Andreotti, Craxi, Burlesquoni… governicchi di mafia.

Mafia, stragi e depistaggi

«Faccia da mostro» ha un nome

di Nicola Biondo
I mafiosi lo chiamavano Faccia da mostro o il bruciato. Per anni si è aggirato come un’ombra nella Palermo delle stragi e degli omicidi eccellenti. Unosbirro con la tessera dei servizi segreti che incontrava uomini di mafia. Uno 007 border-line troppo vicino a molti fatti di sangue: dalla tentata strage della Addauracontro Giovanni Falcone nel giugno 1989, all’eccidio di via D’Amelio, passando per l’omicidio di un poliziotto, Nino Agostino, e della moglie. Dopo anni di indagini, segreti di Stato e depistaggi, “Faccia da mostro” è stato riconosciuto da un pentito, Vito Lo Forte. Se ne conosce il cognome, Aiello, e la professione: è undirigente di Polizia in pensione. La procura di Caltanissetta lo ha iscritto nel registro degli indagati per concorso esterno in associazione mafiosa.

Ma chi si nasconde dietro quel soprannome da spy-story? Un killer di Stato,un uomo di

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