Un ricordo pieno di dolore per il mio cugino preferito: Francesco Salis

Ieri sono tornato a pesca all’imbrunire, dopo almeno 35 anni che non lo facevo. C’era freddo e un venticello teso, ma ho resistito quasi due ore ed ho preso un decinaio di ombrine. Mentre le mettevo nel retino, mi è tornato in mente Leo (scherzosamente lo chiamavo così da “Leone di Damasco”, che era il suo soprannome datogli da un gestore di locale dopo averlo ammirato all’opera sul palcoscenico; lui mi chiamava Di Santa: che era un ridicolo nome d’arte che mi ero dato all’inizio della carriera: Lucio Di Santa… Giusta, ovviamente.)

Rientrato a casa,  mi sono messo a cercare una foto di Leo che ricordavo di avere. Eccola:

LEO E LA SUA PRIMA LECCIA

IL GRANDE MUSICISTA FRANCESCO SALIS CON UNA DELLE SUE "BAMBINE"

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Metà dei pensionati vive con meno di mille euro. ONORE A FRANCESCO SALIS!

Mio cugino Francesco Salis, un grande signore e il più grande musicista che la Sardegna abbia mai avuto (ma anche in Italia erano rarissimi al suo livello), è morto tre anni fa con una elemosina di 300 euro. Sardi di merda e santagiustesi di merda. Il comune, che avrebbe dovuto baciarci il culo a vita e coccolarci per quello che abbiamo fatto per l’onore di un paese morto, non ha MAI MOSSO UN DITO PER LUI NE’ PER ME.

IL GRANDE E COMPIANTO FRANCESCO SALIS

Francesco

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