Ruby, rinviato a giudizio il compagno per pornografia minorile
Vestita in jeans, capelli raccolti in una sobria coda di cavallo, stivaletti e piumino color beige, Ruby è arrivata in aula tenendo in braccio la piccola Sofia, a sua volta infagottata in un piumino beige. Ma, dopo pochi minuti che era in aula, la piccola ha cominciato a piangere, quindi Ruby è uscita e ha brevemente lasciato Palazzo di Giustizia. Vi ha fatto ritorno una mezz’oretta più tardi, senza la bimba. Ai giornalisti in attesa si è limitata a dire che l’accusa di pornografia minorile nei confronti del compagno a suo avviso non ha ragion d’essere: “Al Fellini ci andavo a ballare come tante altre ragazze – ha detto -. Per me questa è un’accusa assurda, è un accanimento. Questa cosa viene trattata così solo perché viene da Milano”. L’inchiesta, coordinata dal pm Luca Scorza Azzarà, è una costola dell’indagine milanese sui festini a luci rosse ad Arcore. Secondo l’accusa, Risso avrebbe fatto esibire Ruby, all’epoca minorenne, in spettacoli hard al Fellini, il suo locale nel centro di Genova.
La marocchina si è presentata in tribunale e in aula con la figlioletta avuta da Risso in braccio. Non si è costituita parte civile. “E’ molto spiacevole affrontare un processo per un fatto del genere – ha detto Risso a fine udienza – Ruby è la madre di mia figlia. Allora salì sul palco in autonomia e prese parte ad uno spettacolo che non è pornografico ma è portato in tutta Italia da una agenzia di professionisti”. Ruby ha detto che aveva solo 17 anni. “Ora sono madre, e alla sera sto a casa contrariamente a tante donne, anche di 50 anni, che passano le nottate in discoteca in autoreggenti”, ha detto lei. Mentre il compagno ha annunciato che a breve si sposeranno.