A Raiset so’ boni de core. Un milione e mezzo al megafono di regime ferrara

Ferrara, un milione e mezzo per cinque minuti al giorno

4 marzo 2011

Si comincia il 14 marzo: il programma dell’Elefantino dopo il Tg1 andrà avanti per tre anni

Non si può dire che cominci male, per Giuliano Ferrara. Secondo Carlo Tecce sul Fatto, che di Rai è sempre ottimamente informato, il contratto dell’Elefantino è pronto e sicuramente sarà soddisfacente per il direttore del Foglio, che rifarà la sua Radio Londra come striscia quotidiana dal lunedì al venerdì subito dopo il Tg1 delle 20:

Ferrara può prolungare al 2014 il suo editoriale quotidiano, per centinaia di serate avrà l’ultima parola in coda al Tg1 di Augusto Minzolini. La burocratica Rai con l’Elefantino ha scoperto un’efficienza che mancava da tempo: l’incontro di ieri a viale Mazzini è durato pochi minuti, però, il servizio pubblico investe su Ferrara per i prossimi tre anni e per circa 1,5 milioni di euro. Qui Radio L o n d ra sarà in onda per cinque giorni a settimana dal lunedì al venerdì, senza pubblicità (e dunque senza ricavi per la Rai) appena si chiude la sigla del Tg1. Per ogni puntata l’ex ministro berlusconiano guadagnerà poco più di 3 mila euro lordi e, calcolando che le serate saranno oltre 150 l’anno, l’ingaggio annuale sarà di 500 mila euro. Il compenso di Ferrara è inferiore al minimo garantito di Bruno Vespa, in linea con lo stipendio di un responsabile di rete, ma è un’enormità rispetto a Travaglio e Vauro che lavorano per Annozero senza contratto da sei mesi. In un’azienda piegata da tagli e crisi, per nessuno è facile strappare un accordo triennale e avere carta bianca per un programma sperimentale con il rischio che sia un fallimento.

Intanto, Lucia Annunziata racconta particolari riguardo le programmazioni della Rai all’epoca in cui ne era presidente:

L’Elefantino avrà quel pezzetto di palinsesto che fu del Fatto di Biagi e che da sempre Berlusconi guarda con attenzione. L’Annunziata racconta un episodio inedito di qualche anno fa: “Quando ero presidente Rai (dal marzo 2003 al maggio 2004, ndr), mi svegliarono alle 4 di mattina spiegandomi che c’era l’accordo su chi affidare lo spazio dopo il Tg1: una settimana a Vespa e una settimana a Ferruccio de Bortoli, che era stato allontanato dal Corr iere da Berlusconi. Un’intesa raggiunta – spiega la conduttrice di In m e z z ‘ o ra – dopo una lunga trattativa, che mirava a garantire il massimo di equilibrio. Poco prima del Cda, però, un consigliere mi disse che era stato a Palazzo Chigi e che lui gli aveva detto che non avrebbe mai consentito a chi gli aveva messo contro il C o rriere della Sera di avere quella visibilità. L’accordo saltò e lo spazio fu affidato a Pierluigi Battista”.

°°° Ma non dovrebbe essere servizio pubblico? Non basta il 90% di Raiset in mano ai servi di Hardcore?  Purtroppo, come vi dico dal 1994, da allora la rai è diventata la pattumiera di Burlesquoni. Io c’ero e mi hanno fatto fuori. E senza nemmeno pagarmi i tre milioni di euro che mi dovevano (e mi devono) per lavori commissionati e pronti alla messa in onda… Saranno contenti due giornalisti veri come Vauro e Travaglio di LAVORARE GRATIS!

UN’ALTRA ZOCCOLA DEL TROIAIO ALLA RIBALTA. E IO PAGOOOOOOOOOOOO…

ferrara e troiaio

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