Sondaggi: centrosinistra 10 punti sopra. Secondo me sono almeno 20.

Nell’insieme, il complesso delle forze di centrosinistra sopravanza di gran lunga (all’incirca di 10 punti, anche senza considerare Grillo) quello dei partiti di governo. Solo se questi ultimi riuscissero a realizzare una alleanza con le forze di centro (che superano il 10%), potrebbero competere con il centrosinistra e, forse, anche in questo caso, soccomberebbero. Se poi, viceversa, Udc, Fli e Api si coalizzassero, anche solo in parte, con tutti o alcuni dei partiti di centrosinistra, la supremazia di questi ultimi verrebbe ancora più rafforzata. Ancora una volta, dunque, la posizione delle forze di centro – e le possibili alleanze – risultano determinanti per il risultato.

(corsera)

b.cagare

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E il mafionano crolla anche nei sondaggi fatti tra i rincoglioniti da tv.

Sondaggi amari per il Cavaliere
«Meglio Maroni e Tremonti»

di Andrea Carugati

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Berlusconi “illeso” dopo lo scandalo bunga bunga? Gli italiani simpatetici o addirittura invidiosi delle feste del Cavaliere? Non pare, almeno stando al sondaggio della Ipsos di Pagnoncelli resi noti martedì sera a Ballarò. Ma non è il solo. Anche a palazzo Grazioli, a quanto si apprende, sono arrivati sondaggi tutt’altro che positivi sulla fiducia nel premier, nonostante l’imponente campagna mediatica impostata per cancellare il Rubygate. Dal sondaggio Ipsos emergono alcuni dati importanti.

Primo: anche una semplice coalizione Pd-Sel-Idv batterebbe l’asse Berlusconi-Bossi. Secondo: sia Bersani che Casini e Vendola batterebbero il Cavaliere in uno scontro diretto per la premiership. In uno schema a tre poli, il centrosinistra si imporrebbe su Pdl e Lega con il 41% contro il 38,7%, mentre il Terzo Polo si fermerebbe al 17,8%. Ancora più netta la vittoria in caso di “Santa alleanza” di tutte le opposizioni contro il Cavaliere: 51,3% contro 44,2%. Sia Bersani che Vendola, alla guida di un centrosinistra “semplice”, batterebbero Berlusconi: il primo con il 36% contro il 32% e il secondo con il 32% contro il 31%. Bersani vincerebbe anche alla guida di una larga coalizione con dentro Fli e Udc (43% contro 33%), mentre Casini, alla guida della stessa coalizione, vincerebbe con il 45% contro il 32% del Cavaliere. Quanto ai partiti, il Pd risale al 25,8%, Vendola sfiora il 10% (9,7%) e Di Pietro è al 6,8%. Il Pdl si ferma al 27,6%, la Lega all’11,5%, mentre Udc e Fli ottengono rispettivamente il 5,8% e il 5%.

Dal sondaggio Ipsos emerge anche che secondo il 61% Berlusconi dovrebbe «dimettersi al più presto», ma il 59% ritiene che questo non accadrà e che il governo andrà avanti. Non tutti i sondaggi danno in vantaggio il centrosinistra: Nicola Piepoli, ad esempio, registra ancora una prevalenza del centrodestra, 43% contro 40,5%. E spiega: «Alla gente non interesse niente del bunga bunga, non ci sono ripercussioni».

CROLLANO I FAN CAVALIERE
Ma anche da uno studio realizzato da Audipolitica emerge la crisi della leadership del Cavaliere. Solo il 35,7% degli elettori Pdl del 2008 sono certi di riconfermare il proprio voto, mentre il 17,4% di quei votanti intende passare alla Lega. Scarsissimi i flussi dal Pdl verso le forze del centrosinistra, debole anche il flusso da Berlusconi verso il Polo di centro (solo il 7,7%).

Imponente il numero di elettori Pdl che, allo stato attuale, non sa cosa fare (19%) o ha deciso di votare scheda bianca: 11,6%. Il Pd invece conferma il 60% dei propri voti del 2008, ma perde qualcosa a favore di Vendola e dell’Idv. Quanto ai leader, Berlusconi è scavalcato da Tremonti e Maroni: solo il 22% degli italiani sono «favorevoli» al Cavaliere (che ottiene il 35,8% di «molto contrari»), mentre il ministro dell’Economia arriva al 37,3% di favorevoli e Maroni al 34%. A sinistra, invece, il più popolare è Renzi con il 47% di favorevoli, seguito da Vendola (37,3%) e Bersani (35,7%).

Casini e Fini sono alla pari: 28,1 % e 29,5%. Il senatore Pd Stefano Ceccanti si sofferma sui delusi dal Cavaliere che non hanno ancora scelto: «Su questa ampia fascia di elettorato, che è più del 10% dell’insieme, si dovrebbe lavorare con forza. Mai dal 1994 si era registrata una mobilità potenziale così vasta».

10 febbraio 2011
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Sondaggi. Crollano il Pdl e il suo capataz, bene finiani e Lega

Crolla il Pdl, bene finiani e Lega

Lo scontro interno punisce BerlusconiLa rilevazione di Ipr marketing per Repubblica.it. Meno fiducia nel premier e nel suo partito. Bene il Carroccio e i centristi di Casini. Tra i ministri segno negativo per il titolare del Welfare Maurizio Sacconi
di MATTEO TONELLI

LE TABELLE
http://www.repubblica.it/statickpm3/rep-locali/repubblica/speciale/2010/sondaggi_ipr/fiducia_governo_ottobre.html

Gli elettori premiano la chiarezza

ROMA –

Crolla il Pdl, tiene la Lega e sorridono i finiani che consolidano il consenso. Le tensioni che agitano il partito del Cavaliere fanno sentire i loro effetti. Con un Silvio Berlusconi in calo, sempre più costante, che si può consolare solo grazie alla tenuta del governo. Il sondaggio realizzato da Ipr Marketing per Repubblica.it fotografa un premier sempre più in difficoltà e un Pdl che risente pesantemente delle tensioni interne con i finiani. Un logoramento che mette in circolo dinamiche che premiamo il Carroccio, sempre più convinto della necessità del voto, i centristi dell’Udc e la loro scelta “autonomista” rispetto ai poli, e i finiani che, nell’attesa di trasformarsi in partito, vedono crescere il loro grado di fiducia.

Premier e governo. Lontanissimo quel 53% fatto segnare a metà 2009, distante anche il 45% del gennaio 2010, Silvio Berlusconi si aggrappa ad un 37% che testimonia tutte le sue difficoltà. Solo un mese fa, il premier era a quota 39. Dopo 30 giorni, la caduta è di due punti percentuali. In aumento, ovviamente, chi la fiducia nei suoi confronti la sta perdendo: dal 55% di settembre al 58% di oggi. Se il premier va male, il governo resiste. La sfiducia nell’esecutivo è immutata rispetto ad un mese fa: un 64% che sovrasta il 30% di chi dice di nutrire speranze nell’esecutivo.

Ministri. In testa resta il titolare del Welfare Maurizio Sacconi, reduce da uno scontro frontale con Cgil e Fiom. Contrapposizione che non pare aver pagato, visto il calo di tre punti percentuali resgistrato questo mese (dal 64% al 61%). Piazza d’onore per il Guardasigilli Angelino Alfano e il titolare del Viminale Roberto Maroni (60%). Calano, invece, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti (dal 54% al 52%), il titolare delle Riforme Umberto Bossi, reduce dalla pajata riparatrice con il sindaco di Roma. Scende a picco il gradimento del ministro della Difesa Ignazio La Russa: dopo la morte dei quattro alpini in Aghanistan, il coordinatore del Pdl cala di quattro punti percentuali (dal 42% al 38%). Stessa percentuale negativa per il ministro dell’istruzione Maria Stella Gelmini che scende al 36%. Da segnalare che nessuno della squadra di governo guadagna posizioni.

Partiti. I dati premiano Carroccio e Udc. Entrambi (nonostante i centristi registrino un calo del 3%) superano tutti gli altri raggruppamenti. Marcatissima, la flessione del Pdl (-5%), ed è significativo anche il 2% in meno dell’Italia dei Valori (forse legato all’estandersi del movimento di Beppe Grillo). Il Pd, invece, resta inchiodato al 27%. Buono, inoltre, il risultato dei finiani che guadagnano consensi toccando quota 22%. Infine un dato generale che accumuna i due grandi partiti: ovvero un generale calo di fiducia. Un segno meno costante che testimonia quanto la disillusione degli elettori sia marcata. Troppe voci e troppa confusione, insomma, non pagano.

(19 ottobre 2010)

ALL’ESTERO VA DECISAMENTE PEGGIO DA SEMPRE

Harris_Popolarità

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Salute e grano! Il pregiudicato Berlusconi occupa i tg con le sue minchiate:20 ore l’anno!

Il Cavaliere impazza nei tg
in nove mesi 16 ore e mezza

°°° La cosa tragica, amici, è che per i sondaggi intervistano solo ed esclusivamente questi poveri decerebrati da tg! Gente che non sa NULLA di ciò che accade realmente in Italia e nel mondo. Perché non provano a intervistare noi della Rete? Avrebbero delle amare sorprese.

alfano

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Sondaggi e cazzate di Mafiolo

Berlusconi  ci ha sempre “gestionato la minchia” coi suoi sondaggi fasulli e addomesticati, fino a pochi giorni fa,  quando starnazzava di essere il recordman “mondiale” di gradimento del “suo popolo” – col 73% dei consensi -e molto più popolare di Obama, che era al 58%.

Ecco dunque gli indici di popolarità dei principali leader mondiali (circa un anno fa, oggi sarebbe tragica ancora di più la faccenda…):

1. Obama 80%
2. Dalai Lama 74%
3. Merkel 51%
4. Blair 48%
5. Sarkozy 40%
6. Ratzinger (Papa Benedetto XVI) 39%
7. Brown 36%
8. Zapatero 35%
9. Ban Ki-Moon 33%
10. Barroso 30%
11. Lula 25%
12. Berlusconi 17%
13. Fidel Castro 16%
14. Putin 16%
15. Chavez 14%
16. Mednev 10%
17. Hu Hintao 9%
18. Al-Assad (Siria) 8%
19. Ahmadinejad 6%

uovo jng

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