Addio, macho!

“Scusa cara, stasera ho mal di testa”
Rapporto fisico assente in più di 20 milioni di matrimoni americani

Adesso sono gli uomini a fuggire dal sesso. Uno studio americano abbandona il mito del macho
MIRELLA SERRI
ROMA
Tu ti sei abbigliata come un angelo di Victoria’s Secret in micro slip di pizzo nero abbinato con reggiseno Black Diamond. Hai predisposto luci basse, candele, vasca piena e bagnoschiuma fragrante. Ma invece del bagno caldo arriva la doccia fredda. «Scusa, tesoro, ma stasera proprio non ce la faccio, mi scoppia la testa». Già, proprio così. Negli anni Settanta, in oltre il 70% dei casi, il «mal di testa» diplomatico lo accusavano signore e signorine. Il maschio invece era sempre pronto a tuffarsi nella vasca.

C’era una volta
Negli anni Venti, su 2.200 donne americane, il 25 per cento dichiarava che la prima esperienza sessuale le aveva profondamente disgustate. I prof dello chicchissimo Vassar College suggerivano alle allieve che non era glamour ostentare in maniera esuberante il proprio godimento. La libido femminile, abituata da secoli ad esser imbavagliata, a volte esplodeva in attacchi di isteria (i dottori, fino ai primi del ‘900 per calmare le pazienti inquiete massaggiavano la zona pelvica, facendo finalmente raggiungere loro la pace). Ora tutto cambia: «lei», da sempre costretta a iperboli da grande attrice, oggi spesso si esibisce sul palcoscenico delle voglie e degli appetiti. Tutto bene, le notti pullulano di piaceri proibiti? Per nulla. I dati sono sconfortanti. Attualmente il rapporto fisico è assente in più di 20 milioni di matrimoni americani; tra il 15 e il 20 per cento delle coppie degli Stati Uniti fa sesso meno di dieci volte l’anno; 40 milioni vivono un legame coniugale lavato con la candeggina. Queste le più recenti acquisizioni: ce le offre la coppia di esperti Bob Berkowitz e Susan Yager ne «L’amore bianco. Perché gli uomini non lo fanno più (e cosa ci puoi fare)», (Piemme editore). I due sessuologi americani hanno testato più di 4 mila persone (33 per cento uomini e 67 per cento donne di varia età con esperienze matrimoniali o di convivenza). La conclusione: dopo la prima fase di un rapporto il sesso occupa solo il 3 per cento della vita di coppia, come ci dicono medici e terapeuti. Una piccola frazione. Ma fondamentale nell’ordinaria armonia di una regolare vita coniugale. Proprio questo segmento adesso viene a mancare sempre più spesso. A chi la responsabilità?

Il gelo
La maggior parte delle donne, osservano i sessuologi, è maturata e cresciuta nell’antica certezza: gli uomini lo vogliono (il sesso) comunque e sempre. Approdate a un legame duraturo fanno una scoperta. Il signore e padrone del talamo non è sempre tale. Quando la musica ammutolisce e il volume si abbassa – come spiega un recente rapporto della United States Health and Social Life Survey – a mettere la sordina è lei al 33 per cento e lui al 20. Il macho è però reticente a confessare le proprie debolezze. Il Family Health Center di David Schnarch – che ha catalogato le relazioni di coppia per oltre 20 anni – afferma che a questa percentuale bisogna assommare un buon 20 per cento di giovani e meno giovani che il sesso lo praticano una o due volte l’anno. Ma che tengono segrete le loro scarse performance. Insomma l’incremento dei matrimoni senza piacere oggi sarebbe da attribuire proprio ai lor signori. Come si spiega questa tendenza? Quali motivazioni adduce lui per la fuga dall’eros coniugale? Cosa gli anestetizza tanto la libido? Il 68 per cento degli interpellati – al questionario dei sessuologi si poteva dare più di una risposta – attribuisce il «mal di testa» alle carenze delle partner. Bramose, non c’è dubbio. Il 56 per cento delle donne intervistate ha dichiarato di amare molto il piacere e solo il 4 per cento ha affermato di non averne alcun interesse. Eppure – secondo le opinioni dei maschi che spesso però confliggono con le affermazioni femminili – le compagne e spose sarebbero incapaci di svegliare sensi sopiti.

Lo scontro
I deficit più frequenti? Sarebbero prive di fantasia («sempre la stessa posizione»); poco dedite e ribelli alle pratiche più ambite (il 58 per cento degli uomini descrive partner riottose al rapporto orale: ma solo il 20 per cento delle donne si dice contraria); estremamente aggressive, pronte alla critica, alla sottovalutazione (per il 44 per cento dei maschi). Decise a svalutare mariti e conviventi da tanti punti di vista: da quello professionale a quello genitale (subalterne allo stereotipo dell’organo sessuale maschile per secoli ritenuto tanto più capace di procreare quanto più imponente). A mettere un freno ad assalti diurni e notturni – confessano i partner – c’è poi il porno on line: il 58 per cento degli intervistati fa confronti tra star a luci rosse e consorti. L’assenza di appeal è comunque fondamentale: il 38 per cento dei maschi non è più interessato alla moglie «perché ingrassa». E le relazioni extraconiugali? Il 24 per cento delle donne e il 27 dei mariti ha avuto un’altra storia dopo che i rapporti con il coniuge si sono interrotti. E poi, c’è la separazione? No. Più del 70 per cento delle coppie sondate resiste. Non si divorzia per difficoltà economiche, per i figli, per convinzioni religiose e per tante altre ragioni. Il matrimonio dunque vince. In bianco.

san_valentino01g

abbiocco

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