Prescrizione, ricatto Pdl. Berlusconi ricusa i giudici°°°Solo in Italia un delinquente può scampare così alla giusta pena.

Inutile girarci intorno. La prescrizione e i suoi tempi sono uno snodo fondamentale per la giustizia, ma anche per il governo. Ce la farà il Guardasigilli Paola Severino a sciogliersi dall’abbraccio mortale del Pdl? Questo è l’interrogativo che oggi circolava con insistenza in Cassazione dove, nel corso dell’apertura dell’anno giudiziario, s’è registrata un’importante convergenza tra il vice presidente del Csm Michele Vietti e il primo presidente della Suprema Corte Ernesto Lupo.

Stessa proposta sulla necessità di allungare i tempi della prescrizione, proprio come l’Europa ci ha chiesto più volte. A Repubblica, in un’intervista, lo ha dichiarato Vietti, ipotizzando, come avviene in molti paesi europei, che la prescrizione smetta di “correre” quando il giudice dà il via al processo. Lupo ha espressamente citato l’intervista di Vietti, ha ricordato le critiche della Ue, ha sollecitato un intervento rapido sulla prescrizione.

Oggi si prescrivono, in media, 169mila processi all’anno, tempo e fatica sprecati per le forze dell’ordine e per la magistratura, che indagano inutilmente. Tutti i magistrati, anche quelli più esperti come Davigo e Greco, dicono che, soprattutto per la corruzione, tempi così stretti valgono quanto un’immunità permanente.

Alla Camera sta per ripartire l’iter del ddl anti-corruzione. E’ ora che il governo dica da che parte sta. C’è un solo modo per farlo: presentare un emendamento a questo ddl per “sposare” la proposta Vietti e allineare l’Italia ai paesi più evoluti. Salvo che, nel governo, non sia il Pdl, che nel 2005 volle e varò la Cirielli che accorciava i tempi di prescrizione, a dettare sempre e solo legge.

Liana Milella

LA FINTA AGGRESSIONE ALLA PISISTRATO

 

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