghi al «Times» di Londra). Una città incredibile dove la Banda Bassotti tira tardi in compagnia del commissario Basettoni, Pluto veglia tra i ginepri e Macchia Nera guarda Minnie che si fa la doccia.

In attesa di sapere se il prodotto è adatto ai bambini, diciamo questo: era da tempo che la politica italiana non produceva una trama altrettanto fantasiosa. La satiriasi del potere è un fatto storico: imperatori e satrapi, dittatori e autocrati hanno sempre amato riempire le feste di attrazioni e ragazze. In democrazia la cosa è più complicata, ma la cinica elasticità italiana consentirebbe di raccontare molto, se non proprio tutto. L’ultimo scoglio è la coerenza ufficiale: i politici, anche i più spregiudicati, non sono ancora pronti ad ammettere quello che fanno, temendo che qualcuno lo confronti con quello che dicono.

Durerà poco: l’ipocrisia, nei fumetti, non serve. Ps L’ex primo ministro ceco Mirek Topolanek il 29 maggio ha risposto alle critiche di Silvio Berlusconi il quale, durante l’assemblea di Confesercenti, aveva parlato delle debolezze dell’Europa e della poca autorevolezza della presidenza ceca di turno: «Silvio, amico mio, chiudi la bocca!». Invito accolto, pare.

Beppe Severgnini

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EnteroGELMINI: Beata Ignoranza

Polemica dopo la lettera dei dirigenti scolastici alle famiglie
“Scuole senza soldi? Basta far politica, se non siete capaci cambiate lavoro”
Gelmini attacca i presidi ribelli
“Chi non sa dirigere se ne vada”

La replica di Maria Coscia (Pd): “E’ fuori di senno, se ne vada lei”
di ANNA MARIA LIGUORI


Il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini

beata-ignoranza

ROMA – “Chi non sa dirigere cambi mestiere”. Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha commentato così la vicenda dei presidi del Lazio che hanno denunciato, in una lettera inviata alle famiglie, la carenza di fondi degli istituti scolastici. Sono state oltre 41.739 le lettere spedite da circa 300 presidi del Lazio aderenti all’Asal (Associazione scuole autonome del Lazio) per dare le cifre della scuola al collasso a causa dei tagli inferti dal governo: non ci sono i soldi per i supplenti (fondi ridotti del 40 %) né per le visite fiscali obbligatorie; da settembre non saranno più garantiti i servizi previsti per legge, come la copertura dell’ora alternativa alla religione. Ma la sortita del ministro non è piaciuta all’opposizione: “Che sia la Gelmini a cambiare lavoro”.

Il ministro però è stato chiaro: “A un dirigente scolastico – ha affermato la Gelmini – è richiesto di dirigere una scuola e io credo che debba assumersi oneri e onori. Deve finire l’abitudine a fare politica, a fare comunicazione, a scaricare sul ministero le responsabilità. Chi non sa dirigere, cambi mestiere. Chi lo sa fare vada avanti e risolva i problemi. Molte volte apprendiamo dai giornali i problemi che non ci vengono neppure segnalati. Io sono per la collaborazione ma anche per la corresponsabilità”.

Parole che hanno subito sollevato pesanti repliche. Primo fra tutti il capogruppo del Pd in Commissione Istruzione, Antonio Rusconi: “Oggi tocca ai presidi. Dal 1 settembre saranno i genitori a constatare le conseguenze dei tagli del duo Gelmini-Tremonti”.

Più duro il commento della collega di partito Maria Coscia secondo la quale il ministro Gelmini “è completamente fuori di senno e propone fantasiosi codici di condotta civica per cui ai presidi, differentemente dagli altri cittadini, sarebbero preclusi i diritti costituzionali di “impicciarsi della cosa pubblica””. E continua: “Su una cosa però la Gelmini ha ragione, chi non sa dirigere dovrebbe andare a casa. E allora, visto il disastro in cui il ministro ha gettato la scuola pubblica italiana, non sarebbe il caso che proprio lei cominciasse ad andarsene?”.

D’accordo con la Coscia i presidi aderenti alla Flc-Cgil: “Per la prima volta nella storia della Repubblica le scuole hanno dovuto fare i bilanci senza fondi per l’ordinario funzionamento; sono costrette a inviare visite fiscali anche quando non servono (su decisione del ministro Brunetta, ndr) e poi le devono pagare coi propri bilanci; vengono tagliate le risorse per i recuperi dei debiti scolastici; le istituzioni avanzano dal ministero più di 1 miliardo di euro per supplenze conferite e pagate con fondi diversi da quelli specificamente dedicati. Per non parlare del depauperamento di personale che la sua riforma sta provocando nel sistema scolastico. E il Ministro cosa fa? Non trova niente di meglio che attaccare i dirigenti scolastici perché denunciano questo stato di cose”.

°°° In pratica, questa solenne ignorante (che è corsa a comprarsi il dottorato a Reggio Calabria… più testona della “trota” Renzo Bossi) ha DEVASTATO la scuola pubblica e si permette anche, nella solita maniera ARROGANTE dei destronzi, di criticare chi nella scuola lavora da una vita! Ma la colpa NON è sua. La colpa è del mafioso berlusconi che l’ha messa lì. E sempre colpa di silvio berlusconi, noto pregiudicato, è stata quella di aver TOLTO la dicitura PUBBLICA sia dal ministero dell’istruzione che da quello della sanità. Perché? Ma perché si stanno rubando a quattro ganasce IL DENARO PUBBLICO per le scuole e le cliniche private degli amici degli amici! Quindi, se berlusconi e tremonti NON mettono benzina nella Ferrari di formula uno e Barrichello arriva ultimo… la colpa è del pilota. Capita l’antifona?

italietta1

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Omofobia e razzismo del regime

Sul sito del ministero sparito ogni riferimento alla lotta contro l’omofobia
Eliminata anche una commissione per i diritti delle persone GLBT
Pari opportunità, ma non per i gay
Carfagna cancella la pagina web
Il dicastero: “Era stata istituita dal precedente ministro, l’attuale non ha ritenuto di mantenerla”
L’Arcigay: “E’ evidente che manca la volontà politica di affrontare la questione”
di MARCO PASQUA
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/politica/sito-pari-opportunita/sito-pari-opportunita/sito-pari-opportunita.html

°°° Ennesima prova dell’inadeguatezza di gangster e zoccole al potere. Ci hanno trascinato agli ultimi posti del mondo in TUTTI I SETTORI DELLA VITA UMANA E SOCIALE. BASTAAAAAAAAAAAAAA! ANDATEVENE A CAGARE, LERCI FACCENDIERI.

APTOPIX ITALY BERLUSCONI

b-pappone


STA PER ARRIVARE LA BURRASCA…

tempesta

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Tasse da record

Amici, ricordate le minchiate di burlesquoni e della sua cosca, durante il governo Prodi, sulla balla de “la sinistra è il partito delle tasse”?
Vi ricordate della balla “Noi non metteremo mai le mani nelle tasche degli italiani”?
Beh, oggi, sotto il regime berlusconi, abbiamo il carico fiscale più alto di sempre: 43,5!!!
Non solo, ma non le paga quasi più nessuno… tranne i soliti “fessi”: lavoratori dipendenti e pensionati. E ancora, il governicchio ci ha raddoppiato i bolli e le bollette (Enel in testa), aumentato i costi della vita e ci sta deprivando ogni giorno di servizi e diritti. Votateli ancora, mi raccomando…

evasore

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Ucci ucci, la puzza di Carlucci

Facebook e l’onorevole:
giù le mani dalla privacy

Il riconoscimento annuale a chi ha minacciato di più i diritti degli internauti. Vincono il social network e la Carlucci di ALESSANDRO LONGO

carl

Le peggiori minacce per il diritto alla privacy degli utenti internet italiani? Facebook e Gabriella Carlucci. Hanno vinto rispettivamente tre e due premi “grande fratello”, al Big Brother Award Italia 2009 e la consegna sarà il 23 maggio nell’ambito del convegno e-privacy 2009. Il Big Brother Award è un appuntamento annuale, per chi ha a cuore i diritti degli utenti internet. Si svolge dal 1998 in nove nazioni europee. Qualsiasi utente può nominare un individuo o un’azienda, nelle diverse categorie di “premi”. Chi riceve più nomination va in finale e poi una giuria seleziona il vincitore tra i finalisti; eccetto che per il premio “Lamento del Popolo”, il quale va direttamente a chi ha ricevuto più nomination.

Stavolta “Lamento del popolo” è andato a Facebook, che si è guadagnato anche il premio come “Tecnologia più invasiva” (qui in finale c’erano anche Argos, che è il sistema di videosorveglianza a Venezia, e Google, che da tempo ha smesso di essere visto dalla rete come il gigante buono senza macchia) e come “Peggiore azienda privata” (in finale c’erano Mediaset e Telecom Italia).

Facebook ha vinto per tanti motivi: perché è una piattaforma arroccata nei propri standard (solo ora ha aderito al progetto OpenId, ma è una goccia in un fiume che va in senso opposto); perché si arroga il diritto di trattare i dati degli utenti con una certa libertà e non offre loro un dialogo quando ci sono controversie. Per esempio, nel caso di account utente chiusi d’autorità e senza preavviso, come ben sanno le tante vittime di questa pratica più volte adottata da quello che è il principale social network in Italia (con quasi 10 milioni di utenti).

La Carlucci ha invece un primato: è la prima volta che un individuo si becca ben due premi Big Brother. A lei sono andati il premio “Bocca a stivale” (in finale c’erano Beppe Grillo, che a quanto pare non ha solo fan tra il popolo della rete, e Telecom Italia) e “Minaccia da una vita” (in finale era con Emilio Fede e Nicolas Sarkozy. La Carlucci si è fatta “amare” da tanti per le sue posizioni draconiane a tutela del copyright e la proposta di bandire l’anonimato da internet, cioè di schedare in massa tutti gli utenti qualunque passo facciano sul web. In rete è nota anche per aver augurato a un giornalista dell’espresso che suo figlio venga adescato da pedofili.

C’è anche il premio “peggior ente pubblico”, andato al ministero dell’Interno, per iniziative quali la schedatura di bimbi rom. Unico premio positivo, “Eroi della privacy”, è andato a Electronic frontier foundation, associazione storica americana che si batte per i diritti degli utenti internet.

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Eh, no!

°°° Amici miei, è in questi momenti che mo rode tanto il culo NON essere in televisione. Farei un casino da fargli cadere in prostrazione tutti questi maiali del governicchio. Ma loro lo sanno bene, ecco perché hanno riempito la tv di scimmiette.

Carcere di Macomer (NU): no alla Guantanamo italiana
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Oggi alle 11.30
Lettera aperta indirizzata ai mezzi di informazione, ai Consiglieri regionali ed ai Rappresentanti al Parlamento.

mercoledì 20 maggio 2009

Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di venire a conoscenza di una triste vicenda che si starebbe consumando nella nostra terra.

Nel carcere di Macomer stanno scontando la loro pena alcuni nordafricani sottoposti a provvedimenti penali di limitazione della libertà, i quali, attraverso una missiva (a) indirizzata all’associazione “Yairaiha” di Cosenza (http://www.yairaiha.org/), particolarmente impegnata nelle attività di tutela e difesa dei diritti umani, dal giorno 4 aprile 2009, data di trasferimento presso il carcere di Macomer (b), denunciano di essere vittime di gravi e ripetuti abusi.

In tale documento (a) datato 15 maggio vengono rivelati alcuni fatti che spingono la nostra coscienza di cittadini all’indignazione, in esso infatti vengono descritti comportamenti lesivi della dignità umana e offensivi del diritto all’integrità dei carcerati, come previsto dall’insieme delle Norme che lo regolano (c).

Poiché non possiamo non vedere o non sentire questa denuncia, in un momento storico in cui gli stessi Stati Uniti imboccano la strada della revisione delle scelte effettuate in tema di detenzione e di trattamento dei detenuti, affinché possa essere scongiurato il parallelo tra Guantanamo e Macomer per il regime imposto ai carcerati, chiediamo un intervento dei nostri rappresentanti al parlamento affinché, avvalendosi del diritto di visita, vadano a vedere e ci informino su cosa stia succedendo e perché.

Oggi abbiamo la necessità di chiedere alla politica di fare luce sulla questione perché di opportunità generale in merito alla capacità del nostro paese di prevenire, reprimere e rispettare nella condanna i colpevoli.

E’ tempo di rivelare la nostra capacità di credere e far rispettare i valori e l’onestà della nostra società civile e della nostra sardità.

Per fare questo occorre il concorso di tutti: cittadini, associazioni, istituzioni, consiglieri e parlamentari (in primis sardi).

Lorena Melis, Letizia Zoncu, Francesco Cerboneschi, Roberto Di Nunzio, Gianluca Meloni

In questi giorni abbiamo proceduto e procederemo ancora a:

1. Sensibilizzare l’opinione pubblica.

2. Richiedere un intervento dei nostri Rappresentanti alla Regione affinché esercitino il diritto/dovere di entrare nelle carceri e chiedere informazioni sullo stato delle cose.

3. Richiedere a ogni Parlamentare (in primis i Parlamentari sardi) di interrogare il Governo, nelle figure dei Ministri Alfano e Maroni, al fine di comprendere se corrisponda o meno al vero quanto denunciato e, in caso affermativo, che cosa si intenda fare per ripristinare immediatamente le condizioni di diritto e dignità dei detenuti in questione nonché di accertamento delle eventuali responsabilità.

Note esplicative

(a) Testo integrale della lettera dei detenuti:

http://www.facebook.com/note.php?note_id=82141353067&ref=mf#/note.php?note_id=81688283067

(b) Scheda sul carcere di Macomer:

http://www.associazioneantigone.it/osservatorio/rapportoonline/sardegna/macomer.htm

(c) Norme di riferimento:

COSTITUZIONE ITALIANA – artt. 2, 13 IV comma, 24 II comma, 27 III comma
http://www.quirinale.it/costituzione/costituzione.htm

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO: artt. 3,4,5,8,9
http://www.ohchr.org/EN/UDHR/Pages/Language.aspx?LangID=itn

PATTO INTERNAZIONALE SUI DIRITTI CIVILI E POLITICI: art 10 I comma
http://www.volint.it/scuolevis/dirittiumani/patto_dir_civ.htm

CONVENZIONE EUROPEA PER LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI DELL’UOMO E DELLE LIBERTA’ FONDAMENTALI: artt. 3/4/5
http://www.giustizia.it/pol_internaz/tutela/ce_salv_diritti.htm

RACCOMANDAZIONE R(87) 3 SULLE REGOLE PENITENZIARIE EUROPEE
http://www.coe.int/t/e/legal_affairs/legal_co-operation/prisons_and_alternatives/Regole%20Penitenziarie%20Europee%20ITALIANO.pdf

antirazzisti2

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Leggi razziali di berlusconi

«Le leggi razziali ci sono già, anche se molti fingono di non sapere»
di Furio Colombo

“Leggi razziali” non è una frase eccessiva. È una descrizione letterale e corretta che Franceschini, segretario del Pd, ha detto con tragica esattezza per descrivere il “pacchetto sicurezza” della Lega.
La stella gialla che i Radicali indossano in questi giorni di una campagna elettorale dalla quale saranno esclusi con rigoroso rito mediatico, non è una trovata frivola o offensiva, come è stato detto. È la rappresentazione di un fatto. L’elenco delle illegalità, negazioni e sopraffazioni contro libertà fondamentali italiane, secondo i Radicali, è lungo e comincia subito, quando è ancora fresca la firma di Terracini in calce alla nostra Costituzione, nel 1948.

Si può convenire o no. Fin dalla rinascita, questo giornale ha detto e ripetuto ogni giorno che Berlusconi, con il peso immenso della ricchezza usata per comperare la politica, ha portato un peggioramento pauroso nella già oscura vita pubblica italiana, un peggioramento che a momenti pare irreversibile.

In un caso o nell’altro l’Italia è una sola. L’Italia che decide quali voci sono stonate e quali voci non si devono sentire, un anno dopo l’altro, un decennio dopo l’altro. L’Italia che perseguita senza tregua e senza vergogna gli immigrati proprio come al tempo delle leggi razziali. Fatti così profondamente illegali, e pure accettati, devono essere cominciati presto. Se questo è il peggio, c’è stato un prima.

Per esempio, la settimana è stata segnata da una notizia grave e squallida: il deputato Salvini della Lega esige che nei metrò di Milano i posti a sedere siano riservati ai lombardi. Come si riconosceranno i lombardi? Dagli insulti agli immigrati che hanno osato sedersi? Dalla violenza per farli alzare? Si fanno avanti squadre razziste come gli americani bianchi prima di Rosa Parks, di Martin Luther King e di Robert Kennedy. In un mondo normale una simile regola dovrebbe essere respinta con sdegno, come la peggiore offesa.

Ma questa è l’Italia in cui centinaia di naufraghi disperati, metà donne e bambini, e una di loro morta e putrefatta, sono stati lasciati in mare per giorni e notti al largo delle coste italiane. E’ la storia della nave turca “Pinar” , colpevole di averli salvati, tenuta ferma in mare dalla corvetta militare italiana “Lavinia”. Probabilmente è la prima volta, nella Repubblica italiana nata dalla Resistenza, che ai marinai italiani viene ordinato di non soccorrere i superstiti disperati del mare. Viene ordinato di tenerli fermi e lontani benché stremati.

Atti indegni di questo tipo, come le aggressioni e i linciaggi, tendono a ripetersi in questa Italia. Nuovi immigrati alla deriva, al largo delle coste libiche sono stati avvistati da un mercantile italiano che si è guardato bene dal prestare soccorso dopo ciò che era toccato alla nave turca. Si trattava – ci ha detto il giornalista Viviano di Repubblica (7 maggio) – di 227 disperati tra cui 40 donne. Sono subito arrivate sul posto unità della Marina militare italiana con un ordine barbaro e disumano del ministro dell’Interno della Padania insediato a Roma: le centinaia di profughi disperati raccolti in mare sono stati riportati in Libia. Vuol dire condannati a morte, per esecuzione, per inedia nei campi profughi del deserto, per schiavitù (lavoro forzato senza paga), per l’abbandono in aree prive di tutto, in violazione della Costituzione italiana e della Carta dei Diritti dell’Uomo, come ha scritto con sdegno L’Osservatore Romano.

Ogni possibile richiesta di diritto d’asilo, per quanto urgente e legittima, viene in questo modo vietata da marinai italiani usati come poliziotti crudeli di una dittatura senza scrupoli.

Adesso scopriamo che, prima ancora che il Parlamento italiano affronti l’odioso “pacchetto sicurezza” della Lega e lo voti con l’espediente della “fiducia” in modo da bloccare ogni discussione, adesso scopriamo che le “leggi razziali” sono già in funzione, oggi, in questa Italia, mentre tanti, in politica o nella vita di tutti i giorni, fanno finta di non sapere, non vedere, di non essere disturbati. Proprio come nel 1938. Ma nel 1938 quelle schiene piegate di un popolo erano state preparate da quasi due decenni di fascismo.

Dicono i Radicali: anche oggi una simile rinuncia alla libertà, alla opposizione, alla critica non arriva tutta in una volta come una valanga. Ci vuole una lunga preparazione per cedere senza resistenza i propri diritti. Di fronte al diffuso silenzio per la paurosa epoca italiana che stiamo vivendo è inevitabile chiedersi: e se i Radicali, indossando la loro maleducata e impropria stella gialla, avessero ragione?
10 maggio 2009

berlusconi_dimettiti

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