Il Tar ribalta la decisione del Viminale «Spatuzza ammesso alla protezione»

Il Tar ribalta la decisione del Viminale
«Spatuzza ammesso alla protezione»

Annullata la scelta della Commissione pentiti del ministero dell’Interno sul collaboratore di giustizia

L'arresto di Spatuzza nel 1997 (Ansa)
L’arresto di Spatuzza nel 1997 (Ansa)

MILANO – I giudici del Tar del Lazio hanno annullato la decisione della Commissione pentiti del Viminale che, l’anno scorso, ha rifiutato l’ammissione al programma di protezione al collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza. Quella del Tar «é una sentenza importante – ha commentato il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia – : può restituire fiducia al mondo dei pentiti, anche quando parlano di fatti scottanti».

LA PRATICA DI NUOVO AL VIMINALE – La decisione della prima sezione ter del Tribunale non comporta l’automatica ammissione dell’ex boss di Brancaccio al programma di protezione (di cui comunque gode in via provvisoria) perché la pratica torna in mano alla commissione del ministero dell’Interno, presieduta da Alfredo Mantovano. «Dobbiamo leggere le motivazioni per capire il contenuto del provvedimento, che comunque dovrebbe dettare i principi cui la commissione dovrà attenersi», dicono i legali.

I LIMITI DI LEGGE NON RISPETTATI – La protezione era stata negata anche perché Spatuzza aveva riferito fatti a sua conoscenza oltre i 180 giorni previsti dalla legge come limite massimo per dire tutto quello che si sa. Per lo stesso motivo il contributo di «Asparinu ‘U Tignusu» non era stato preso in considerazione dai giudici del processo Dell’Utri, che avevano assolto il senatore del Pdl per i fatti a lui contestati dal ’92 in poi. La sentenza del Tar a tal proposito spiega: non è contestato né contestabile che «la tardiva testimonianza» resa da Spatuzza è giustificata dal fatto che riguarda «un fatto che egli non ha percepito direttamente» ma che «dichiara di aver appreso da altro soggetto, il quale a sua volta può essere testimone». Per i giudici amministrativi i fatti oggetto della tardiva testimonianza di Spatuzza «dopo la chiusura dei “verbali illustrativi” (sono i verbali contenenti la collaborazione) – si legge nella sentenza – non andavano necessariamente compendiati all’interno di tali documenti e conseguentemente la loro divulgazione – si ritengano essi come sostiene l’amministrazione di ‘particolare gravita» ovvero come sostengono le Direzioni antimafia accessori e meramente complementari ad uno scenario delittuoso già compiutamente delineato – non poteva interdire l’ammissione alla misura tutoria proposta».

°°° Mio parere personale: Spatuzza è molto più onesto e credibile di tutta la cosca del governicchio malavitoso e pericolosissimo di silvio burlesquoni.

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