Francesco Linguiti, storia di Silvio con le “S”

sebbene sorgente sue sovvenzioni sia sconosciuta, sbanca stendendo sobborghi su Segrate”. La scalata di Silvio prosegue in un turbillon di “S. p. a., S. r. l., S. a. s”, anche se “si sussura Società Segreta Sovversiva (la P2, ndr) sia stata spalleggiatrice suddetti successi. Supersocietà” e sotto un unico emblema: il “Serpentone”, effigie che marchierà “Standa, supermercati, società sportiva”. Fondamentale, nell’ascesa del Cavaliere, la sponda politica offerta dal “Segretario socialista (Craxi, ndr) successivamente scappato”.

Sullo Stivale si susseguivano scandali: sgamarono senatori senza scrupoli, stavano scambiando soldi svendendo Stato”. E “Silvio sospirò: ‘sbarre sarebbero sgradevoli'”. Di qui, la discesa in campo, contro “stolta sinistra” che “sottovalutò suo strapotere”. La prima campagna elettorale di Silvio è un’apoteosi: “Sedusse spettatori seminando straordinarie speranze. Solo speranze, storia smentì sue smargiassate. Subito suo schieramento si sciolse

Silvio “stipulerà Statuto su scrivania” (il “contratto con gli italiani” siglato in tv da Vespa, ndr) e “senza sforzi sindaco sciapo (Rutelli, ndr) sarà sconfitto”. E’ il vero inizio di un regime caratterizzato da “sberleffi su statisti stranieri, svilimento sistema scolastico, spazzatura sparsa sul Sud”. E la sinistra? “Sembra sparita se sottraiamo settantadue settimane scarsamente significative”.

Vista dall’esterno, l’Italia del Cavaliere è un paradosso su cui ridere (Stati stranieri sghignazzano scrutandoci stupiti), calando inesorabilmente il verdetto: italiani “Sono senza speranza”. Ma non basta, si apre l’era degli “scandali sessuali”. E qui la lettera S si fa sordido collante: “Soubrette scosciate si scoprono senatrici, segretarie sotto scrivanie si scoprono sottosegretarie. Si sa, Silvio si sdebita spartendo seggi, sebbene smentisca spudoratamente”.

Veronica Lario non ci sta “stufatasi, si separa”. Tornato single, “Silvio si scatena”, finché un giorno, anzi una notte, “scopre squillo Sahariana sedicenne”. Ma gli “sbirri sgamano suddetta squillo scippare sua socia, subito Silvio sollecita scarcerazione. Stampa si sbizzarrisce”.

Ma non è solo Ruby a inguaiare il Cavaliere, “simultaneamente si scatena sisma su stupendo sito storico, soprattutto su sede studentesca, scoprendo subdoli sotterfugi”. Sulla tragedia dell’Aquila “si sentono sogghignare speculatori senza scrupoli su sorte sfollati”, mentre “Silvio sperpera soldi statali senza sistemare situazione”.

Il regno di Silvio, dell’ottimismo ad ogni costo e della fiducia cieca nel taumaturgico leader, vacilla. “Sfiducia serpeggia su suo schieramento; suoi seguaci smarriti scappano, sancendo scisma”. Fini se ne va, dal risultato delle amministrative e dei referendum sembrerebbe che lo “Stivale si stia svegliando, se solo si svegliasse sinistra”. E mentre la storia continua, l’articolo si chiude con il sibillino interrogativo: “Scilipoti salverà Silvio?”

ber-corruttore

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