Il magistrato Marco Imperato ridicolizza le minchiate sui processi del Mafionano


Tutte le udienze
di Berlusconi

Nel marzo 2011 l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi lamentava di aver dovuto affrontare 2952 udienze a causa dei processi a lui mossi dai pubblici ministeri politicizzati comunisti e in mala fede (affermare di essere perseguitato vuole dire sostenere che un magistrato decide dolosamente di accusarlo di cose false e mi riesce difficile immaginare un’accusa più grave e infamante per chi fa il mio lavoro).

2.952 udienze corrispondono a 8 anni e 32 giorni, festivi inclusi! E considerate che per legge dal 15 luglio al 15 settembre non si

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Se Monti dà ancora retta al mafionano non passerà alla storia, ma alla cronaca nera come lui.

Cda Rai e giustizia: Berlusconi
chiede garanzie a Mario Monti

Il Cavaliere vuole assicurazioni sul nuovo consiglio d’amministrazione di viale Mazzini e una correzione di rotta nella riforma a cui sta studiando il Guardasigilli: l’obiettivo è sempre la separazione delle carriere. In cambio, il Pdl garantisce appoggio incondizionato al nuovo disegno sul mercato del lavoro.
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Grazie al mafioso Burlesquoni…In galera? Non ci si finisce più


In galera? Non ci
si finisce più

Di Bruno Tinti

Di come sia sbagliato utilizzare le risorse della giustizia penale per fare i processi di microcriminalità ho già scritto: mentre giudici e pm vagano per le camere di sicurezza sparse tra caserme e questure e si dannano per fare decine di direttissime ogni giorno per furticiattoli e piccolo spaccio, i processi importanti restano sulla scrivania; e la prescrizione galoppa. Qui voglio trattare di un’altra riforma del nuovo ministro della Giustizia, l’aumento da un anno a 18 mesi per la libertà controllata o detenzione domiciliare: per pene che non superino l’anno e mezzo non si entra in prigione, si sta a casa propria.

Il ministro Severino queste cose le sa. Ma chi legge no. La pena inflitta dal

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Il delinquente non si arrende, ma chi lo ascolta non ha capito che è FI NI TO!

Sottosegretari a Giustizia e Telecomunicazioni
In pole position i nomi cari a Berlusconi

A via Arenula potrebbe arrivare Giovanni Ferrara, il procuratore capo di Roma che non prese le distanze da Achille Toro; per il neo ministro Passera, invece, ecco Roberto Viola o Vincenzo Zeno Zancovich: il primo fu intercettato dalla Procura di Trani nella vicenda Annozero, il secondo è l’estensore della legge che salvò Rete4

Giovanni Ferrara, capo della Procura di Roma

Giustizia e Telecomunicazioni: i ministeri chiave per Silvio Berlusconi, le forche caudine per il governo Monti, le scelte più significative per dimostrare la discontinuità con il passato. E il toto-nomine dei sottosegretari dimostra che tutto procede senza grandi mutamenti di

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Buonanotte a voi e al secchio

E’ STATO BELLO

di Marco Travaglio

Non entrerò mai in politica. Scendo in campo. Il Paese che amo. Per un nuovo miracolo italiano. L’Italia come il Milan. Basta ladri di Stato. La rivoluzione liberale.

Il Polo delle Libertà. Il decreto Biondi. Vendo le mie tv. Golpe giudiziario. Giuro sulla testa dei miei figli. Lasciatemi lavorare. Sono l’unto del Signore. Ribaltone. Scalfaro è comunista. Con Bossi mai più nemmeno un caffè. Mai detto che sono l’Unto del Signore. Dini è comunista. Il popolo è con me. Prodi utile idiota dei comunisti. Visco Dracula. Toghe rosse. D’Alema è comunista. L’amico Massimo. La Costituzione è comunista. La grande riforma della Costituzione.

La Casa delle Libertà. Il premier non ha poteri. La grande riforma della giustizia. L’amico Vladimir. L’amico George. L’amico Muammar. Gheddafi leader di libertà. Nessun condono. Concordato fiscale. Scudo fiscale. Condono fiscale ed edilizio. Letta è una benedizione di Dio. Romolo e Remolo.

All Iberian mai sentita. Mills mai conosciuto. La proporrò per il ruolo di kapò. Turisti della democrazia. L’Islam civiltà inferiore. Meno tasse per tutti. Tutta colpa dell’euro. La mafia, poche centinaia di persone. Grandi opere. Sono stato frainteso. Tutta colpa delle torri gemelle. Lei è meglio di Cacciari, le presenterò mia moglie.

Il circuito mediatico-giudiziario. Fede è un quasi eroe. L’amico Bossi. Uso criminoso della televisione pagata con i soldi di tutti. L’amico Pollari. Le rogatorie. La Piovra rovina l’Italia all’estero. L’amico Pompa. Il falso in bilancio. Mangano si comportava bene, prendeva la comunione nella cappella di Arcore. La legge Cirami. Dell’Utri è perseguitato. Legittimo sospetto. Previti è perseguitato. Il lodo Maccanico. Il Ponte sullo Stretto. Il lodo Schifani. Tutti sono uguali di fronte alla legge, ma io sono un po’ più uguale degli altri.

Ciampi è comunista. Il decreto salva-Rete 4. I poteri forti. La legge Gasparri. L’Economist è comunista. Che ne direbbe di una ciulatina? I direttori dei giornali devono cambiare mestiere. Bertolaso uomo della Provvidenza. La legge Cirielli. Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, anzi mandava la gente in vacanza al confino. Sempre stato assolto. La stampa estera copia da Unità e Repubblica. Napolitano è comunista.

Giustizia a orologeria. L’amico Minzo. I giudici sono matti, antropologicamente diversi dal resto della razza umana. Telekom Serbia è tutta una tangente. I brogli di Prodi. La commissione Mitrokhin. La giusta amnistia. I comunisti cinesi bollivano i bambini per farne concime. Farò sparire la spazzatura da Napoli in tre giorni. Ho 109 processi. Sarkozy ha imparato da me. Chi scrive di mafia lo strangolerei con le mie mani.

Il Popolo delle Libertà. Obama abbronzato. Il miracolo della ricostruzione dell’Aquila. Evadere è un diritto naturale che è nel cuore degli uomini. Ai giudici noi insidiamo le mogli, siamo dei tombeur de femmes. Il Family Day. Che fate, ragazze, mi toccate il culo? Mille giudici si occupano di me. Agostino, trova una parte ad Antonella: è impazzita, racconta cose in giro. Lodo Alfano. La Consulta è comunista. Legittimo impedimento. Partito dell’Amore e sinistra dell’odio. Il padre di Noemi autista di Craxi. Prescrizione breve.

Mai frequentato minorenni. Le mani nelle tasche degli italiani. La signora Lario mente. Processo breve. Vedi, Patrizia, tu devi toccarti. La privacy. Processo lungo. Candido Lampedusa al Nobel per la Pace. Caro dottor Fede, cioè volevo dire Vespa. Ruby nipote di Mubarak. Non chiamo Gheddafi per non disturbarlo. La legge anticorruzione. La mia fidanzatina. Siamo tutti intercettati. Solo cene eleganti. Riformare le intercettazioni. Pagavo Ruby perchè non si prostituisse.

La rapina Mondadori. L’amico Lavitola. Me ne vado da questo Paese di merda. Il miglior premier degli ultimi 150 anni. Culona inchiavabile. L’amico Gianpi. Faccio il premier a tempo perso. La maggioranza è coesa. Ho i numeri alla Camera. Traditori. Mi dimetto. Sic transit gloria immundi.

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Silvio Burlesquoni? Un delinquente, pedofilo e CAZZARO! Solo i ciechi e i malavitosi non lo vedono.

Un anno fa Berlusconi lanciava i 5 punti
Ma le riforme sono rimaste sulla carta
Federalismo, fisco, giustizia, sicurezza, aiuti per il Sud. Il 29 settembre 2010 il Cavaliere otteneva la fiducia alla Camera elencando “le priorità per rendere il paese più competitivo”. Alle parole, però, non sono seguiti fatti. Così come è accaduto per gli aut aut della Lega al governo dopo Pontida

In principio fu il “contratto con gli italiani”. Era il 2001 e Berlusconi, dal salotto televisivo di Vespa, vendeva il sogno del cambiamento alla vigilia delle elezioni politiche che avrebbe poi vinto con largo vantaggio. Dieci anni dopo il premier deve fare i conti con altre promesse, rivolte al Parlamento esattamente un anno fa. “Cinque punti programmatici sui quali trovare ampie convergenze”, con i quali Berlusconi conquistò la fiducia del Parlamento (lo strappo con Fini si era già consumato). Ma la

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