Appello

Aung San Suu Kyi,
non smettiamo di difenderla

È iniziato a Rangoon, a porte rigidamente serrate — esclusi dunque giornalisti, diplomatici stranieri e pubblico — il processo ad Aung San Suu Kyi, 63 anni, tredici dei quali (nell’arco di 19) passati agli arresti domiciliari. Arresti che, beffa estrema, dovevano concludersi alla fine della settimana prossima. L’icona della resistenza contro il regime dei generali birmani ne rischia ora altri cinque di carcere per avere accolto e rifocillato il mormone americano, John William Yettaw, che il 6 maggio aveva attraversato a nuoto un lago per raggiungerla nella sua abitazione.

E c’è da scommettere che quest’ultimo, a sua volta sotto processo in un giudizio separato, pur essendo in teoria il vero responsabile dell’accaduto, avrà una pena ben più mite, se l’avrà. Perché è americano ma, ancora di più, perché la spina nel fianco del regime è lei e l’occasione per incarcerarla di nuovo va, evidentemente, colta. Duecento oppositori del regime hanno manifestato ieri davanti al tribunale in favore di Aung San Suu Kyi—nome da scrivere per intero e non, come vuole il regime, abbreviato in Suu Kyi, per far dimenticare alla cittadinanza che è figlia di un eroe nazionale, il generale Aung San — ma si vorrebbe che si manifestasse per lei in tutto il mondo, uscendo da quella certa diffusa, rassegnata indifferenza con la quale è stata accolta la notizia del suo nuovo arresto.

Innumerevoli volte si è, in effetti, già scritto di lei e delle persecuzioni delle quali è stata vittima, al punto che l’opinione pubblica — fatta di noi tutti — pare ormai assuefatta e incapace di ribellarsi ancora, di protestare e di difenderla. Ed è probabile che proprio su questa assuefazione faccia conto, e ne approfitti, il regime dei generali per colpirla di nuovo, chissà, in modo definitivo, viste l’età e le non brillanti condizioni fisiche. Chiudere o socchiudere gli occhi, anche solo per stanchezza, su una giustizia così tragicamente ingiusta vorrebbe dire, si sa, condannare altri forse numerosi sconosciuti alle medesime iniquità. La nostra grande centenaria, Rita Levi Montalcini, ancora una volta ha dato prova di tenace vitalità chiedendo al governo birmano la liberazione di Aung San Suu Kyi. Nella speranza che la sua voce sia di esempio e traino per molte altre.

daw_suu

Isabella Bossi Fedrigotti

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

La stampa in Italia è ‘parzialmente libera’ a causa delle limitazioni imposte dalle leggi sulla diffamazione, delle intimidazioni della mafia ai giornalisti e della concentrazione proprietaria dei media
Rapporto di Freedom House, 2 maggio


°°° E cioè, gli osservatori internazionali dicono, ANCORA UNA VOLTA – l’esatto contrario delle minchiate di burlesquoni e dei suoi pappagallini ammaestrati (e venduti) come ghedini.

bavagl

bavag1

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

E speriamo…

Il procuratore Alfredo Rossini: “Siamo molto vicini
a quel tipo di notizie che interessano voi della stampa”

Svolta nell’inchiesta sul terremoto
Il procuratore: “Il quadro è chiaro”
dal nostro inviato PAOLO G. BRERA

Svolta nell’inchiesta sul terremoto Il procuratore: “Il quadro è chiaro”
L’AQUILA – Chiusa la fase dei sequestri degli edifici crollati, l’inchiesta della procura sul terremoto che ha devastato l’Abruzzo è a una prima svolta: “Siamo molto vicini a quel tipo di notizie che interessano voi della stampa”, ha detto questa mattina il procuratore Alfredo Rossini rispondendo a un giornalista che gli chiedeva se fossero già stati iscritti dei nomi sul registro degli indagati. Quel registro per ora resta bianco, ma il lavoro fatto fino a oggi “è andato avanti con grande velocità”, spiega Rossini, e “a un solo mese dalla scossa stiamo già terminando i sopralluoghi e il quadro è ormai piuttosto chiaro. Abbiamo i nomi delle ditte e degli operatori…”.

Prima di aprire la seconda fase dell’inchiesta iscrivendo nomi sul registro degli indagati, però, la procura vuole avere i primi risultati delle analisi tecniche dei materiali sequestrati negli edifici crollati. “Stiamo selezionando i laboratori in tutta Italia”, dice il procuratore. Sono 140, gli edifici che la procura ha sequestrato, interamente o parzialmente, su indicazione dei suoi consulenti tecnici. Su ognuno di essi gli inquirenti hanno raccolto documentazione e testimonianze rese da persone “informate dei fatti”.

Per ora, dunque, non scatteranno gli interrogatori, e non sono ancora state ascoltate persone su istanza della magistratura. Per farlo, la procura dovrà iscrivere i nomi sul registro e consegnare gli avvisi di garanzia, e finché non lo fa non può ascoltare coloro che potrebbero avere responsabilità dirette nella costruzione o nella manutenzione degli edifici crollati.

Nel frattempo, i tecnici dell’Arta, l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, stanno prelevando le macerie sbriciolate raccolte in un terreno adiacente al comando regionale della guardia di finanza, perché potrebbero contenere amianto. Verificheranno, con analisi tecniche che verranno eseguite in Emilia, se le segnalazioni preoccupate di diversi aquilani avessero motivo di esistere. Nel frattempo, il lavoro di raccolta e triturazione delle macerie è stato interrotto, cautelativamente.


°°° E speriamo che la cosca di mafiolo non blocchi tutto.

crollo


IL GOVERNO IN SEDUTA DI LAVORO

governo-italiota

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Il regime avanza…

… e il mondo è preoccupato.

Rapporto di Freedom House, organizzazione non-profit e indipendente
Libertà di stampa: l’Italia fa un passo indietro, unica nazione in Europa
La causa: la «situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati»

(da Freedomhouse.org)

NEW YORK – L’Italia è l’unico Paese europeo a essere retrocesso nell’ultimo anno dalla categoria dei «Paesi con stampa libera» a quella dei Paesi dove la libertà di stampa è «parziale». La causa: la «situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati». Lo afferma in un rapporto Freedom House, un’organizzazione non-profit e indipendente fondata negli Stati Uniti nel 1941 per la difesa della democrazia e la libertà nel mondo, la cui prima presidente fu la first lady Eleanor Roosevelt. Lo studio viene presentato venerdì al News Museum di Washington e sarà accompagnato da un live web cast che si potrà scaricare sul sito Freedomhouse.org.

CLASSIFICA – Nell’annuale classifica di Freedom House, l’Italia va indietro come i gamberi, insieme a Israele, Taiwan e Hong Kong. «Un declino che dimostra come anche democrazie consolidate e con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà», ha commentato Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House. Su un punteggio che va da 0 (i Paesi più liberi) a 100 (i meno liberi), l’Italia ottiene 32 voti: unico Paese occidentale con una pagella così bassa. I «migliori della classe» restano le nazioni del Nord Europa e scandinave: Islanda, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia (prime cinque a livello mondiale). Le «peggiori»: Corea del nord, Turkmenistan, Birmania, Libia, Eritrea e Cuba.

PROBLEMA ITALIA – Il «problema principale dell’Italia», secondo Karin Karlekar, la ricercatrice che ha guidato lo studio, è Berlusconi. «Il suo ritorno nel 2008 al posto di premier ha risvegliato i timori sulla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati sotto una sola guida», spiega. Altri fattori: l’abuso di denunce per diffamazione contro i giornalisti e l’escalation di intimidazioni fisiche da parte del crimine organizzato. Intanto giovedì il Committee to Protect Journalists, un’organizzazione non-profit che lavora per salvaguardare la libertà di stampa nel mondo, ha pubblicato la top ten dei peggiori Paesi al mondo per i blogger. La Birmania guida la lista, seguita da Iran, Siria, Cuba e Arabia Saudita. Sesto il Vietnam, seguito a ruota da Tunisia, Cina, Turkmenistan ed Egitto.

Alessandra Farkas
30 aprile 2009


°°° E’ terribile, amici. Ma questi non querelano per diffamazione (che non esiste) soltantoi i giornalisti, ma se la prendono anche con noi comici e con i vignettisti: vedete il mio processo di due giorni fa intentato da un certo Carta o l’allontanamento sospensivo di Vauro. Siamo in pieno regime. RESISTERE! RESISTERE! RESISTERE!

bavag

bavaglio

freedom

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Popolarità all’80%? Ma dove?!

Il presidente del Consiglio in Campania per fare il punto sul termovalorizzatore
di Acerra. Identificati gli autori del gesto: sono due trentenni abruzzesi
“Non venire in Abruzzo, ci rovini”
Berlusconi contestato a Napoli

“Non venire in Abruzzo, ci rovini” Berlusconi contestato a Napoli

Silvio Berlusconi
NAPOLI – “Non devi venire in Abruzzo, ci stai rovinando”. Con queste parole Silvio Berlusconi è stato contestato oggi a Napoli da due giovani abruzzesi, che, davanti alla prefettura, gli hanno gridato contro. I due, trentenni senza precedenti penali, sono stati identificati dalla Digos, e hanno detto di essere venuti a Napoli proprio per la visita del premier.

Berlusconi era a Napoli per incontare, ad un mese dall’inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra, il sottosegretario Guido Bertolaso, il Prefetto Alessadro Pansa ed il Questore Santi Giuffrè. Il presidente del Consiglio è arrivato in Campania ieri sera, per fare il punto sullo status anche degli altri quattro impianti di termovalorizzazione dei rifiuti da costruire nella Regione.

All’entrata della prefettura, Berlusconi aveva appena iniziato a parlare con la stampa quando è partita la contestazione. Visibilmente contrariato, si è subito interrotto, congedandosi dai giornalisti e raggiungendo la macchina per andare via.

(27 aprile 2009)

°°° Chissà se anche questa figura di merda troverà spazio nei titoli d’apertura nei Tg di regime?

foto_15642875_43000

berlusconi_p2

bdimissioni10

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Ari-maroni, bossi, hitler, berlusconi, hider, borghezio

Diversamente umani
di Marco Travaglio

L’altra sera, mentre Sandro Ruotolo da Lampedusa e altri due rari giornalisti veri, Franco Viviano e Karl Hoffman, mostravano le immagini censurate della nave dei disperati respinta dall’Italia con sopra il cadavere di una diciottenne incinta, i mejo direttori del bigoncio sostenevano che l’informazione scoppia di salute. Chi avrebbe dovuto impedire la vergogna di quell’omissione di soccorso dormiva: i diversamente concordi della presunta opposizione dormivano, anzi votavano il pacchetto sicurezza col governo; la Procura di Agrigento apriva un’inchiesta sulla morte della ragazza, anziché su chi ha negato l’assistenza ai disperati. Sulle mailing list dei magistrati circola una notizia che completa il quadro a proposito di certa avvocatura. Udienza in Cassazione sul ricorso contro l’arresto di due balordi padani che, fingendosi carabinieri, han picchiato e rapinato un viado brasiliano urlandogli «straniero di merda». Chiedendo la scarcerazione di uno dei due, l’avvocato cassazionista scrive che l’espressione «straniera di merda», lungi dal provare un intento ostile contro il viado, «conferma la volontà del D.G. di svolgere una funzione surrogatoria della Pubblica autorità di controllo dei flussi migratori», indagando sul possesso delle «necessarie autorizzazioni amministrative in capo allo straniero». Dal che si deduce che anche le forze dell’ordine si comporterebbero così. E che ogni bravo cittadino dovrebbe fare altrettanto. Una volta il tizio sarebbe passato per razzista. Ora, alla peggio, per un rondista padano. Pardon, per un «surrogatore della pubblica autorità».


°°° Mi vergogno come un berlusconi di appartenere a quest’italietta di merda. Siamo sempre più la vergogna del mondo. Ora anche la magistratura è infarcita di servi e culi venduti alla P2 e alla mafia…

vergogna-48

vergogna23

vergogna14

vergogna6

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Bruttissima notizia

Berlusconi.L’Osservatorio
Il premier e il sisma. Fiducia in crescita
Le conseguenze politiche del terremoto

Gli ultimi sondaggi confer­mano questo quadro. Quasi metà dell’elettorato (48%) ritie­ne che, al di là del proprio giu­dizio in merito, il Cavaliere sia riuscito oggi a riscuotere più fiducia di prima. Questa opi­nione è relativamente più pre­sente tra chi è politicamente simpatizzante per il centrode­stra: ma anche tra gli elettori del Pd la convinzione che Ber­lusconi abbia ottenuto un van­taggio è assai diffusa (36%).

Se si approfondisce l’anali­si e si interrogano i cittadini non tanto sulle loro conside­razioni di carattere generale, quanto sulla propria reazione alle iniziative del Cavaliere, l’immagine del successo di Berlusconi viene meglio deli­neata e chiarita nelle sue com­ponenti. Più di un quarto de­gli italiani (26%) dichiara di avere incrementato la pro­pria personale fiducia nel Pre­sidente del Consiglio proprio a seguito del suo comporta­mento in Abruzzo. Costoro sono naturalmente in gran parte già elettori del centro­destra e ne riproducono le ca­ratteristiche sociali (anziani, casalinghe, possessori di tito­li di studio medio-bassi). Ma anche una quota — modesta, ma significativa: poco meno del 10% — di votanti per il Pd «confessa» di provare, dopo il terremoto, più fiducia in Berlusconi. (Corriere.it)


°°° Ora… noi sappiamo che la linea del Corriere della serva è ben prona nei confronti del mafionano, a parte due o tre giornalisti che fanno correttamente il loro mestiere. Mi colpiscono due cose:
a) il vergognoso conflitto d’interessi e la permanenza costante di Mafiolo in tutte le Tv a sparare le sue coglionate populiste e propagandistiche, come si sa, fa breccia soltanto nei cervellini meno dotati. Al solito: poveracci, ignoranti, scimmiette disinformate.
b) Nonostante questo e nonostante la propaganda di regime, il suo “80% di gradimento” va a farsi fottere, dato che CON TUTTO QUESTO DISPIEGAMENTO di mezzi, arriva a malapena al 48%. Ed è una percentuale del Corriere, beninteso. Se lo stesso sondaggio venisse fatto dall?Unità, ad esempio, con domande più mirate e serie, non credo che arriverebbe al 20%.

bpompiere2

bnot4

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Ecco le scimmiette…

… di cui si parlava anche su FB.

E’ una cosa assurda che in una televisione pubblica come
la Rai, dove tutti sono obbligati a pagare il canone, ci possa
essere una trasmissione come Anno Zero, gente pagata
dai contribuenti milioni di euro come Santoro.
Anonimo


°°° Queste righe deliranti e ignoranti sono oggi anche sul giornaletto della mafia: il Sardegna. Come si fa a spiegare a queste scimmiette ignobili che PROPRIO PERCHE’ LA RAI dovrebbe essere PUBBLICA è indispensabile che ci siano almeno alcuni GIORNALISTI VERI! Santoro è il miglior anchorman italiano da sempre e ci viene invidiato da molte tv europee. La sua squadra è di primissima qualità e, non a caso, i suoi programmi sono GLI UNICI programmi giornalistici VERI, al passo con le migliori trasmissioni giornalistiche del mondo civile. Oltre a Santoro, in Rai c’è solo la Gabanelli che fa GIORNALISMO. Raramente, si vede qualcosa di Riccardo Iacona (ex Santoro) e poi… il nulla! Le desolanti genuflessioni dei vespa e di tutti gli altri zerbini del potere mafioso e piduista non hanno NULLA A CHE FARE col giornalismo: dacché il Giornalismo è – ovunque – il cane da guardia dei diritti dei cittadini e NON il cane miserabile che aspetta l’osso del potere e che lecca la mano che lo bastona. Chi spiega a questa scimmietta che SANTORO SI PAGA DA SOLO? Egli non costa un cent dai soldi degli abbonamenti: al contrario dei vespa e degli altri servitori osannanti che, LORO SI’, leccano il culo a Mafiolo, arricchendosi COI NOSTRI SOLDI! Santoro fattura in una puntata, di introiti pubblicitari, quanto dieci puntate di Porta a Porta. Chi spiega a questa scimmietta decerebrata che la libertà di espressione è un DIRITTO COSTITUZIONALE? Oltre che una conquista dell’umanità.

scimmiette1

vergogna4

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Scimmiette sardegnole

Dal giornaletto della mafia:

Finalmente la Lega è arrivata anche in Sardegna e aprirà una sede a Cagliari. E’dal 1097 che aspettavo questo momento! Forza Lega e
grande Bossi.
Un lettore


°°° Lettore… non credo. Se questa scimmietta avesse letto almeno Topolino, non sparerebbe una minchiata così disarmante. Era ora?! Ma sarà ora di cancellare questi ladroni razzisti e xenofobi dalla geografia politica italiana! Ma poi, giusto per un cervellino devastato come questo, può esistere un qualche legame (non si capisce quale) tra la storia dei sardi e la NON storia di questi quattro imbroglioni buoni solo a sparare stupidaggini deliranti e a fottersi laute prebende da “Roma ladrona” e da “Bruxelles grande madre“. Ecco perché anche la Sardegna è finita nelle grinfie di Mafiolo ed è diventata ancora di più Sardistan… Anche grazie a sedicenti televisioni (via cavolo), infestate da pappagallini senza mestiere, ma sempre dediti a leccare il culo ai banditi, e grazie a giornalacci come questo. Un esempio calzante delle testoline disabitate di questi sedicenti giornalisti (che anche da noi sono il 99,99%):

titolisti

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter