Sadali, reazioni.

Cari amici, voi che mi leggete sapete benissimo che qui si cerca di fare molta informazione e ogni tanto anche un po’ di satira. Si parla di tutto e di tutto il mondo. Ora, non vorrei che un piccolo blog su Sadali, anche se divertente e di denuncia, prenda più spazio del necessario. Lo devo agli oltre due milioni di lettori che si collegano da tutto il mondo.

Però molti sadalesi si sono offesi. Offendersi è gratis, insultare gratuitamente senza conoscere i fatti e le persone non sempre è gratis, a volte si paga un prezzo salato. Comincio io col chiedere scusa a tutte le persone che si sono sentite offese, magari solo per voci riportate, e le invito a leggere bene ciò che scrivo – anche tra le righe – e a parlare con me civilmente. Magari si rendono conto in fretta che le critiche che muovo io sono largamente condivise dalla popolazione. Anzi, molte di queste critiche sono partite da amici sadalesi che mi hanno chiesto di intervenire!

Io so solamente che mi sono innamorato subito di questo posto. Figuratevi che ho comprato casa dopo nemmeno tre ore che ero qui. Ecco perché voglio difendere Sadali e i sadalesi onesti, sinceri, e capaci. Che soffrono quanto e più di me nel vedere il degrado. Allora sadali era MOLTO diversa. Le persone erano molto diverse.

Intanto era vivo Paoletto Meloni, mio fraterno amico, uomo spiritosissimo, colto, intelligente e VIVO! Un poeta. Gestiva un ristorantino proprio davanti alla cascata (che ora è quasi sempre asciutta… perché?), insieme alla moglie Laura, al fratello Claudio e alla moglie di lui Luisa. Le donne stavano in cucina e gli uomini arrostivano. Paoletto faceva l’éntreneuse coi clienti e il ristorante era sempre pieno. Poi c’era il padre dei due, il vecchio Meloni, che quasi ogni giorno si ribaltava con l’apixedda davanti alla chiesa e dovevamo correre a rimettere in piedi lui e la tre ruote. Poi lui fabbricava zufoli e giochi per i bambini. Le persone passavano, salutavano allegramente, e spesso si sedevano con me o con altri clienti forestieri a bere un bicchiere. Parlo di quando sono stato il primo abitante del centro storico, insieme a tzia Valentina, tzia Cramela, tzia Margherita e tzia Paolina.  Parlo, giovani amici sadalesi che forse non eravate nati o eravate troppo piccoli, di quando una ventina di famiglie cagliaritane affittavano una casetta qui e trascorrevano due o tre mesi di ferie. Poi, alcune di quelle famiglie hanno comprato casa vicino a me o nei paraggi. Qualcuno anche nella parte alta del paese, vicino agli orti di Fundu Sei. Dove sono ora queste persone? Ve lo dico io: sparite. Qualcuno ha venduto, qualcun altro sta cercando disperatamente di vendere, altri ancora, penso a Marco e Francesca, non si vedono da due anni. Ci sentiamo al telefono, ma – specialmente da quando tre delinquentelli alcolizzati mi hanno bruciato l’Alfa – non ci pensano nemmeno più a tornare. Questo, ragazzi, era TURISMO! Oggi sono l’unico “straniero” che spende qui i tremila euro al mese… allora eravamo 40-50 persone a spendere qualche milione al mese nei negozi e nelle botteghe. Questo mi dà molto fastidio, come dà moltissimo fastidio ai sadalesi intelligenti e per bene. I turisti sono stati allontanati! Questa è la verità. Da chi? Perché? QUESTE SONO LE DOMANDE CHE CI DOBBIAMO PORRE. Cosa dobbiamo fare per riportare almeno il TURISMO INTERNO (cagliaritani, ma anche nuoresi e sassaresi) a stare qualche giorno qui ANCHE D’INVERNO? Altro che prendere fuoco per le critiche! Le critiche servono a far riflettere, a smuovere le acque.

A sparigliare le carte e a fare fronte comune in questa emergenza. Invece no. Qui si sono formati alcuni gruppi e ognuno agisce per conto proprio e contro gli altri. E magari tutti contro di me… Così non si combina nulla.

Un’altra cosa che mi fa molto dispiacere è che, negli ultimi tre-cinque  anni se le mie informazioni sono corrette, Sadali ha visto emigrare almeno trecento sadalesi. Ecco cosa si ottiene essendo permalosi e arroganti, invece che cercare UMILMENTE tutti assieme una SOLUZIONE  a questo degrado.

Io, e mezza Sadali mi è testimone, mi sono messo subito a disposizione. Ho messo a disposizione di tutta la comunità il mio nome, la mia esperienza, i miei contatti. Ho portato progetti al comune… nulla da fare. Anzi, sono stato subito guardato male da quella parte “morta” dei sadalesi che SONO LA CAUSA PRINCIPALE DI QUESTO STATO DI COSE. Certo, forse a volte ho sbagliato anch’io a proporre, ma l’amore per questo gioiello è tanto che sicuramente mi ha fatto dire cose “troppo forti” e in un modo che non è il mio. E’ un po’ come quando si sgrida un figlio: gli dici anche cose esagerate, ma questo dimostra solo quanto gli vuoi bene. Se di un figlio o di un paese NON TE NE FREGA NULLA… giri la testa dall’altra parte e lasci che si freghino con le loro mani. O no?

Ecco dunque le mie critiche. Ecco perché chi ha girato e lavorato in mezzo mondo, come me, NON può non vedere e NON può non criticare le cose fatte male. Ricordatevi, amici, che per fare MALE una cosa ci vogliono le stesse energie che servono per FARLA BENE. Ma i risultati sono completamente diversi.  Chi per tutta la vita si è occupato di altro NON può improvvisamente mettersi a organizzare spettacoli o eventi. A Ognuno il suo mestiere.

Pensate che ho lavorato per 40 anni alla radio, in tv (quando si poteva fare e volevano solo professionisti), nei teatri di tutta Italia, nei migliori locali e nelle piazze… e qui persino la compagnia teatrale amatoriale, invece che chiedere a me: “Lucio ci insegni qualcosa, ci scrivi qualcosa, ci fai la regia?”  preferisce snobbare l’unico personaggio del mestiere presente in Sardegna e si affida (pagando con soldi di tutti) a dei peracottari senza arte né parte che non sanno NULLA di questi mestieri… Voi come vi sentireste al mio posto? E come vi sentireste a stare in un paese che amate e che a tratti (solo con pochissime persone) si dimostra inospitale; vivendo e spendendo qui soldi guadagnati a Torino, Roma, Barisardo, Cagliari, o vendendo i propri libri su Internet… senza aver MAI avuto in quattro anni NEMMENO UN CENT dal comune  o dalla Pro loco, che invece spendono per manifestazioni ed eventi ORGANIZZATI COI PIEDI?!

Queste piccole organizzazioni estemporanee, che costano più della ricaduta che lasciano, vanno pensate, discusse, e inserite in un progetto organico. Non sta né in cielo né in terra che il primo che si sveglia fa un’associazione e pretende di fare cose difficili e complicate che NON ha mai fatto prima. E’ controproducente per sé, per il paese, e per tutti i cittadini.

Ricordatevi che la UE ha miliardi di euro a disposizione per finanziare PROGETTI VERI, non cagatine. Da quando sono qui, avremmo potuto mettere le mani su molte centinaia di migliaia di euro che avrebbero creato una buona economia, solo se avessimo agito tutti insieme e lavorato a dei progetti seri.

So che molti in malafede vedranno offese e insulti anche in questo pezzo. Mi dispiace per loro. Le persone intelligenti e in buona fede, i sadalesi che amano davvero il loro paese e vorrebbero vedere le cose fatte col cervello e i turisti ritornare e moltiplicarsi, loro – come mi hanno dimostrato sempre – capiranno benissimo invece. E soffriranno come soffro io, se le cose non cambieranno davvero.

Io resto a disposizione di chiunque voglia fare un discorso sereno che serva a far crescere la mentalità e l’economia di Sadali.

Buona giornata.


P.S. Ho ricevute TRE messaggi offensivi e gratuiti da persone anonime. Pensavo di rispondere, ma non mi sembra il caso. Credo di aver specificato meglio cosa ha sempre mosso le mie critiche. Chi non vuole capire e si arrocca stupidamente nella propria presunzione e nella propria permalosità, si arrangi: non fa bene né a se stesso né a sadali, né ai sadalesi.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter