La corruzione nell’era Burlesquoni: a destra non se ne salva uno!

Tangenti per rendere edificabili i terreni
così la corruzione dilaga nel Milanese

Il racconto di un magistrato: “Da tempo non si ruba solo per il partito, ma per arricchimento
personale”. A Buccinasco il sindaco si faceva pagare i favori con il noleggio di auto di lusso
di WALTER GALBIATI e EMILIO RANDACIO

Tangenti per rendere edificabili i terreni così la corruzione dilaga nel Milanese I terreni dell’ex area Sesto San Giovanni

MILANO – “Una solfatara”. Zampilli di lava che spuntano qua e là all’improvviso, senza nessun ordine predefinito. “La corruzione oggi è così”, spiega un magistrato milanese che ha vissuto in prima persona Tangentopoli. “Non si ruba solo per il partito, spesso con la politica si cerca oggi un arricchimento personale. E lo si può fare ovunque, al centro come in provincia”.

Ogni occasione può essere buona per mettere le mani su un bel gruzzolo di soldi, ovunque si presenti l’opportunità. Sesto San Giovanni, Cassano, Monza, Buccinasco e Cassina de’ Pecchi, basta avere a disposizione un terreno sul quale pende una concessione edilizia, un cambio d’uso (perché – si sa – i soldi si fanno col mattone), per attivare una

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La destra continua con la devastazione e le ruberie anche in Lombardia: ‘ndrangheta e cemento.

Rispunta la legge ammazza-parchi
“Arriva un’altra colata di cemento”

La Lega Nord e il Pdl ripresentano lo stesso testo che il Pirellone aveva bocciato
Galli: “Adesso siamo pronti a dire sì”. L’allarme dell’opposizione e degli ambientalisti

di ANDREA MONTANARI

Rispunta la legge ammazza-parchi "Arriva un'altra colata di cemento"

Torna in consiglio regionale la battaglia sulla nuova legge sui parchi dell’assessore regionale pidiellino Alessandro Colucci. A nemmeno un mese dall’ultimo scivolone del centrodestra quando, a sorpresa, undici franchi tiratori (tra leghisti e pidiellini) avevano rinviato il testo in commissione, la maggioranza che governa il Pirellone ci riprova. Anzi, giovedì ripresenterà in aula la

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La mafia berlusconiana e la ‘ndrangheta governativa al sacco della Lombardia

di Gianni Barbacetto

Milano, il pizzo
non è giusto

Antonio e Gianfranco Dimo, padre e figlio, sono due imprenditori che abitano il primo a Brugherio, il secondo a Milano. Le loro aziende (il consorzio Kalos, la società cooperativa New Labor) hanno vinto un bell’appalto per le pulizie dei vagoni di Trenitalia. Per loro, però, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha chiesto l’espulsione per tre anni dall’albo dei fornitori, con la conseguente impossibilità di partecipare alle gare d’appalto. Perché? Perché pagavano il pizzo alla ’ndrangheta. Versavano almeno 20 mila euro al mese nelle casse della cosca di Giovanni Tegano. Erano vittime d’estorsione, dunque, ma non lo avevano denunciato. E ora la procura calabrese chiede che venga applicata – per la prima volta – una norma del “pacchetto sicurezza” approvata dal governo nel 2009: niente più appalti a chi accetta il pizzo senza reagire.

Quanti sono gli imprenditori del Nord che sono nelle stesse condizioni di Antonio e Gianfranco Dimo? Quanti subiscono in silenzio le estorsioni, accettando di far diventare il pizzo un costo d’impresa? Quanti fanno finta di non

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Lombardia. Pubblica amministrazione e Pdl = n’ndrangheta

Asl, la Regione sfiducia Pezzano
«Contro di me solo fango, ma lascio»

Il consiglio: incarico inopportuno per il manager fotografato con i boss della ‘ndrangheta

Asl, la Regione sfiducia Pezzano
«Contro di me solo fango, ma lascio»

Il consiglio: incarico inopportuno per il manager fotografato con i boss della ‘ndrangheta

Pietrogino Pezzano
Pietrogino Pezzano

MILANO – Bufera sui vertici della Sanità lombarda. Mai una nomina era stata contestata come quella dell’Asl di Milano 1. E ora il supermanager Pietrogino Pezzano, fotografato con boss della ‘ndrangheta l’11 luglio 2009, lascia l’incarico. Lo fa dopo che ieri pomeriggio il Consiglio regionale vota a sorpresa una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Sono le otto di sera quando il direttore generale, nominato lo scorso 23 dicembre in quota Pdl, getta la spugna: «Mi dimetto per salvaguardare la mia professione, chi lavora con me e la mia famiglia. Preferisco togliere dall’imbarazzo il Pirellone, anche se contro di me si è mossa la macchina del fango».

Il primo a mobilitarsi è stato Roberto Nava, sindaco di Vanzago. Contro l’arrivo all’Asl 1 di Pietrogino Pezzano, il cui

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Siamo al delirio totale! Festa nazionale della lega in lomnbardia (minuscolo).

La festa del Carroccio

Feste e buoi dei paesi tuoi. Finirà proprio così, ciascuno con la sua festa, le sue ghirlande e i suoi colori. La Lega, che sente sulla propria pelle il dolore insopportabile di destinare il prossimo 17 marzo a festa dell’unità d’Italia, e vive il dramma, la disperazione di vedere i padani a braccia incrociate quando la crisi economica suggerirebbe invece di “lavurà” tantissimo, ha appena ottenuto dal consiglio regionale lombardo di festeggiare lo statuto della Regione e innalzare la bandiera il 29 maggio. E’ il giorno della battaglia di Legnano “dunque la festa del Carroccio che per noi è una data importante”, ha spiegato Stefano Galli, capogruppo al consiglio regionale

Nella funzione propria di partito-Stato la Lega sovrappone il suo vessillo a quello delle istituzioni e riduce la bandiera, in questo caso della Regione Lombardia, a stemma di partito, conducendo lo Stato dentro di sè. Festeggiare l’Italia una volta ogni cinquant’anni è una disgrazia. Mentre ricordare il Carroccio nella terra natìa, innalzare la bandiera che, secondo le ultime notizie, avrà anche la croce di San Giorgio, chiudendo ogni anno per un giorno fabbriche, scuole e uffici è atto sentito e conseguente al principio – supponiamo – che chi comanda impone i suoi eroi.

lega.lo

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Il delirio della secessione dell’inesistente “padania”. Scommettete che ora il sig.Ictus (da pompa) lo ritira fuori?

LEGAIOLI:

ma pensate un po’ se davvero gli italiani fossero così stupidi da votare ancora lega. Ma ve l’immaginate la “padania” nelle mani di questi ladroni incapaci? Guardate cosa hanno combinato in Piemonte, Lombardia, in Veneto o ad Adro… Farebbero la fine dell’Irlanda in sei mesi.

lega kkk

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Maxi blitz contro la ‘ndrangheta.Merito del regime o della Boccassini?

Operazione senza precedenti, che svela una struttura simile a Cosa Nostra: tre mandamenti calabresi, c’è un organo di vertice e  “la Lombardia”, la struttura nordica, con una “Camera di controllo deputata al raccordo tra le strutture lombarde e calabresi”

I procuratori Boccassini e Pignatone, che hanno organizzato questa retata senza precedenti, si sono convinti che sia stato il sequestro di Alessandra Sgarella, portata via dalla sua casa bella zona di San Siro nel dicembre del 1997, l’ultima “azione” dei clan tradizionali. Dal Duemila la ‘ndrangheta si è trasformata in “mafia imprenditrice”.
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/07/13/news/maxi_blitz_contro_la_ndrangheta_trecento_arresti_in_tutta_italia-5547809/?ref=HREA-1

°°° Non se ne può più di sentire i deliranti picciotti della cosca di regime vantarsi e vanagloriarsi del lavoro dei pochi e malpagati magistrati. LORO! Che sono la mafia! LORO! Che hanno fatto solo leggi porcata per favorire e avvantaggiare la  criminalità organizzata!

b.gangster

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I”comunisti” avanti, la mafia fanalino

Resa nota la pagella di Via Nazionale su lavoro, finanze e aiuti alle imprese
Lo studio tiene conto anche del tasso di abbandono scolastico, al 25,5% al Sud

Regioni, il buongoverno al Nord Bankitalia: ultime Sardegna e Molise

BUCA  LETTERE della CASA DELLE LIBERTA’ (condizionali)

bossi casa

di GIOVANNI PARENTE
ROMA – Il buongoverno? Non cercatelo al Sud. Nelle regioni settentrionali, le pubbliche amministrazioni sono più capaci di incidere sulla realtà economica e sociale del proprio territorio. Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Piemonte sono davanti alle altre. Le “promosse” sono tutte al Centro-Nord e infatti registrano, con l’eccezione della Valle d’Aosta, risultati superiori alla media nazionale. L’altro lato della medaglia è la parte bassa della Penisola che finisce dietro la lavagna. Con Molise e Sardegna a chiudere la graduatoria. Un Mezzogiorno che, quindi, mostra “un apparato amministrativo di gran lunga meno efficiente”.

A rilevarlo è un recente studio di Bankitalia, che considera le politiche nazionali e regionali nell’ultimo decennio. Gli autori della ricerca utilizzano un super-indice elaborato dal Formez. È stato costruito tenendo conto degli interventi di semplificazione, di quelli per il lavoro ma anche della capacità di rafforzare la competitività. Ai raggi X, infine, l’utilizzo delle risorse finanziarie da parte delle amministrazioni locali. L’analisi, che tiene conto dei servizi erogati dalle amministrazioni pubbliche sul territorio regionale, conferma un divario tra Nord e Sud.

Differenze riscontrabili anche se si scende nel dettaglio dell’istruzione, dei servizi pubblici locali e di quelli sociali. Lo studio della Banca d’Italia evidenzia che l’abbandono scolastico nel 2006 a fronte di una media nazionale del 20,6%, al Sud diventa il 25,5% rispetto al 16,8% del Centro-Nord (è misurato sui giovani da 18 a 24 anni con al massimo la licenza media).

Ma, in base ai dati proposti, non tutte le regioni meridionali sono uguali. Si va dal 14,7% dell’Abruzzo fino a superare il 28% per Sicilia e Sardegna. Da sottolineare che l’obiettivo nazionale è di scendere al 10% nel 2013. Il problema è, però, molto serio anche considerando le percentuali degli studenti con problemi di lettura e in matematica: nel Mezzogiorno lo scarto è molto ampio in entrambi i casi rispetto alla media italiana. Ed è un problema che va letto anche in prospettiva lavoro. Perché precedenti analisi – segnala lo studio – hanno rilevato che la distanza tra il Sud e il resto d’Italia nei livelli d’istruzione poi si trasforma in una quota maggiore di occupazione irregolare nel Meridione.

Non va meglio per i servizi all’infanzia e agli anziani. Secondo le cifre presentate, i Comuni con asili nido o micronidi al Sud sono poco più di uno su cinque (21,1%) mentre al Centro-Nord sono quasi uno su due (47,6%). Sicilia e Campania registrano valori più alti: rispettivamente il 33,1% e il 30,5%. Indietro Molise (2,2%) e Calabria (6,6%). Gli anziani con assistenza domiciliare sono l’1,6% nel Mezzogiorno, mentre le regioni centro-settentrionali sono già in linea con l’obiettivo nazionale al 2013 (3,5%). La realtà meridionale ha, però, più facce: il Molise arriva al 6,1%, la Sicilia allo 0,8%.

Come dimenticare l’emergenza rifiuti in Campania e a Palermo? Non a caso, secondo i valori presi in considerazione da Bankitalia riferiti al 2005, le regioni del Sud nel complesso hanno una quantità pro capite molto più alta di rifiuti travasati in discarica (senza alcun trattamento) rispetto al Centro-Nord. Lo stesso vale per la raccolta differenziata. Nel Mezzogiorno riguarda solo l’8,7% dei rifiuti, lontano dalla media nazionale del 24,3%.
(10 agosto 2009)

°°° Esclusa la Lombardia, dove  le inchieste  stanno facendo luce  su mafia e mazzette, le  uniche regioni virtuose  -COME  SEMPRE- sono quelle amministrate (BENE!) dai  comunisti. Che vorrà dire?

E’ PIU’ FACILE CHE  UN CAMMELLO  PASSI  TRA LA CRUNA DI UN  AGO, PIUTTOSTO  CHE  UN  POLITICO  DI  DESTRA SIA  ONESTO  E  CAPACE.

cruna ago

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I NODI AL PETTINE

La manifestazione fuori da Montecitorio
I comitati chiedono più trasparenza nelle scelte del governo
Roma, la protesta dei terremotati
In 1000 alla Camera gridano: “Buffoni”
Tanti gli slogan dei Comitati: “Forti e gentili sì, fessi no!”
I sindaci: “Vogliamo fatti, non promesse” E il Tg1 oscura la protesta

La tenda montata a
Montecitorio dagli studenti

berlusco

ROMA – E’ arrivata a Montecitorio per il sit-in dimostrativo, la marcia degli sfollati delle tendopoli dell’Aquila, che protestano proprio nel giorno in cui la Camera deve approvare il decreto legge sull Abruzzo.

Slogan e proteste. Senza bandiere di partito e scandendo vari slogan tra cui “forti e gentili sì, fessi no!“, “100% ricostruzione, partecipazione e trasparenza” e “Buffoni, buffoni”, 1000 aquiliani dei Comitati dei cittadini sono arrivati a Roma con 20 pullman partiti questa mattina alle 9 e 30 da Collemaggio. Presente anche un grande striscione con la scritta: “Case, scuole, Università. Subito. Contro la speculazione ricostruzione dal basso”. Ad imitazione delle tendopoli, alcuni ragazzi montano tende da campeggio sotto l’obelisco che domina la piazza. Sono scesi in piazza anche gli studenti dell’Onda che chiedono che a occuparsi della ricostruzione non sia Impregilo poiché fu proprio “la stessa azienda a costruire l’ospedale che poi crollarono”.

Le richieste. Gli organizzatori hanno chiesto garanzie sulla riparazione dei danni causati dal terremoto, la riapertura del centro storico, risorse adeguate per risarcire gli imprenditori che hanno avuto le imprese distrutte o danneggiate e un maggiore coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte della ricostruzione.

Il Pd presente. Alla manifestazione erano presenti alcuni parlamentari del Pd e dei radicali, Legambiente,il sindaco di L’Aquila, Massimo Cialente, il presidente della Provincia Stefania Pezzopane e molti dei sindaci delle città colpite dal terremoto, che hanno chiesto che le promesse vengano messe “nero su bianco”. La vicepresidente della Camera, Rosy Bindi ha raggiunto il sit-in dei terremotati per esprimere la sua solidarietà e ha detto: “Non sono più venuta perché in campagna elettorale non volevo strumentalizzare le vostre difficoltà. Ma, dopo i ballottaggi – ha detto la Bindi -, vi assicuro che verrò una volta alla settimana nelle tendopoli de L’Aquila e a Pescara dagli sfollati”. Poi ha aggiunto: “E’ finito il tempo delle passerelle e della false promesse. Il governo deve mettere risorse vere per la ricostruzione e dare certezze a tutti sul futuro delll’Aquila e di tutti gli altri centri colpiti dal terremoto. Avete pienamente ragione -ha concluso la vicepresidente della Camera -, e sarebbe una vergogna se anche in questo caso il Governo decidesse di porre la fiducia, rifiutando di accogliere le vostre richieste e di cambiare il decreto legge”. Critico anche il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini: “Abbiamo assistito ad una passerella di ministri a L’Aquila e in Abruzzo. Oggi in aula c’è solo il sottosegretario Menia. Avrei gradito che la presenza del governo fosse adeguata al dramma che abbiamo vissuto”.

Il presidente della regione, Gianni Chiodi, ha invece invitato gli aquilani “ad avere piena fiducia nell’operato del governo, che sta cercando di venire incontro a tutte le esigenze e alle necessità legate alla fase della ricostruzione”.

Blackout del Tg1. Ma evidentemente i motivi della protesta non erano abbastanza importanti per il Tg1 che ha mostrato un servizio sulla ricostruzione della casa dello studente per opera della regione Lombardia del governatore Roberto Formigoni. Per il Pd ha protestato Lanfranco Tenaglia che ha detto: “Nel giorno in cui si sta svolgendo la marcia degli sfollati delle tendopoli dell’Aquila, conclusa con un sit-in a Montecitorio, il Tg1 sceglie di parlare del terremoto in Abruzzo con un servizio sulla ricostruzione della Casa dello studente, certamente una buona notizia ma riferita con stile celebrativo, e con tanto di intervista, al presidente della regione Lombardia Formigoni. Gli avvenimenti in corso a Roma sono stati invece del tutto ignorati”. Tenaglia ha poi aggiunto: “Ci avevano
raccontato che con un giornalista a tutto tondo come direttore il Tg1 aveva scelto la strada dell’informazione pura, scomoda e senza compromessi. Tutto ciò, invece, non sta avvenendo e avviene anzi il contrario”.

berlusco1

b-cazzaronucleare3

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Milano… Africa

I pendolari e Milano lontana. Si rompono 4 treni al giorno

08:52 CRONACHE
In viaggio con i cittadini sui treni della Lombardia. Sovraffollamento, guasti e ritardi: carrozze e locomotive hanno un’età media di 27 anni. Caos e disagi sulla rete. «Da quando c’è l’Alta velocità è ancora peggio»

°°° No è da quando ci sono questi banditi al potere che è peggiorato tutto.

treno_b1

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