Da Kataweb-consumi

Come si costruisce una casa antisismica
di Monica Rubino
All’indomani del terremoto che ha colpito l’Abruzzo, si torna a discutere di edilizia a prova di sisma. Una legge del 2008 stabilisce tutte le norme tecniche per realizzare edifici che resistano alle calamità naturali. Ecco quali sono i requisiti di sicurezza da rispettare, i materiali da utilizzare, i criteri di progettazione da adottare e le verifiche di staticità da effettuare sia per le nuove costruzioni che per quelle già esistenti

La costruzione di una casa a prova di terremoto è regolata da una serie di leggi che sono state promulgate a partire dagli anni ’70. I provvedimenti più recenti in ordine di tempo sono l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n° 3274 del 20 marzo 2003 e il Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 marzo 2008, che introduce l’obbligo di un’accurata verifica della staticità di alcune tipologie di edifici definiti “strategici”, come scuole, ospedali, chiese, musei e ponti.

In particolare, il DM in questione definisce i principi per progettare, realizzare e collaudare edifici antisismici. Riassumiamone i punti essenziali.

COSTRUZIONI NUOVE

Valutazione del rischio sismico. Preliminare a qualsiasi progetto di costruzione di nuovi edifici è la valutazione del rischio sismico della zona da edificare. Bisogna quindi valutare l’effetto della risposta sismica locale in base all’analisi del sottosuolo e delle caratteristiche topografiche. In pratica verificare come un dato luogo reagisce, dal punto di vista geo-morfologico, all’azione di un terremoto. La classificazione delle zone a rischio sismico va da 1 (grado più alto) a 4. La progettazione antisismica è obbligatoria, per l’edilizia pubblica, nelle zone 1, 2 e 3.

L’elenco delle zone a rischio, comune per comune

Caratteristiche. Gli edifici di nuova costruzione, per essere antisismici, devono possedere i requisiti di sicurezza “nei confronti di stati limite ultimi”, ossia capacità di evitare crolli, perdite di equilibrio e dissesti gravi, totali o parziali. La struttura deve essere progettata in modo tale che il degrado nel corso della sua vita nominale, purché si adotti la normale manutenzione ordinaria, non pregiudichi le sue prestazioni in termini di resistenza, stabilità e funzionalità. La protezione contro il degrado si ottiene attraverso un’opportuna scelta dei dettagli, dei materiali (vedi di seguito) e delle dimensioni strutturali.

Materiali. Un edificio antisismico deve essere realizzato in calcestruzzo armato normale o precompresso (quest’ultimo più resistente perché sottoposto a preventivi sforzi di tensione e pressurazione), ossia cemento con barre di acciaio (armatura) annegate al suo interno ed opportunamente sagomate ed interconnesse fra di loro. Le barre possono essere di acciaio al carbonio, o inossidabile o con rivestimento speciale e devono avere un diametro minimo di 5 mm. A seconda del rischio sismico della zona dove sorgerà l’edificio la classe di resistenza del cemento potrà essere più o meno alta (il minimo è Classe 8/10, il massimo è 90/105).

La legge stabilisce quanto devono essere “armati” pilastri e travi, ossia quanto acciaio ci deve essere in proporzione al cemento. La malta o il conglomerato di riempimento dei vani o degli alloggi delle armature deve avvolgerle completamente. Materiali per la saldatura, bulloni e chiodi devono essere conformi alle normative europee (norme UNI EN ISO) e recare la marcatura CE. Un altro materiale preso in considerazione dalla legge per la costruzione di case antisismiche è il legno, assemblato con adesivi o giunti meccanici.

Criteri di costruzione. Affinchè un edificio non crolli sotto i colpi di un’onda sismica, il rapporto fra trave e pilastro deve essere perfettamente equilibrato. In fase di costruzione la messa in posa di pilastri e travi deve avvenire contemporaneamente, onde evitare la creazione di “giunto” che mina la stabilità dell’edificio. La legge stabilisce la dimensione minima dei pilastri, definita con termine tecnico “snellezza”. Lo spessore minimo di un muro portante, invece, è 15 cm, il massimo è 50 cm. Quanto alla progettazione, la pianta degli edifici deve essere il più possibile regolare e simmetrica rispetto a due direzioni ortogonali, in relazione alla distribuzione di masse e rigidezze. L’altezza deve essere limitata in relazione alla classificazione sismica del territorio: ad esempio, le case che ricadono in zona 1, quella a massimo rischio sismico, non devono superare i due piani di altezza.

Verifiche. L’edificio antismico deve poter resistere a torsioni, flessioni, deformazioni, tagli, vibrazioni, fessurazioni, tensioni, corrosioni. Bisogna inoltre verificare l’aderenza delle barre d’acciaio con il calcestruzzo. Anche le costruzioni in legno vanno sottoposte a prove di robustezza e staticità, in particolare per verificare la resistenza a trazioni, flessioni e compressioni sia parallele che perpendicolari alla fibratura del legno stesso. In fase di progettazione la resistenza a tutte queste sollecitazioni si ricava applicando le norme di calcolo illustrate dettagliatamente nella legge. Il collaudo statico, invece, deve essere effettuato in corso d’opera.

Costi. La costruzione di un edificio antisismico costa mediamente il 30% in più rispetto a uno normale.

COSTRUZIONI ESISTENTI

Tutti gli interventi di adeguamento e miglioramento per aumentare la sicurezza degli edifici devono seguire le stesse regole di progettazione, uso dei materiali e verifica della staticità delle case di nuova costruzione.

La verifica degli edifici pubblici successivi al 1984 e progettati secondo criteri antisismici non è obbligatoria.

Invece la verifica antisismica delle case private è a cura del proprietario e il costo può variare dai 10 ai 20mila euro. In alcune regioni ad alto rischio sismico, come ad esempio il Friuli Venezia Giulia, l’amministrazione locale ha provveduto a effettuare le verifiche antisismiche a campione anche delle abitazioni private nelle zone 1 e 2, utilizzando i fondi stanziati per il terremoto del 1976.

Al momento non sono previsti incentivi fiscali per rendere le case più sicure. Ma dopo il terremoto che ha colpito l’Abruzzo, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha annunciato di voler adeguare il nuovo piano casa varato dal Governo anche a misure per il miglioramento sismico degli edifici, finalizzando gli incentivi fiscali alle ristrutturazioni edilizie.

°°° Bastava che questo cazzaro mettesse in pratica i Ddl di Prodi, invece che continuare a speculare coi suoi amici mafiosi. Questo terremoto serve quantomeno ad evitare altri scempi e altre centinaia/migliaia di morti: che sarebbero stati CERTI, col suo piano casa del cazzo. Ma c’e’ di piu’:

Arriva Sofie, la casa antisismica al 100%
di Francesca Tarissi
Sette piani e 24 metri di altezza, realizzata interamente in legno. E’ la casa a prova di terremoto che ha resistito perfettamente alla simulazione di un sisma di magnitudo 7,2 sulla scala Richter
Approfondimenti

* VIDEO: Il test sismico su Sofie

Una costruzione di sette piani e 24 metri di altezza completamente antisismica: realizzata in legno, il suo nome è Sofie (Sistema Costruttivo Fiemme) ed è stata messa a punto da Ivalsa-Cnr insieme alla Provincia di Trento.
Testato con successo un anno fa nei laboratori dell’’Istituto nazionale di ricerca sulla prevenzione dei disastri (Nied) di Miki, in Giappone, il prototipo è stato sottoposto alla simulazione di un sisma considerato tra i più pericolosi e distruttivi per le opere civili: il terremoto di Kobe (magnitudo 7,2 sulla scala Richter), che nel 1995 provocò la morte di oltre seimila persone. Il palazzo modello Sofie ha resistito all’incredibile forza d’urto senza riportare danni, uscendo indenne nelle parti meccaniche e nella struttura portante anche da una prova alla resistenza al fuoco che l’ha visto avvolto dalle fiamme per oltre un’ora.

Il test antisismico è il risultato finale di studi e ricerche durate cinque anni, che hanno individuato nella combinazione di materiali e connessioni meccaniche dell’edificio, la migliore tecnica costruttiva contro i terremoti. Si tratta di un sistema detto X-Lam, Cross Laminated Timber ideato una decina d’anni fa in Germania ma sviluppato e perfezionato in Italia, che si basa sull’utilizzo di pannelli lamellari di legno massiccio di spessore variabile dai 5 ai 30 centimetri, incollati a strati incrociati.
Il primo esempio di rigorosa applicazione della tecnologia Sofie a un edificio pubblico è in fase di realizzazione a Trento, con un collegio universitario di 5 piani che ospiterà circa 130 studenti.

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SOFIE

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